CAPITOLO XIV

123 8 0
                                        

"Quindi tu da dove vieni?" ero estremamente in imbarazzo dalla mia pronuncia che beh ... io non potevo sentire.

"Si sente così tanto che sono straniera?"

"Fammi indovinare ..." disse senza cagarmi pari. "Spagna!"

Scoppiai a ridere e mentre lui cercava di indovinare da dove venissi, eravamo già arrivati all'uscita. Mi fermai sulla porta e mi voltai verso di lui. "Grazie mille per tutto."

Sorrise mostrando uno dei più bei sorrisi che avessi mai visto. Ma perché erano tutti così carini in Australia?

"Ma di cosa!" stava per stringermi la mano quando una voce a me familiare catturò l'attenzione del rosso.

"Michael! Che ci fai qui amico?" disse stringendogli la mano e facendo scontrare le spalle poco delicatamente. Adesso sapevo anche il suo nome.

"Ci lavoro!" disse alzando il sopracciglio bucato e ridendo.

"Voi vi conoscete?" era una cosa davvero imbarazzante? Come avevo fatto a finire in mezzo a due ventenni troppo gentili e decisamente troppo fighi anche solo per rivolgermi la parola?

"Certo che si! È il mio migliore amico!" rispose Michael. "Tu più che altro, come fai a conoscerlo?"

"È una lunga storia, diciamo così" continuavo a fissare le scarpe nere.

"Questa sera venite alla festa vero?" disse Michael appoggiandosi allo stipite della porta.

"Non so se mi va, però l'ho promesso ad Ash, quindi direi di venire." Sembrava un triangolo amoroso.

"Vieni anche tu Mrs. Black?" Mrs. Black? Da dove gli era uscito questo soprannome?

Rise da solo "Sei completamente vestita di nero e io non so il tuo nome" io e Luke ci guardammo: nessuno dei due sembrava aver capito cosa ci fosse di così divertente.

"Lasciamo stare ... guastafeste ..." fece una faccia da finto offeso. "Allora vieni anche tu? Devi tenerlo d'occhio Luke, sennò scappa." CHEEE? Avevo capito male vero? Sisi doveva essere proprio così.

Io e Luke ci guardammo e lui aveva uno sguardo strano, come se stesse aspettando che io dicessi qualcosa. Da perfetta cogliona che sono, scoppiai a ridere.

"Hai completamente frainteso Rosso!" dissi continuando a ridere.

"Ma hai la sua canottiera." Michael continuava a spingere più a fondo il coltello. Luke continuava a osservarci parlare spostando la testa pigramente ma senza dire nemmeno una sillaba.

"Ecco ... anche questa è una lunga storia ... possiamo andare? Sono molto stanca." Cercavo in ogni modo di cambiare argomento.

"Ehi aspetta! Allora vieni anche tu alla festa?" mi afferrò il polso come prima.

Ero indecisa: andare alla festa con persone che non conoscevo, ventenni e probabilmente circondata da alcool e fumo oppure stare a casa di Marco mentre bevevo un the e mentre guardavo dei programmi in inglese.

Sono ed ero parecchio pigra, e proprio mentre stavo per rispondere di no una voce femminile mi precedette.

"Certo che ci viene! Ci andiamo insieme e non mi importa proprio niente se non ci vuoi andare." Maria mi sorrideva mentre mi aveva presa a braccetto.

"Non sono una tipa da feste ..."

"Non importa. Se vuoi inserirti a Sidney, devi andare alle feste, è un obbligo." Mi disse davvero severa.

Luke intanto guardava il cellulare quasi indifferente e ogni tanto alzava la testa.

Cedetti e dissi di si. Sapevo che me ne sarei pentita.

Lost in the ocean || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora