CAPITOLO XV

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Corremmo in camera sua, attaccai la piastra e lei cominciò a rovistare nell'armadio in cerca di qualcosa da metterci.

prese fuori vari capi e poi selezionò quelli che le piacevano di più e quelli adatti per il tipo di serata.

Io intanto avevo iniziato a lisciare i capelli, scottandomi anche un orecchio e imprecando in mandarino.

"Allora! Dobbiamo sceglierne uno per te e uno per me." Erano davvero belli i vestiti di Maria. Sfortunatamente aveva tirato fuori solo vestitini e io non ero proprio il tipo da vestitino.

"Scegli prima tu." Non se lo fece ripetere due volte e prese un capo un po' nascosto color rosso fuoco. Era molto semplice: la parte superiore era un po' attillata ma non troppo, in modo da far vedere le curve, e così era anche la parte di sotto. Sopra la scollatura mise una collana a forma di cuore pieno e abbinò al tutto dei tacchi un po' alti rossi anch'essi. Fu il mio turno.

Quasi tutti i vestiti erano stretti, e il mio orribile fisico non era fatto pe rindossarli.

"Credo che verrò in jeans." Abbassai la testa. Lei capì e appoggiò i cinque vestiti sul letto. Li scrutò per bene e poi ne prese in mano due.

"Questi ti staranno benissimo."

Andai nel bagno e provai il primo. Era molto bello: la parte di sopra era in pizzo bianco e aderiva perfettamente al mio seno, mentre la parte di sotto era separata da una fascia fucsia dalla quale partiva poi una gonna morbida sempre fucsia che arrivava sopra le ginocchia. Era molto bello.

"Ti sta bene!" no invece.

Storsi il naso non del tutto convinta del modo in cui aderiva al mio corpo.

"Prova l'altro dai." Mi sorrise e pazientemente aspettò che provassi anche l'altro vestito.

L'altro capo era nero: la parte di sopra aderiva al busto come l'altro ma il nero sembrava snellire; la parte di sotto sfociava con una gonna un po' larga che arrivava al ginocchio, un po' più giù del precedente. Il vestito era fatto di uno strano materiale molto comodo, mentre il girocollo continuava con una rete di pizzo molto bella.

Uscii dal bagno.

"Questo è perfetto Sara!" sorrisi e mi guardai allo specchio. Non mi dispiaceva e perciò decisi di tenerlo. Maria mi porse un paio di scarpe argento alte come le sue e feci un po' fatica ad abituarmi.

Feci velocemente una linea sottile con l'eye liner sulla palpebra, applicai un po' di correttore e ci cipria e poi fui pronta per uscire. Presi dalla borsetta una collana simile a quella di Maria, con al posto del cuore una pietra azzurra come gli occhi di Luke.

Scendemmo le scale e trovai Luke in fondo ad esse, vestito per venire con noi. Era bellissimo come al solito, vestito semplicemente con una maglia grigia, con le maniche nere e su di esse delle stelline rosse e i soliti skinny jeans con la giacca di pelle.

Corremmo in macchina e andammo più veloce che potevamo alla festa.

Era un po' verso la periferia, ma non troppo. Scoprii che era in una villa, una villa enorme a tre piani.

Entrammo e io e Maria andammo in cucina per prendere da bere, mentre Luke raggiunse i suoi amici ai divani.

"Vuoi?" mi porse un bicchiere con dentro un liquido rosso. Lo assaggiai e lei se ne versò un altro bicchiere.

"Allora! Vuoi conoscere dei miei amici o preferisci scatenarti direttamente sulla pista da ballo?" indicò l'immenso salotto dove molti ragazzi si stavano strusciando e altri ballavano a caso.

Non avevo molta voglia di fare conversazione, perciò optai per la seconda scelta.

Ci fiondammo in pista e cominciammo a ballare in un misto tra sensualità e 'non so che cazzo sto facendo' mentre ridevamo. Ballammo per un po' e poi andai a prendere un altro bicchiere di qualsiasi cosa fosse.

Lost in the ocean || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora