Sono ancora con le spalle al muro, incapace di dire anche solo una parola, mentre guardo questi due ragazzi che si scambiano occhiate di fuoco, quasi volessero porre fine l'uno alla vita dell'altro, allora mi chiedo, se si conoscono, perché si odiano in questo modo?
<<Non ci vediamo da cinque anni, non mi dai nemmeno un abbraccio?>>
<<Sono stati troppo pochi Andrea, troppo pochi>>
<<Così mi ferisci, non è il genere di saluto che mi sarei aspettato da parte tua fratellino>>
Aspetta... Cosa?! Fratelli?! Sono fratelli?!
<<Siete fratelli?!>> do voce ai miei pensieri, e i due sembrano accorgersi solo adesso della mia presenza.
Eppure adesso che li guardo meglio noto la somiglianza, stessa stazza, stessi occhi, Andrea ha i capelli più chiari, le labbra più sottili, ma l'intensità di sguardo è lo stesso.
<<Sfortunatamente...>>
<<...Si>>
Continuo a rimanere con la bocca spalancata, cercando di cogliere quanti più dettagli posso, nel viso, nelle mani, nelle spalle, e non posso far altro che pensare a quanto possano essere belli da fare male.
<<Mi spieghi cosa ci fai fuori con lui?>> sbotta Alec contro la mia persona
<<La cosa non ti riguarda Alec>> lo fronteggio
<<Sei geloso?>>
<<Stanne fuori Andrea>>
<<Chi sei Alec? Chi ti credi di essere?>> ruggisco arrivandogli talmente vicina da sentire il suo cuore battere
<<Ginevra->>
<<Un cazzo! Ginevra un cazzo, ti sei preso gioco di me, adesso vieni qui per fare cosa? Per dimostrare cosa?>>
<<Mi sono solo preoccupato per te>> mi rimbecca
<<Chi ti ha chiesto di esserlo? So badare a me stessa>> incalzo io furente, prima di oltrepassarlo.
Lui però più veloce mi afferra il braccio portando i nostri petti a scontrarsi, e mi dà fastidio la sensazione che mi provoca la sua vicinanza
<<Tu non vai da nessuna parte>> ordina
<<Prova a fermarmi>> lo fronteggio strattonando poi la presa camminando a passo spedito verso l'entrata della discoteca.
Il calore, la musica alta m'investono facendomi sentire più confusa del solito, comunque ignoro il fastidio che mi ha provocato quella discussione, e la confusione che alleggia nella mia testa e mi dirigo verso l'angolo bar per bere almeno quattro shottini, o almeno è quello che credo, perché esattamente non so quanti ne ho bevuti.
Quello che so davvero è che in meno di mezz'ora mi ritrovo sul cubo al centro pista intenta a muovermi a ritmo della musica creando un piccolo show solo per i presenti, ignorando gli occhi fumanti di rabbia del mio migliore amico e quelli pieni di lussuria del fratello.
Entrambi sono accecati dai miei movimenti, che risultano essere più sensuali di quanto io in realtà creda, comunque non si avvicinano nemmeno per sbaglio, rimangono lì intenti a fissarmi, e io di rimando, non distolgo lo sguardo da nessuno dei due. Una mano però, mi afferra la caviglia e quando abbasso gli occhi noto un ragazzo strattonarla facendomi scendere, e sono troppo ubriaca e troppo arrabbiata per imporre resistenza, o anche solo fargli capire che non è lui ciò che voglio, nonostante ciò butto un ultimo sguardo ai due ragazzi carico di sfida e mi faccio prendere in braccio dallo sconosciuto iniziando a strusciarmi su di esso senza nessun pudore, così chiudo gli occhi e butto la testa all'indietro, il ragazzo mi afferra i fianchi e mi fa girare su me stessa premendo poi il suo petto contro la mia schiena
<<Ti scoperei all'istante principessa>>
Sgrano gli occhi riconoscendo la voce di Andrea ma ciò che mi spiazza è vedere quelli di Alec puntati nei miei. Il mio cuore batte freneticamente e vorrei fermarmi tuttavia mi arrendo al desiderio dei due e continuando a muovermi fra i loro corpi che sento carichi di desiderio. E per un momento, per un solo momento riesco a dimenticare ciò il piccolo litigio avvenuto prima, poi come un lampo mi ricordo che sono fratelli, che mi stanno usando e che sicuramente una cosa del genere l'hanno già fatta con milioni di ragazze prima di me, così mi stacco da loro e mi muovo ancora attraverso la folla sfuggendogli, questa volta con l'intento di non farmi trovare.
Continuo a muovermi fra la folla fin quando non sbatto contro la schiena imponente di un signore, che si gira a guardarmi.
<<Mi fai passare?>> chiedo annoiata
Lui comunque continua a guardarmi come se cercasse di riconoscere il mio viso, e forse l'ha riconosciuto però non mi dice niente si sposta per permettermi di passare ma a quanto pare ci ripensa perché posa una mano sulla mia spalla fermando così i miei passi
<<Scappi da qualcuno?>>
La sua voce è davvero profonda e mi meraviglio di come non si sia scomodato di urlare in mezzo a tutto questo casino, solo ora mi rendo conto di essere finita in uno dei privé.
<<No>>
<<Hai l'aria di una ragazza che non vuole farsi trovare, mi chiedo se qualcuno non ti stia importunando>>
<<Con tutto il rispetto, è lei che adesso mi sta importunando, io voglio semplicemente andare a casa>>
Colpito allora dalle mie parole, leva la mano dalla mia spalla e mi lascia andare.
Così dopo un po' sono finalmente in auto intenta ad andare a casa ignorando le innumerevoli chiamate da parte di Alec.
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Criminal Love 2
RomanceLei a Parigi intenta a dare un futuro migliore a quel bambino nel suo grembo. Lui a Istanbul, col cuore spezzato e l'anima arrabbiata.