Capitolo 3

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Drew

-Signorino Drew, logorerà il pavimento se continua così- la voce quasi divertita del maggiordomo arresta il mio rimuginare.
-Hai ragione, Brian-
Avrò passato almeno due ore a percorrere la stanza da una parete fino all'altra, perso nei miei assurdi pensieri.
-Sono sicuro che a breve saranno di ritorno- mi sorride rassicurante, proprio come ha sempre fatto.
Anche quando pensavo di essere invisibile, lui riusciva a vedere chi fossi veramente.
E ha sempre saputo gestirmi, in ogni occasione.
Non può immaginare quanto io gli sia grato.

-Mi fido di Alexa, so che riporterà Ian a casa- esclamo tenendo lo sguardo fisso sul gigantesco cancello d'ingresso, ho scelto questo salotto per l'ottima posizione della finestra.
Potrebbero arrivare da un momento all'altro.
-Fa bene, signorino. Ho visto con i miei occhi il suo ardore, non permetterà a nessuno di toccare suo fratello, ci scommetto la mia cravatta- mi scappa una leggera risata mentre lancio un'occhiata verso il suo collo, fasciato da un'elegante stoffa blu scuro.
-Tu non scommetti, Brian- gli faccio notare.
-Se lo facessi, scommetterei su quella ragazza- mi fa l'occhiolino, sistemandosi l'uniforme già in ordine.
-Adesso, se mi promette che la smetterà di assillarsi con strampalate paranoie, io vado a controllare la disposizione dei letti: ci dobbiamo preparare ad avere tanti ospiti-
Annuisco in risposta, non voglio trattenerlo più del dovuto.

Forse se mi tenessi occupato il tempo mi scivolerebbe addosso più facilmente, ma solo accostarmi pian piano alla scrivania è sufficiente per farmi impazzire.
E se in questo momento fossero in pericolo?

Sobbalzo una volta udito il fracasso del portone che viene aperto.
Scatto fuori dalla stanza e mi precipito verso il giardino, non mi accorgo nemmeno degli ostacoli che mi si presentano davanti.
Percorro i gradini in pietra a quattro a quattro, incapace di darmi una regolata.
Ci sono riusciti.

I furgoni accostano all'ingresso dell'ampio cortile, sono stati camuffati da celle frigorifere per prodotti alimentari, non è strano vederne arrivare da queste parti: c'è sempre bisogno di una scorta ingente per poter provvedere al mantenimento degli abitanti della casa.
Una massa stordita di ragazzi viene rilasciata dal retro dei veicoli e, impaziente, non posso fare a meno che buttarmici dentro alla ricerca del mio gemello.
Colgo qualche mormorio vago sul mio aspetto, sulla nostra incredibile somiglianza; al contrario di Ian, non l'ho mai reputata un problema.

Impiego diversi minuti a trovarlo, è in fondo alla scia, l'ultimo insieme ad un ragazzino biondo.
Noto che lo sta sorreggendo per le spalle, come se fosse ferito.
Mi chiedo se sia Adam, il mio sostituto.
Avverto un fastidio consumarmi il petto, che la mia mente identifica come gelosia.
Non so se potrei sopportare la sua presenza qui.
-Drew!- borbotta avvicinandosi, forse ha bisogno d'aiuto.
-Dimmi- lo raggiungo di controvoglia.
-Vedi che me lo ricordo come si cammina!- sento la voce dello sconosciuto scherzare, anche se noto un velo di irritazione nel tono.
-Ti presento Nicholas- senza che possa fermarlo, il mio corpo emette un sospiro di sollievo.
Adesso che sono davanti a me noto che il biondo non è molto alto, probabilmente come Alexa, se non di meno.
Sto per porgergli la mano per presentarmi, ma lui mi interrompe.
-Il tuo odore...- sussurra in un soffio. Non sembra capace di completare la frase, e io non riesco a comprenderla.
-Ah giusto, Nick, lui è Drew, il mio gemello, forse è per questo che sei confuso dagli odor- lo blocca sollevando una mano.
Mi chiedo perchè non mi guarda negli occhi.
-Avete due odori completamente diversi- taglia corto il biondo.
Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?
-Come non detto- Ian alza le spalle, sembra stanco.
Deve essere stata dura per lui.
Esito un attimo prima di stringerlo tra le mie braccia; non si divincola, ma ricambia appena l'abbraccio, come se non avesse la forza necessaria.
So che non è sufficiente per mettere una toppa sul suo terribile stato d'animo, eppure non c'è molto altro che io possa fare.
Mi assalgono i crampi al solo pensiero di essere coinvolto nella faccenda, non sono innocente e non dovrei nemmeno comportami così; Ian lo detesterebbe.
Dovrei dirglielo?

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