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Parole Hangul

* Murugesso: non lo so

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Quando notai lo scarafaggio che stava strisciando, Taehyung vide i miei occhi diventare sempre più grandi e sapeva cosa sarebbe successo da lì a poco. Fissai la creatura bruna scioccata, che mi fissava a sua volta, terrorizzata all'idea di far saltare via la nostra copertura.

Quando urlai, non uscì alcun suono, ma continuai comunque ad urlare piano, poiché Taehyung mi tappò la bocca con la mano per impedirmi di emettere qualsiasi suono. I miei occhi si spalancarono, mentre lottavo e lo scarafaggio si allontanò finalmente da me.

Ringraziai sinceramente ogni Dio dell'universo per avermi salvato la vita.

I passi si fermarono e mi resi conto che mia madre era ancora qui e che eravamo ancora nascosti sotto il divano. Taehyung tolse la mano dalla mia bocca ed entrambi ci voltammo verso i piedi di mia madre, che era a pochi passi da noi.

"Oh, merda, MERDA!" mimai con la bocca, mordendomi il labbro e non accorgendomi che mi stava venendo la pelle d'oca.

Taehyung si mise un dito sulla bocca, indicandomi di rimanere in silenzio.

Siamo finiti, siamo morti, deve averci visto! 

Sentii il suono di un interruttore della luce che si accedeva e ora potevo vedere chiaramente i piedi di mia madre.

"Hmmmmmm" la sua voce mi fece correre un brivido lungo la schiena.

Probabilmente le mie labbra erano screpolate ora, visto che le avevo morse così forte.

"Chi ha rovesciato l'acqua qui?" chiese a se stessa.

Imprecai mentalmente, chiudendo gli occhi, con il ricordo che appariva a scatti davanti ai miei occhi. Ricordai di come corsi sul divano, versando l'acqua dalla mia tazza, dopo aver visto lo scarafaggio.

E' TUTTA COLPA DI QUEL DANNATO SCARAFAGGIO PER AVER CREATO TUTTO QUESTO CASINO! pensai. 

Continuò di nuovo a camminare, seguendo la sia dell'acqua.

Si fermò proprio davanti a me.

Trattenni il respiro.

"Strano" mormorò e tornò in cucina. Il suono dei suoi passi riecheggiava sempre più lontano.

Lasciai uscire un sospiro di sollievo lentamente.

"Cosa facciamo adesso?" dissi girando la testa verso Taehyung.

"Resta in silenzio finché lei non se ne va".

Annuii, proprio nel momento in cui sentii i suoi passi tornare di nuovo e, questa volta, con mio grande sollievo, ci passò davanti, spegnando la luce mentre camminava.

Finalmente rimanemmo soli nell'oscurità.

Aspettammo un secondo in silenzio.

"E' andata?" sussurrò Taehyung così piano che era appena udibile.

"Murugesso" sussurrai in risposta, allungando il collo per controllare la presenza di mia madre, ma non riuscii a distinguere nulla, a causa della mancanza di luce.

"Aspetta qui, esco prima io a controllare" disse Taehyung e io annuii.

Aspettai pazientemente, mentre Taehyung strisciò fuori lentamente, scomparendo dalla mia vista.

Tornò verso di me in un minuto e mise la testa sotto il divano.

"Via libera."

Mi alzai dal divano, grata di essere fuori all'aria aperta, prima che la mia claustrofobia mi avrebbe fatto impazzire.

Taehyung mi guardò e poi sorride. "Che c'è ora adesso?"

Tirai fuori il telefono e fissai la schermata di blocco scioccata. "Sono le 11:45??? Che diavolo?"

"Wae? Chiese Tae, completamente all'oscuro".

"Taehyungie!" urlai. "Ho scuola domani." 

La sua espressione cambiò. "Veramente?"

"Aish, come ho potuto essere così irresponsabile, ah? Ora finisci il tuo kimchi velocemente perché devo dormire, altrimenti non mi sveglierò domani! Mi avvicinai al frigo e afferrai le due ciotole, porgendogliene una".

"Non accendere la luce, se arriva un'altra volta a sorpresa, avremo più tempo per nasconderci".

"Va bene" dissi saltando di nuovo sul divano.

"Non pensavo che me ne fosse rimasto così tanto!" si lamentò Tehyung, guardando la ciotola del kimchi. "Deve essere il tuo!"

"Aish, chi se ne frega, mangia il mio, allora" dissi mentre portavo del kimchi in bocca.

"Aish." disse facendomi una smorfia, stringendosi al mio fianco.

Questa volta non mi lamentai del fatto che avesse più spazio dall'altra parte, perché la sensazione mi piaceva.

"Sai" disse. "Il mio cuore mi batte così velocemente quando mi guardi e fa quasi male."

Smisi di mangiare. "Perché mi dici queste cose?"

"Perché, a chi altri posso dirlo?" disse voltandosi verso di me.

"Aish, torna a mangiare senza farmi impazzire" mormorai, con la faccia che stava diventando sempre più rossa.

Lost | k.t.h [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora