Dieci, sono dieci giorni che Chanel non si è fatta vedere a scuola, e mi sta bene così però ancora mi chiedo il perché di quel suo gesto, lei sapeva i miei sentimenti ma non si era fatta problemi a baciarlo.
<<Ginevra mi ascolti?>>
Scuoto leggermente la testa portando i miei occhi su Alec che mi porge il panino ordinato dieci minuti prima
<<Si... Si scusa>>
<<Cosa pensavi?>>
E' come se quella sera di dieci giorni fa lui l'avesse dimenticata, è del tutto "normale" credo. Viene usciamo stiamo insieme come una coppia normale, sembra essere svanita anche la gelosia verso il fratello nonostante ci segua come un'ombra costante. E mi sento anche in colpa perché io sono sempre più decisa a continuare per la mia strada ostinata a sapere la verità, ed è per questo motivo che quando arriva un messaggio da parte di Ethan tendo a nascondere un po' di più il cellulare
Va bene, ci vediamo stasera. E' la sua risposta al "Usciamo io e te", mi sento una persona orribile perché sto prendendo in giro persone che a me ci tengono davvero, però devo mettere in chiaro tutta questa situazione.
<<Sono felice>> esordisce il ragazzo al mio fianco addentando poi il suo panino
<<Di?>>
<<Noi>> Sorrido stampandogli poi un delicato bacio sulle labbra
Ed è una calamita il suo sguardo che porta a girarmi per ricambiare, l'intensità è qualcosa di sconvolgente, come se mi parlasse in una lingua che solo io posso capire, mi piace pensare che sia geloso che gli importi di me più di quanto lui faccia credere, ma so perfettamente che sta solo eseguendo gli ordini di mio padre, quindi mi limito a ricambiare lo sguardo con indifferenza sperando che non capisca in realtà quanto mi turbi.
Dopo circa un'oretta passata a passeggiare e chiacchierare come se nulla fosse mi ritrovo in camera mia intenta a cambiarmi per uscire nuovamente con Ethan, devo solo capire come far rimanere Andrea a casa, così colpita da un lampo di genio mi dirigo verso l'ufficio di papà
<<Papà scusami posso parlarti?>>
<<Certo tesoro>> mi risponde mettendo via i documenti che pochi istanti prima teneva fra le mani
<<Vorrei uscire con Ethan questa sera...>> dico <<Ma vorrei rimanere sola con lui>>
<<Non capisco amore>>
<<Puoi dire ad Andrea di rimanere a casa?>> chiedo diretta guardando poi lo stupore che consegue la mia frase
<<Come mai?>>
<<Non scorre buon sangue tra i due, e io ho solo bisogno di una serata tranquilla con il mio migliore amico>>
Passano un paio di secondi di silenzio prima che lui mi sorrida e mi accordi la richiesta fatta, così felice lo abbraccio correndo poi in camera per finire di sistemarmi. Passo in rassegna l'armadio cercando di trovare qualcosa di abbastanza comodo ma bello da mettere quando il tonfo della porta che prima si apre e poi si chiude mi fa sussultare facendomi cadere di seguito il jeans che tenevo fra le mani
<<Dov'è che vai?>> ringhia furioso venendomi incontro con ampie falcate
<<Esco con Ethan>>
<<Tu non vai da nessuna parte>> ordina facendomi ridere
<<Pensi di potermi fermare?>>
<<Posso fare peggio>>
<<Calmati Andrea che io un padre l'ho già>>
<<E l'hai usato per farmi stare dentro pensando che io avessi in qualche modo obbedito agli ordini>>
Sbuffo sonoramente ignorando le sue parole riprendendo in mano il Jeans che mi era caduto poco prima, per poi prendere una maglietta e chiudermi nel mio bagno. Quando esco lui è ancora lì, seduto nel mio letto con i pugni chiusi sotto al mento
<<Prenditi la serata libera Andrea, sfoga gli ormoni>>
Mi guarda sorridendo malizioso
<<E con chi dovrei sfogarli?>>
<<Non hai nessuno?>>
<<Ho qualcuno in testa...>>
Rimango a fissarla per un paio di minuti prima che il mio cellulare squilli segno che Ethan mi sta aspettando, così afferro il giubbino di pelle e la borsa ma lui comunque mi ferma facendo aderire la schiena alla parete
<<Non andare>>
<<Sei geloso?>> lo provoco ancora
<<Non sai quanto...>>
Apro e chiudo la bocca più volte, tuttavia non riesco ad emettere una parola, assecondo solo i suoi movimenti che lenti iniziando una tortura per il mio povero cuore.
Fa strofinare il naso contro l'incavo del mio collo, lasciando delicati baci su di esso salendo poi fino alla mandibola, vorrei fermarlo, dirgli che ho un ragazzo e che quel ragazzo è il suo stesso fratello ma ciò che faccio e incastrare le mani fra i suoi capelli per poi farle scendere fino al suo viso marcato.
Occhi contro ogni, sento l'eccitazione impadronirsi di ogni singola parte del mio corpo, così presa da un impeto di coraggio afferro il suo labbro fra i denti passandoci poi la lingua di sopra, e quando lo vedo chiudere gli occhi lo spingo
<<Adesso direi che siamo pari>> dico passandomi poi la lingua fra le labbra lasciandolo interdetto ancora dentro la mia camera.
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Criminal Love 2
RomanceLei a Parigi intenta a dare un futuro migliore a quel bambino nel suo grembo. Lui a Istanbul, col cuore spezzato e l'anima arrabbiata.