Reject

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faccio un piccolo 'spazio me' all'inizio perchè è una cosa molto importante. Intanto ho deciso di lasciare il compleanno così anche se mi sento una gran idiota. E ora l'altra cosa: ho iniziato a scrivere un'altra fanfiction, sempre su Luke, un pò diversa. Questa è un pò triste a volte, e lo ammetto, l'altra la voglio fare meno 'pesante'. La pubblicherò presto. Beh a parte questo buona lettura c:

-Gio


CAPITOLO 33

Quella mattina mi svegliai tardi. Non volevo aprire gli occhi per paura che fosse stato solo un sogno, un magnifico sogno. Non volevo muovermi per paura di non sentire il dolore ai muscoli. Bizzarro no? Avevo paura di non avere più il sapore delle sue labbra sulle mie e il suo dolce odore sui miei vestiti.

Aprii gli occhi a malincuore, mentre speravo e speravo. Sfregai con il dorso della mano le palpebre ancora pesanti e vidi il petto di Luke alzarsi e abbassarsi regolarmente, mentre la mia testa era poggiata sul suo petto non molto muscoloso.

Alzai il viso e vidi il ragazzo che avevo baciato, con cui avevo condiviso così tanto, ancora dormire, mentre ogni tanto russava leggermente. Era davvero un angelo. La mia mano era sul suo addome e l'altra ranicchiata affianco al suo corpo. Una mia gamba era sopra le sue, mentre l'altra piegata.

La sua mano era sulla mia schiena, mentre quasi stringeva la mia maglietta e l'altra sulla mia mano.

Mossi leggermente una gamba ma me ne pentii subito per il dolore lancinante a tutto il corpo, ma specialmente al bacino.

Okey, non era stato solo un sogno.

Gli unici indumenti che avevo addosso erano le mutande, il reggiseno e le calze (non riuscivo a dormire senza), così come lui che aveva solo i boxer.

Giocherellai con la sua collana mentre l'atmosfera nella stanza era calda e tranquilla. Dalle finestre aperte entrava il profumo del mare e una leggera arietta rinfrescante. Le coperte leggere coprivano solo una parte dei nostri corpi e così la tirai un po' più su, mentre mi stringevo più che potevo al suo corpo caldo e familiare, tenendo la testa sul suo petto.

Sentii la sua mano lentamente cominciare a muoversi sulla mia schiena e risalire fino ai capelli leggermente arricciati per la sera precedente.

Cominciò ad arrotolarsi intorno alle dita affusolate, piccole ciocche di capelli mentre i suoi occhi continuavano ad essere chiusi.

Non dicemmo una parola per un po' poi lui ruppe il silenzio "Allora non è stato un sogno".

"Suppongo di no" sorrisi con aria sognante contro il suo petto.

"Stai bene?" disse dopo un po' stringendo leggermente la spalla, spingendomi contro di lui.

"Mai stata meglio." Sorrisi ancora soffiando involontariamente aria calda sul suo petto.

"Posso farmi una doccia? Ne ho bisogno"

"Certo. Magari non ficcarti nessun vetro nella gamba" rise riferendosi al primo giorno in cui ci eravamo incontrati.

Risi e tirai un leggero pungo sulla sua pancia. Feci per alzarmi ma i muscoli facevano troppo male, perciò mi fermai cercando di fare finta di niente. "Sara davvero. Va tutto bene?" chiese mettendo una mano sulla mia schiena e mettendosi a sedere di fianco a me.

"Luke va tutto bene." Gli accarezzai il viso per poi alzarmi, cercando di non pensare troppo al dolore.

Lui mi raggiunse subito e mi prese in braccio dolcemente. "Mi vizi Lucas" risi cercando di essere maliziosa.

Lost in the ocean || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora