Perfect With Her Imperfections

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CAPITOLO XXII

Luke’s pov

Come potevo starle lontana? Sembrava così innocente, eppure mi stava cambiando, o meglio, stava tirando fuori il vecchio me, quello che stava con Aleisha, e non andava bene, assolutamente no. Lei mi sembrava diversa da Aleisha, ma tuttavia anche Aleisha era dolce e timida all’inizio.

Per tutta la partita ero stato distratto da Sara. Una ragazza normale si sarebbe semplicemente tolta la maglietta e anche i pantaloncini, così come faceva Maria, ma lei era più timida e riservata. Sembrava quasi spaventata dal fatto di mostrarsi così ‘esposta’ davanti ad altre persone.

Ma lasciatemelo dire, era davvero dolce, con le guance perennemente arrossate e le braccia sempre sulla sua pancia. Non capivo cosa volesse nascondere, certo non era la ragazza più magra su questa terra, ma non ci vedevo niente di male ad avere qualcosa in più da stringere. Sicuramente non doveva vergognarsi.

Nemmeno a me piaceva troppo svestirmi, ma se ero in spiaggia lo facevo.

La mia mente era piena di possibili motivi per cui era così timida, specialmente se si parlava del suo corpo.

Mi ricordai del primo giorno in cui l’avevo incontrata e delle cicatrici che avevo visto sul suo piccolo polso. Speravo che fossero a causa di un piccolo intervento, in fondo erano tre o quattro, ma comunque non mi spiegavo il motivo per cui tenesse così tanti braccialetti alle braccia e perché non volesse semplicemente rimanere in costume e scoprire le cosce.

E poi perché stava sempre con Michael? Mi dava su ai nervi. Tra Maria che le tirava le occhiatacce appena si avvicinava a me e Michael che le stava appiccicato, praticamente non riuscivo a parlarle. Mancava solo il coglione di turno che mi spinse in acqua senza pietà e con ancora la maglietta addosso.

Cacciai un piccolo urlo mentre cadevo da un’altezza di forse tre metri. Quando riemersi vidi Sara sporta verso l’acqua e le risate degli altri. Erano dei fottuti coglioni. Quando vidi Calum cadere in acqua poco distante da me, capii chi era il responsabile della mia caduta, e tirai a indovinare quello (o quella) della sua.

Rise e io con lui.

Sara si sporse di nuovo e sorrise, poi gli altri iniziarono a tuffarsi uno per volta, mentre lei, Maria e Michael rimanevano su. Mi chiesi che cosa stesse succedendo lassù. A un certo punto vidi Michael cadere anche lui in acqua e subito dopo Sara e Maria sporgersi ridendo a crepapelle. Erano dolcissime insieme mentre ridevano, sembravano proprio due vere amiche.

Dopo Michael si tuffò anche Maria, mentre Sara rimaneva su. Sorrise mentre si metteva a sedere sul bordo.

“Dai Sara tuffati, ti prendiamo noi! Siamo numerosi come una squadra di football!” urlò Michael ridendo.

“Sto bene qua tranquilli.” Sorrise lei, ma si poteva scorgere un po’ di tristezza nella sua voce e anche nei suoi occhi abbassati.

“Dai Sara, ci siamo noi!” urlò Maria.

Lei scosse la testa e sorrise svogliatamente.

“Fai il giro. Vai dalla spiaggia, io ti raggiungo.” Provai io e cominciai a nuotare verso la riva senza nemmeno aspettare che mi rispondesse.

“Luke no, ti prego.”

“Sara muoviti.” Alzai leggermente la testa e la vidi correre verso la riva.

Sorrisi come un ebete e grazie a dio che nessuno mi poteva vedere.

Quando finalmente arrivai a riva, Sara era già lì, un po’ con il fiatone ma dolcissima come sempre.

Lost in the ocean || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora