Dark Passed part 1

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CAPITOLO 23

Sara’s pov

“Michael smettila di schizzarmi!” urlai mentre ero in groppa a Luke.

Michael rise e continuò a farlo.

Maria intanto non aveva smesso un secondo di guardarmi storta, non arrabbiata (almeno credevo) ma più che altro dubbiosa. Era stata tutto il tempo attaccata a Ben, mentre non aveva nemmeno sfiorato Ashton che se ne stava un po’ in disparte con Calum. Ma che diavolo stava succedendo?

Quando Luke notò la situazione mi smollò da Michael e andò da Maria per parlarle.

Mi misi in groppa a Michael e lui tenne salde le mie gambe intorno alla sua vita. Sembravamo due koala.

“Secondo te cosa sta succedendo? Sono tutti strani da quando siamo tornati io e Luke.”

“È una storia complicata, magari te la spiego un altro giorno. A proposito, stasera sei libera? Avevo voglia di pizza con i peperoni e un bel film.”

“Mi piacerebbe da morire, ma devo andare da Maria perché dobbiamo parlare. Cazzo la conosco da tipo due settimane e già stiamo litigando.”

“Te l’ho detto, è una situazione complicata, magari ti racconterà qualcosa questa sera, anche se ne dubito, è molto riservata.” Mi limitai a guardare Luke parlare con Maria. Maria sembrava triste e Luke confuso ma triste anche lui.

Ero decisamente troppo confusa e disorientata.

Il resto della giornata passò in modo strano, Luke stava molto vicino a Maria, mentre io me ne stavo zitta zitta sulle spalle di Michael e per poco di nuovo su quelle di Luke.

Quando andammo a casa avevo i pantaloncini fradici d’acqua, perciò Maria me ne prestò un paio da ginnastica corti. Erano davvero comodi.

“Pizza stasera?” disse Maria un po’ triste. Ma perché era triste?

“Si, va bene.”

“Se vuoi puoi anche dormire da me, tanto domani non ho scuola visto che è domenica … “ disse in modo strano.

“Okey, lo dico a Marco.”

Mandai un messaggio a mio cugino e poi aiutai Maria a caricare nel baule della macchina di Luke l’ombrellone e i teli da spiaggia.

Luke arrivò poco dopo con le chiavi in mano. Io mi sedetti sui sedili posteriori, lasciando il posto davanti libero per Maria.

Fu il viaggio in macchina più silenzioso della mia vita, nessuno aveva osato proferire parola, potevo sentire volare le mosche.

Arrivati a casa io e Maria ci dirigemmo direttamente in camera sua, mentre Luke si fermò in cucina per prepararsi un panino come cena.

“Allora, parliamo ora?” dissi un po’ imbarazzata.

“Scusa.” Disse tutto d’un fiato. Cosa?

“È?”

“Ho detto scusa.”

“P-per cosa?”

“Per la mia stronzaggine … solo ora ho capito che mi sbagliavo di brutto. Insomma … se vuoi essere diciamo un’amica di Luke io non mi opporrò … lui è abbastanza grande da saper scegliere consapevolmente … credo” era una ragazza complicata.

“Io … ehm” che imbarazzo.

“Non devi dire niente tranquilla … io vado a fare la doccia, se vuoi mangiare qualcosa prendi pure quello che vuoi o cucina, fa come se fossi a casa tua. Dopo la doccia è tua.” Disse in modo un po’ distaccato e poi sparì nel bagno con un pigiama rosa in mano.

Lost in the ocean || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora