CAPITOLO VII
“E tu chi sei?” disse il ragazzo dagli occhi blu.
“Ehm …” dissi inciampando goffamente e stupidamente nel tappeto. Il ragazzo si affrettò a farmi alzare da terra porgendomi la mano. Aveva delle mani meravigliose, affusolate e magre, ma non troppo. Non so che perché ma ho sempre amato le mani, sono la prima cosa che guardo insieme agli occhi. Gli occhi a mio parere sono lo specchio dell’anima, e in base a quanto vedevo e sostenevo, la sua anima era meravigliosamente infinita.
“Tu sei un’amica di Maria?” Mi sorrise, probabilmente divertito dal modo in cui ero caduta. Aveva il sorriso più bello che avessi mai visto e poi le fossette che gli spuntavano nelle guance erano davvero sexy. La cosa più sexy che avessi mai visto però era il piercing nero sul lato sinistro del labbro inferiore; avrei voluto mordicchiarlo fino a fare diventare quelle sue labbra perfette rosse.
“Ehm sì, credo di potermi definire una sua amica” dissi balbettando probabilmente con un accento da far paura.
Lui rise, probabilmente non capendoci niente; aveva una risata mozza fiato. “In che senso?” disse avvicinandosi pericolosamente. Io da perfetta cogliona indietreggiai. “Beh è una storia lunga.”
“Mmm ho capito che non sei una ragazza di molte parole” disse con un sorrisino sulle labbra meravigliose.
“Esatto” non sai quanto.
Sentii dei passi provenire dal piano di sotto e poco dopo la voce di Maria rimbombò in tutta la sala “Non ho trovato degli asciugamani quindi vado a prenderne qualcuno da mia nonna che abita qua a fianco, così prendo anche una cartina nuova.” Poi si accorse che ero vicino a suo fratello.
“Ah vedo che vi siete già conosciuti” figura di merda livello cento. “Beh comunque a te va bene?”
“Si tranquilla, io posso fare una doccia intanto?” ero davvero stanca e avevo bisogno di un bagno caldo e poi avrei chiamato mio cugino.
“Si certo, accompagnala tu e dalle quello che le serve.” Un sorrisino malizioso si formò sul volto del ragazzo di cui ancora non sapevo il nome.
“Certo. Ci vediamo dopo” dissi rivolto verso Maria.
“A dopo ragazzi” ci salutò e poi uscì sbattendo la porta un po’ troppo forte.
A quel punto eravamo solo io e lui.
“Vieni ti faccio fare la doccia.” Disse cordiale.
“Grazie mille” probabilmente non avevo smesso di arrossire da quando entrata in casa.
“Ah comunque mi chiamo Luke, piacere” finalmente si era presentato e oltretutto senza che glielo avessi chiesto io! Luke era un nome bellissimo, in italiano è Luca, un nome che io adoro. Gli si addiceva, non so perché, e anche la maglia nera con le maniche grigie e delle insolite stelline sopra, mi davano l’impressione di una persona che si chiamava Luke. Okay, sto degenerando.
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Lost in the ocean || Luke Hemmings
FanfictionSara è una ragazza timida e impacciata, perseguitata dalle sventure della sua vita. A soli quindici anni si trasferisce da suo cugino in Australia per cambiare vita, stanca di come tutti la trattano. Lì incontrerà Maria, la sua futura migliore amica...