Alexa
Sei mosse per arrivare allo scacco matto.
De5. È la donna la prima a muoversi.
Di conseguenza il re avversario, R, si rifugia nell'angolo a8.
Il cavallo si muove ad L, e scatta in c7, alla caccia del re. Non è la donna che lo insegue, ma il cavallo.
E adesso si trova nel punto dove concluderà la partita.
La mia penna cerca di stare al passo con i miei ragionamenti, ma alcune volte si inceppa, quasi ricordandomi di non lasciare che proprio tutto esca dalla mia testa. Non ho tempo per pensarci adesso, non davanti a loro.
Ho bisogno di capire cosa vuole dirmi e solo dopo valutare le informazioni da riferire.
Fermo un attimo il flusso di pensieri per rileggere quello che ho scritto, parole che non posso più tenere per me. Perché conosco mio padre abbastanza da sapere che analizzerà ogni virgola di questo foglio, ogni lettera tremolante, e se cancellassi qualche parola in un disperato tentativo di nasconderla ai suoi occhi, lui ne sarebbe inevitabilmente interessato.
"Io sono la regina"
Non ricordavo nemmeno di averlo scritto, come se la mia penna avesse catturato il guizzo di un pensiero prima che potesse perdersi.
È la verità.
So che quello è il mio ruolo.
Ian scherzava sempre su questo: mi diceva che ero la sua regina, che insieme avremmo potuto ottenere qualsiasi cosa.
Queste promesse sembrano ormai sbiadite.-Ho bisogno di tempo per pensarci- annuncio guardando mio padre dritto negli occhi, i nostri sguardi azzurri si incontrano per qualche secondo.
-Certo- sembra pensieroso, ma si alza comunque, segnando la fine della riunione. Jason è il primo a lasciare la sala, senza nemmeno aspettarmi.
Sono nei guai.
Non ho idea di cosa mi farà una volta tornata in camera, ma solo il pensiero è sufficiente per farmi irrigidire. Dopo tutto quello che ho fatto, dopo tutte le frustate e il sesso, non può essersi rotto tutto così facilmente.
Sospiro e mi alzo anche io, i due colleghi di Arthur stanno già uscendo, siamo rimasti solo io e mio padre.
-Posso tenere il libro? Vorrei leggerlo meglio e cercare il giorno dell'incontro- chiedo appena si avvicina, improvvisamente interessato all'oggetto. Combatto l'istinto di strapparglielo dalle mani, nella paura che possa scoprire degli indizi prima di me.
Stringo il bordo del tavolo per mantenere il controllo mentre lui sfoglia le pagine con cura, leggendo passaggi che non riesco a scorgere.
-Domani vieni nel mio ufficio, mi dirai quello che hai scoperto- mormora senza staccare gli occhi dal libro, è così attento che per un attimo temo che possa leggere le note in verde che solo io posso vedere.
Osserva la scacchiera e poi strappa la pagina con un gesto secco. Sobbalzo per la sorpresa e lui sorride nel vedere la mia reazione.
-Su questa possiamo lavorarci insieme domani, ma se credi che ti serva questa sera te ne faccio avere una copia subito-
Scuoto il capo in risposta, sono costretta a fare il suo gioco almeno su questo. Domani avrà modo di studiare la mia reazione nei minimi dettagli, non mi basterà una notte per prepararmi a questo.
Insieme alla pagina strappata afferra anche il foglio con i miei appunti, abbandonato sul tavolo come una macchia bianca.
-Non credevo sapessi giocare a scacchi-
-Conosco qualche regola, ma non penso di essere in grado di vincere nessuna partita. Questo enigma è fin troppo articolato, a Ian piace solo dimostrare di essere intelligente- rifletto ad alta voce mentre mi stringo il libro al petto. Le mie mani sono salde intorno alla copertina e basta il pensiero che lui si porti via solo un'altra pagina per farmi irrigidire. Un indizio compromesso è quasi del tutto inutile.
-A chi non piace?- solleva un angolo delle labbra, e se non lo conoscessi penserei che stia provando empatia per il mio compagno. Ma lui non conosce questo tipo di sentimento.
O se lo fa, è solo quando qualcuno gli somiglia. Ma non è empatia, è timore che il destino degli altri sia anche il tuo. Trovare le mie debolezze o quelle di Ian è solo un modo per tracciare una mappa fino alle sue.
Non riesce a provare empatia per gli altri: anche quando crede di farlo, li sta solo usando.-Forse è meglio che tu vada. Devi controllare se il guinzaglio del tuo cagnolino è stretto bene- mormora sollevandomi il mento con due dita; mi sta quasi sfidando a contraddirlo.
-Non dovrebbe essere un problema- adesso che sa che sto usando Jason non posso mostrare il minimo tentennamento, le sue aspettative sono senza dubbio più alte.
Ancora non riesco a comprendere come possa trovarlo normale, perfino degno della sua stima.
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Progetto 27|| Broken Soul
Science Fiction[Terzo libro della trilogia "Progetto 27"] La nostra anima è ancora intatta dopo tutto questo? Per quanto ancora durerà? Come facciamo a tenere ogni pezzo insieme? Tutti temiamo un brutto finale.