13.

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"La ringrazio per la cena, signora Jung" disse Jungkook alzandosi  educatamente. "E' meglio che vada".

Azura, che si era unita anche lei con noi per cena, poggiò il suo cucchiaio e fissò Jungkook come se stesse pensando "Te ne va di già?"

Poi, all'improvviso, si alzò pure lei. "Devo andare anche io" iniziò.

Ma che diavolo? Adesso tutti e due vogliono andare? 

Sapevo che Azura aveva fatto quella decisione perché voleva andare con Jungkook, ma perché fare così?

"Ma sei appena arrivata!" intervenne mia madre.

"Lo so ma grazie comunque".

Jungkook sembrava disorientato, ma vidi  un leggero sorriso apparire sulla sua faccia mentre stavano andando tutti e due. "Buona serata."

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Ritornai in camera mia, e nel momento in cui entrai, il ricordo di Jungkook che mi bloccava vicino alla porta, mi ritornò in mente.

Scossi la testa e saltai sul mio letto. Poi qualcosa sotto la mia spalla. Mi girai e vidi che era la cornice.

La presi e la fissai, tenendola tra le mani così forte, quasi rompendola. Non mi interessava. Tutto quello che volevo era lui, ma cosa ho adesso? Una foto; una memoria che non potrò più rivivere.

Il suo sorriso era ancora lo stesso, era sempre lo stesso; lo stesso sorriso che mi faceva sciogliere ogni volta.

*flashback*

"LEE!!!"  sussurrò Taehyung dandomi una leggera spinta. Mi voltai e incontrai i suoi occhi scintillanti, pieni di eccitazione.

"Cosa?" sorrisi.

"Voglio mostrati una cosa" disse e mi trascinò verso una scala che non avevo mai visto prima a casa sua. "Che cos'è?" chiesi ma mi trascinò di sopra, sorridendo con il suo adorabile sorriso.

Sospirai e lo seguii.

Alla fine della scala, c'era un'unica porta di legno. 

"Cosa-" iniziai. 

Tae mi fece segno di tenere bassa la voce e aprì la porta. La porta cigolò leggermente, ma non abbastanza forte da attirare l'attenzione di qualcuno. Entrai senza esitazione. Quella porta portava a una piccola stanza, che sembrava un vecchio tetto abbandonato.

A parte l'intonaco sui muri, che si scrostava, non c'era niente di vecchio. Immagino che Taheyung l'abbia pulito o qualcosa del genere. All'angolo c'era un tappeto di cotone, steso sul pavimento e lui mi tirò verso di esso. Ci sedemmo  entrambi e lui tolse un telo che copriva il tetto. "Quindi...cosa mi volevi fare vedere ?" 

"Guarda in alto" disse, con gli occhi che brillavano alla luce della Luna. Alzai lo sguardo e rimasi senza fiato. Il tetto era di vetro e la vista panoramica era straordinariamente bella. Le stelle erano sparse nel cielo ed era così bello che mi tolse il fiato. "Non ho mai mostrato questo posto a nessuno, tranne che a te adesso" sorrise Taehyung. 

"Questa stanza era abbandonata ma venivo qui tutti i giorni di notte e guardavo le stelle" si fermò e mi guardò. "Ho sempre desiderato guardare le stelle con qualcuno che è proprio qui con me". Sapevo di essere diventata rossa, ma gli sorrisi. "E' così bello." sussurrai. "Sai, scrivevo canzoni sulle stelle" dissi guardandolo dritto negli occhi, ne nostre facce erano a pochi centimetri l'una dall'altra. "Dicono che qualsiasi persona possa essere una stella, giusto?" 

"Si" Taehyung mi abbracciò più forte.

"Ma tu non sei una stella" sussurrai.

"Tu sei come la luna per me, perché brilla più delle stelle". 

Taehyung sorrise e quasi sentii il suo battito cardiaco aumentare un po' quando lo dissi.

Appoggiai la testa sulla sua spalla e sospirai. 

"Grazie Taehyung". 

"Per cosa?"

"Per tutto".

*fine flashback*

Non mi asciugai le lacrime che scorrevano sulle mie guance, non mi importava. Non c'era nessuno qui a vedermi piangere, non era rimasto niente. Misi la cornice di nuovo sul comodino, senza preoccuparmi di averla bagnata o meno dalle mie lacrime. 

Piangere non lo fece ritornare, ma mi fece sentire meglio.

Lost | k.t.h [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora