Twenty-one

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Sono state settimane estenuanti.

Non ho fatto altro che rispondere a domande su domande.

Lentamente ho ripreso la mia quotidianità, Mason e Ethan sono stati quasi sempre con me, mi hanno aiutato a rispondere alle domande e per fortuna non hanno avuto ripercussioni.

<<Possiamo parlare?>>

Jordan è in piedi davanti la mia camera, annuisco e lui entra.

Abbiamo avuto modo di parlare in questi giorni ed è incredibile quanto io sia uguale a lui, però ho precisato più volte che mio padre è Dylan.

So quanto deve avergli fatto male sentirmi pronunciare quelle parole, ma è così, non posso biasimare la mamma per le sue scelte, non ci riesco.

Era impaurita, aveva perso suo padre e sua madre si era rivelata un mostro, come poteva darmi alla luce in quella città.

Dylan mi ha cresciuta, è stato con me sempre.

Jordan non ne ha avuto la possibilità, lo riconosco non sono cieca.

Ma so anche che non avrebbe potuto darmi il futuro roseo che ho vissuto.

<<Parto>> prorompe

<<Dove vai?>>

<<Australia>>

<<E' lontana>> dico

<<Voglio che tu sappia che sei libera di venire quando vuoi>>

Sorrido e lo apprezzo.

E non nego che sicuramente lo andrò a trovare.

<<Voglio mantenere i rapporti con te Ginevra, voglio che tu sappia che io ci sono>>

<<E lo so>>

Mi sorride e io lo abbraccio.

Lui è mio padre, io lo so, e sono sicura che col tempo arriverò a volergli bene tanto quanto ne voglio ai miei genitori.

Mi lascia un bacio fra i capelli e va via.

Poco dopo fanno il loro ingresso Alec e Andrea.

Ho fatto di tutto per evitarli, il racconto di Mason è ancora vivido nella mia mente, ed ho appurato che io non voglio essere la prossima Elodye, che io non voglio essere messa davanti ad una scelta, perché non voglio scegliere.

<<Ascoltate>> inizio <<So cos'è successo con la sorella di Mason, e io non voglio fare la sua fine>>

<<Gi->> cerca di dire Alec ma alzo una mano e lo fermo

<<Avete spezzato una ragazza, vi siete presi la sua vita senza il consenso di nessuno e questo non capiterà con me>> continuo <<Io non sono Elodye, non so quali fossero i vostri sentimenti verso di lei e non voglio sapere quali sono quelli verso i miei perché io non ho intenzione di scegliere e non voglio nemmeno tenermi entrambi>>

<<Ginevra>>

<<No Andrea, non c'è frase che mi potrà convincere del contrario. Se devo scegliere una persona sceglierò me stessa, perché io conto molto di più di quanto voi contiate per me>>

Li guardo entrambi, e so che questa sarà l'ultima volta.

Ho scelto me a prescindere dalla storia di Elodye, ho scelto me per non ferire uno dei due, ho scelto me perché ho voglia di scoprire il mondo e non ho intenzione di sottostare ad un triangolo amoroso, né alle esigenze di uno di loro.

Annuiscono entrambi e senza dire una parola vanno via.

Non mi pento, meglio che soffrano entrambi così magari potranno recuperare un rapporto fraterno, gli auguro il meglio, davvero. Non sono egoista. Spero che possano entrambi trovare qualcuno che li ami davvero.

<<Nipote>>

Lo zio Nicholas entra in camera mia con un sorriso immenso sulle labbra, non l'avevo nemmeno sentito.

<<Cos'è?>>

<<Cosa?>>

<<Quel sorriso>>

<<Tua nonna è morta>>

Rimango a bocca aperta, sia perché non sapevo di avere ancora una nonna sia perché mi ha dato la notizia con troppa felicità, immagino che per lui sia una liberazione, infondo era una persona cattiva.

<<E??>>

<<E tua mamma ha acconsentito a farti venire con me a Istanbul>>

Sgrano gli occhi e sorrido.

<<Allora inizio a fare le valigie>>

<<Puoi dirlo forte bambina, ci sono così tanti pub->>

<<Mi sembra di averti detto che ti affidavo mia figlia affinché conoscesse la città Nick>> prorompe mio padre

<<I pub fanno parte della città>>

Papà lancia uno sguardo di fuoco allo zio e io scoppio a ridere.

Non so cosa mi riservi la vita, ma so che voglio viverla.

Tutto ciò che è successo in questi mesi mi servirà d'insegnamento... Magari prima di dirvelo m'impegno per capirlo io stessa.

La mia storia è stata un po' travagliata ma è comunque bella, certo, avrei preferito scoprire gli altri membri della famiglia diversamente, ma l'importante è che adesso li conosco no?

Va bene così, non ho baciato il mio grande amore, ma ho conosciuto il mio vero padre.

Non c'è un finale da favola, perché la mia storia non lo è stata, ma sono sicura che incontrerò prima o poi qualcuno che mi ami veramente e mi auguro che io possa ricambiare.

Fino ad all'ora, mi dedicherò a me stessa.

Grazie per avermi ascoltata, adesso vado a fare le valigie. Istanbul mi aspetta!

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