Capitolo 41

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Ian

-Sei sicuro che verrà?-
Un'ora con Maverick farebbe spazientire anche la più ferrea delle menti. Per fortuna che mi sono sempre considerato un caso particolare.
-Verrà. Kira ha detto che sarebbe uscita oggi, e così sarà-
-Se lo dici tu- e sbuffando il ragazzo si appoggia al muro sporco dell'edificio.
In questo breve lasso di tempo ho avuto modo di ascoltare le sue lamentele sul freddo e sulle possibilità di fallimento del nostro piano. Oltre ad averlo sentito leggere tutte le scritte dei vandali che riusciva a scovare nel vicolo in cui siamo appostati.
Avevo scordato quando fosse estenuante lavorare con qualcuno; solo perché con Alexa mi trovavo bene, non significa che il resto dell'umanità non mi sia di intralcio.
Non sono abituato ad avere persone tra i piedi.
Ogni dieci minuti circa Maverick mi interroga su un punto del piano e mette alla prova la mia strategia, oltre che la mia pazienza.
-E se non riesco a uscire dalla libreria?-
-Fai suonare l'allarme antincendio, così tutti usciranno in preda al panico e io potrò entrare e tirarti fuori-
Questa è stata l'ultima domanda che mi ha fatto, poi si è ammutolito e ha iniziato a pensare alla prossima.
È stato otto minuti fa. Ho ancora due minuti per controllare la zona in pace.

Il fatto che la libreria si trovi in una parte vecchia della città gioca a nostro favore: è sicuramente meno frequentata e meno caotica. Le persone percorrono il marciapiede in fretta, senza lasciarsi distrarre dalle vetrine: la temperatura è bassa, sono le sei del pomeriggio, vogliono solo tornare a casa. Al momento l'unico mezzo parcheggiato poco lontano dall'ingresso è un camion dei surgelati giallo e azzurro, mi sono avvicinato prima e oltre all'autista mezzo addormentato non sembra esserci nessuno dentro. Sarebbe un ottimo punto di controllo.
Oltre quello, ci sono diversi angoli dove nascondersi, come il vicolo in cui ci troviamo, un semplice spazio stretto tra due edifici grigi. Mi consente di guardare la strada e chi si avvicina all'ingresso della libreria. Oltre ad essere dall'altro lato della strada, la piccola via è troppo stretta e lontana, quindi gli accompagnatori di Alexa non dovrebbero nemmeno poterci vedere.
Chissà come ci è finito un libro di questa libreria alla Base.
Li avranno pur comprati da qualche parte, ma non posso far a meno di chiedermi quale sia la sua storia.
Detesto che ci siano particolari che sfuggano al mio controllo.
Dubito che un'informazione del genere possa mandare a monte le mie strategie, ma preferirei saperlo comunque. Non è per curiosità, è solo paranoia. Per quanto mi riguarda questo libro potrebbe anche averlo comprato uno dei dipendenti della Base e averlo lasciato nella nostra libreria dopo averlo letto. Non mi interessa com'è andata, vorrei solo saperlo.

-E se mi placcano prima che io possa raggiungere l'allarme?-
Din Din. Sono già passati altri dieci minuti.
-Se non prenderai la scala a chiocciola mi sembra difficile che ti raggiungano. Sei un atleta e hai già fatto un giro della libreria, hai ben due punti di vantaggio-
-Si ma se...-
-Niente scala a chiocciola- rimarrebbe bloccato ancora prima di arrivare al primo piano.
Quando un'ora fa siamo entrati per controllare le possibili vie d'uscita, Maverick non faceva altro che guardarla incantato. Ha girato intorno a quella scaletta diverse volte, meravigliandosi della sua struttura ad elica. Effettivamente è molto lontana dal tipo di architettura presente alla Base o nella residenza della mia famiglia. Oltre questa principale attrazione in ferro e scalini stretti, le pareti della libreria sono ricoperte di libri: alcuni sugli scaffali, altri impilati come capita. Ci sono solo tre finestre al piano superiore, e una grande vetrata al piano terra, se non ci fossero l'atmosfera lì dentro sarebbe asfissiante. I corridoi sembrano schiacciarti al passaggio e ogni volume che sfiori sembra sul punto di caderti addosso, ma abbiamo fatto abbastanza prove perché Maverick riesca a sfruttare il potenziale di questo luogo angusto. All'inizio temevo che non fosse il luogo migliore per questo incontro, solo il fatto che fosse distante dal nostro rifugio mi ha impedito di scartare questa idea.
È solo il primo passo.
Ma è stupido non pensare che la prima mossa non sia tra le più importanti.
Se oggi qualcosa va storto dovrò trascinarmi le conseguenze per tutto il piano.
E preferirei evitare di vincere zoppicando.

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