Arriviamo a casa in meno di mezz'ora e non appena apro la porta d'ingresso lo vedo spalancare occhi e bocca mentre passa in rassegna tutto l'ambiente che ci circonda.
<<Ti porto in cucina>> dico monocorde facendogli segno di seguirmi
<<Quindi adesso stai con Alec?>> mi chiede intanto che gli mostro successivamente anche il bagno al piano di sotto
<<Non è una cosa che ti riguarda>>
<<Penso che adesso invece mi riguardi, devo sapere se frequenti gente losca>> sogghigna intanto che saliamo le scale in vetro
<<Pensi che tuo fratello sia una persona losca?>>
<<Penso che le persone non si finiscono mai di conoscere>>
Corrugo la fronte intanto che apro quella che sarà la sua camera
<<E' tuo fratello>>
<<Questo non significa che io possa conoscerlo fino in fondo>>
<<Questa è la palestra privata, comunque è inconcepibile ciò che pensi di tuo fratello>>
<<Fantastica>>
<<Lo studio di papà>>
<<Comunque non sai cosa pensa lui di me, per questo ti scandalizzi tanto>>
E la curiosità inizia a prendere il possesso del mio corpo, inizio a rimuginare cercando di scorgere perché questi due fratelli sono arrivati a pensare certe cose l'uno dell'altro, e non appena mi fermo davanti alla porta chiusa della mia camera faccio un respiro profondo aprendo lentamente la porta:
<<Camera mia>>
<<Davvero mi stai facendo entrare?>> sogghigna
<<Ciò non ti rende libero di farlo quando vuoi>>
Lui tuttavia sembra ignorare le mie parole e si addentra guardando ogni foto, ogni libro come se volesse imprimere nella sua mente quante più informazioni possibili
<<Mi chiedo come mai tu non mi abbia ancora fatto il terzo grado>> se ne esce
<<Su cosa?>>
<<Sul perché io e Alec abbiamo questo... rapporto>> mima fra virgolette la parola "rapporto"
Vorrei davvero chiedergli, ricevere delle spiegazioni ma so che non ne ho il diritto così mi limito a fare spallucce decidendo di far morire lì il discorso. Osservo ogni suo movimento, e non riesco a non pensare alle parole che mi ha riversato addosso dopo essere usciti dall'ufficio di mio padre, ciò che mi rende inquieta è che è totalmente la verità, anche adesso mentre guardo come i suoi muscoli guizzino ad ogni minimo movimento io non faccio altro che pensare a quanto sia eccitante la sua presenza dentro la mia camera, mentre la sua mano delicata passa fra le foto, fra i libri che tengo esposti, che piano accarezza le mie coperte, e non posso fare a meno di tremare quando i suoi occhi si posano sui miei e io devo tenermi allo stipite della porta fingendo indifferenza nei suoi confronti.
<<Sembri pensierosa>>
<<Devo solo abituarmi alla tua fastidiosa presenza>>
<<Bada come parli ragazzina>>
Assottiglio lo sguardo nel suo che malizioso segue ogni curva del mio corpo e non mi accorgo nemmeno di come lui abbia chiuso la porta e mi abbia incatenata al muro, l'unica cosa che scovo e il suo viso troppo vicino al mio
<<Potrei punirti per la tua insolenza>>
Serro le gambe cercando di mettere fine al fuoco che si è sprigionato nel mio basso ventre e sposto il viso verso sinistra sbuffando una risata di scherno, lui comunque decide di avvicinarsi ulteriormente incastrando il suo viso nell'incavo del mio collo lasciandomi senza fiato
<<A-Andrea>> balbetto afferrandolo poi per le spalle sentendo il fiato spezzarsi non appena avverto la sua bocca vellutata posarsi sulla mia pelle bollente, mentre la gamba s'incastra tra le mie, chiudo gli occhi estasiata dal suo tocco e quando si stacca sento quasi freddo.
Corrugo la fronte non capendo il suo ghigno soddisfatto così mi porto una mano sul collo e lo supero posizionandomi poi davanti lo specchio guardando scioccata il marchio che mi ha lasciato, e nel momento in cui mi avvicino a lui furente la porta si spalanca rivelando la figura alta e sontuosa di Alec.
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Criminal Love 2
RomanceLei a Parigi intenta a dare un futuro migliore a quel bambino nel suo grembo. Lui a Istanbul, col cuore spezzato e l'anima arrabbiata.