CAPITOLO XVII

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Quando entrai vidi la casa stranamente pulita e senza cartoni di pizza in giro o vestiti buttati a cazzo sui divani.

“WOW! Come mai è tutto così ordinato qua?” risi mentre toglievo le scarpe.

“Michael” sorrise lei. Aspetta, aveva detto Michael? Lo stesso Michael che avevo conosciuto a scuola? Il sexy-bidello?

“Capelli rossi?” dissi quasi tra me e me.

Alzò un sopracciglio e corrugò la fronte. Avevo peggiorato la situazione? “E tu come fai a conoscerlo?”

Aprii la bocca per rispondere ma sentii un urlo acuto avvicinarsi sempre di più a noi; sembrava una ragazzina che litiga con la mamma, proprio come … beh … proprio come me, solo che io ormai avevo rinunciato a litigarci e le davo ragione per farla stare zitta.

L’urlo si avvicinava sempre di più e quando vidi una testa rossa spuntare dal corridoio e un testa riccioluta seguirlo con una grande pistola ad acqua in mano, non potei trattenere le risate, e così fece anche Maria. Scoppiamo a ridere cadendo all’indietro sui divani, mentre i due ci guardavo perplessi.

“Ma fanno sempre così?” dissi tenendomi la pancia e cercando di riprendere fiato.

“Da sempre! Ti ci abituerai!” rise anche più forte di me. Avevo sentito bene? Aveva usato un futuro? E in quel futuro ci sarebbero stati degli amici? Le mie orecchie mi stavano sicuramente facendo degli strani scherzi.

Quando finimmo di ridere, ci rialzammo dal divano e guardammo Ashton e Michael che erano rimasti in piedi davanti a noi a guardarci perplessi.

“Ma che cosa ci sarà di così tanto divertente?” disse Michael non smettendo di fissarci ma roteando la bocca verso il suo compagno di … spruzzate? Suonava molto male.

Ashton corse verso di noi e Maria mi urlò di scappare, così corremmo nel cortile inseguite da un Ashton che ci spruzzava l’acqua e un Michael che cercava di acchiapparci. Loro però avevano le gambe più lunghe e ben presto ci raggiunsero a bordo piscina, inondandoci di acqua. Michael però non era soddisfatto e diede un’occhiata al suo amico riccioluto che buttò sul prato la pistola ad acqua.

“Che cosa avete intenzione di fare?” io e Maria indietreggiammo fino a quando il bordo della piscina finì. Ashton le andò incontro e Michael venne incontro a me, spingendoci nell’acqua, ma prima che potessimo cadere li trascinammo con noi.

C’era un solo problema. Io non sapevo nuotare.

Cominciai ad annaspare in cerca di acqua, mentre muovevo veloci le gambe e le braccia per cercare di non affogare. I tre non capivano cosa stesse succedendo, probabilmente pensavano che stessi scherzando, ma quando mi iniziò a mancare il respiro andai in panico.

Luke’s pov

Entrai in casa sbuffando, buttai come al solito la mia roba sul divano e andai in camera mia. Prima di salire le scale però vidi Ashton e Michael in piscina insieme a Maria. Ma cosa stava succedendo? Quando vidi una quarta testa spuntare dall’acqua e Maria urlare ‘non riesco a tirarla su’, istintivamente corsi in giardino e mi tuffai nell’acqua con addosso i vestiti

Lost in the ocean || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora