Addio II

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Ian

Rimarrei ad osservarla per tutta la notte. Non riesco a distogliere lo sguardo, perché dovrei? E se è particolarmente evidente tanto meglio.

Mi ritrovo a percorrere per l'ennesima volta quella splendida curva dei suoi jeans stretti quando si piega sul tavolo da biliardo. Ho bevuto appena due dita di rum e già mi sento stordito.

-Avanti, Ian, non fare l'asociale. Unisciti a noi- mi richiama Maverick, usando la stecca come un'arma per minacciarmi. Pensa che sfidandomi in pubblico io non possa ritirarmi. Anche con le luci soffuse della sala riesco a scorgere la smorfia di Renee, immagino che sia meglio se teniamo le distanze per un po'.

-Passo, io gioco solo se sono certo di non perdere. E con Evans lì in mezzo mi dispiace quasi che voi crediate di avere una possibilità.- alzo le spalle e Alexa fa il possibile per trattenere un sorriso, ma senza che possa evitarlo le sue labbra si piegano all'insù. Potrei scommettere di averla messa a disagio, un po' perché non è abituata ai complimenti e un po' perché forse voleva mantenere un profilo basso fino alla sua vittoria schiacciante.

-In effetti eri piuttosto brava quando ti sei presentata al Blue Glass- afferma Elia; quando parla l'anellino che porta sulle labbra non fa che scintillare. Alexa mi aveva detto che era stato difficile riconoscerlo, ma adesso sembra essersi riappropriato del suo stile.

-Vi va di giocare tutti contro di me?-

-Ovvero?- chiede Abby mentre si finisce di acconciare i capelli in due codini. Sono solo loro cinque, di Drew e Nick nessuna traccia. Nessuno aveva intenzione di disturbarli, perfino io sono restio a parlare con mio fratello. È turbato dalla piega che hanno preso gli eventi, ma non è compito mio rassicurarlo. Non credo che ne sarei in grado.

-Io devo imbucare le biglie striate e voi quelle piene. Un tiro a testa. Chi finisce prima e arriva alla palla otto vince. Al solito-

-Non ti sembra di star riponendo troppa fiducia nelle tue abilità?- nessuno di loro ha veramente visto il suo talento in azione, è difficile per loro non considerare l'etichetta negativa che aveva alla Base. Bevo un altro sorso di alcol mentre il suono della steccata di apertura arriva dritto alle mie orecchie. Inizia Maverick che ne mette in buca una, Abby sbaglia mira, Renee ne colpisce due ma nessuna va a segno, Elia con un colpetto deciso completa il suo tentativo. Sono tre a zero.

Alexa gira lentamente intorno al tavolo, calcolando l'angolazione migliore. È pervasa da una calma imperturbabile, una concentrazione per nulla faticosa. Non c'è alcuno sforzo, né mentale né fisico quando alza la stecca, si piega in avanti e mette due dita in posizione. Non perde tempo in riflessioni superflue, sa già come andrà il suo tiro. In un attimo le biglie iniziano a percorrere la superficie verde in una corsa frenetica, rincorrendosi a vicenda. Alcune si sfiorano per poi dirigersi dai lati opposti, poi quando toccano i bordi del tavolo ritornano indietro, l'una dall'altra. È come una danza che lei ha coreografato con un sol gesto. Mette in buca tutte le sue biglie, tranne la otto. Avrebbe potuto concludere la partita con la prima mossa, magnanimo da parte sua lasciare una speranza agli avversari. Anche se a giudicare dalle loro facce nessuno mi sembra particolarmente invogliato a fare la prossima mossa.

-Maverick, tocca a te-

-Oh, sì, certo- borbotta il ragazzo, le sue mani tremano, instabili sotto lo sguardo divertito della mia compagna. È così bella quando mette in mostra quel caratterino che si ritrova, quando finalmente si prende ciò per cui è nata. Il ruolo della vittima è quello che conosce meglio, ma tutto nel suo corpo non fa che rivelare la sua vera natura. I suoi occhi azzurri potrebbero mettere in soggezione chiunque. E quando Maverick si piega per fare la sua mossa, sono certo che li sente sulla sua pelle.

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