CAPITOLO XIII
Ashton iniziò a fare le brevi presentazioni dopo avermi praticamente zittita. Non osai proferire parola.
“Allora ragazzi, lei si chiama Sara, è italiana e si è appena trasferita.” I ragazzi mi salutarono mentre le troiette iniziarono a parlare tra di loro e a fare piccole e fastidiose risatine da oche. Erano peggio che in Italia a momenti.
Ashton parlò del programma che dovevano finire entro la fine del mese e io rimasi a scrutare ognuno dei tredicenni nell’aula: alcuni ragazzi scarabocchiavano sui quaderni, alcune ragazze si arricciavano i capelli con le dita dipinte di rosa o di rosso e sbattevano le ciglia ripetutamente; scorsi un ragazzo che stava dormendo con la testa appoggiata e sorrisi: ero così anche io a scuola a volte.
Mentre osservavo la classe Ashton si alzò e cominciò a fare avanti e indietro tra i banchi.
“Spero che tutti voi abbiate fatto i compiti.” Disse Ashton mentre passava in mezzo a un gruppetto di ragazze che cominciarono a fissargli il culo. In effetti aveva un sedere meraviglioso, però erano davvero troppo spudorate.
Il professor-sexy tornò alla cattedra “Andiamo tutti in aula musica”
Ci incamminammo su per le scale e raggiungemmo una grande aula con tutti gli strumenti possibili e immaginabili.
Ashton si posizionò sulla cattedra come prima, e io affianco a lui, mentre i ragazzi misero le sedie a formare uno zoccolo di cavallo. Mentre si mettevano a posto chiesi ad Ashton se mi poteva dare il numero di Luke perché mi ero dimenticata la borsa nella sua macchina. Mi diede il numero, ma prima che potessi scrivere un messaggio mi sgridò perché non potevo tenere il cellulare acceso in classe perciò misi in tasca il cellulare.
Ashton chiese agli studenti disattenti che strumento volevano che suonasse.
“Batteria!” urlarono in coro. Supposi che fosse un batterista, ciò in effetti avrebbe spiegato il fatto che aveva le braccia più muscolose che avessi mai visto.
“Ragazzi siete noiosi, ormai suono solo quella” disse ridendo ma si vedeva che ne era felice.
“Ma professore è lo strumento che sa suonare meglio” rise una ragazza, sembrava simpatica.
“E poi prof è stupendo mentre suona la batteria.” Aggiunse Wendy e io feci il gesto del conato di vomito mentre tutti ridevano a parte Wendy.
Ashton alzò gli occhi al cielo e fece gesto di stare zitti mentre rideva anch’egli.
“Suona la chitarra.” Dissi immediatamente e tutti si zittirono, fissando il riccio affianco a me.
“Non sono molto bravo” disse imbarazzato. Non mi sembrava un tipo che si imbarazzava spesso.
“Ma smettila, cercheremo un brano semplice.” Dissi saltando giù dalla cattedra e andando verso gli spartiti. Li presi tutti e cominciai a rovistare. Fui subito colpita da uno scritto a mano e lo svolazzai in aria. “Questo!”
“Wherever you will go?” disse quasi ridendo.
Annuii imbarazzata. “Dai ti prego”.
“Ehm beh … non so se … ecco … è il caso …” sembrava imbarazzato ma anche triste, con la testa bassa e gli occhi più scuri.
“Ti prego” feci la faccia da cucciolo e lui cedette.
Prese lo spartito e lo osservò un secondo. Sembrava conoscerlo alla perfezione, come se lo avesse scritto lui. “Vuoi cantare? Luke mi ha detto che sei molto brava.” Aspetta, Luke gli aveva parlato di me? E aveva definita brava? Mi stavo sciogliendo per una minchiata.

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Lost in the ocean || Luke Hemmings
FanfictionSara è una ragazza timida e impacciata, perseguitata dalle sventure della sua vita. A soli quindici anni si trasferisce da suo cugino in Australia per cambiare vita, stanca di come tutti la trattano. Lì incontrerà Maria, la sua futura migliore amica...