Mi sono sentita sporca, mi sono sentita ingiusta.
Ho solo pensato a me stessa, a quella piccola vendetta che nella mia mente gli avrebbe fatto male, ma l'ha fatto solo a me. Mi sono fatta toccare e baciare da un ragazzo che in realtà non volevo nel mio letto, sul mio corpo.
La verità è che io ho immaginato Andrea tutto il tempo, ho immaginato le sue mani, la sua bocca, e con la mente ero a quando dentro quella cucina ha perso il controllo, quando è crollato e mi ha dato un piacere tale che sembravo toccare il cielo per poi farmi cadere, causandomi forse più dolore di quanto io voglia ammettere a me stessa.
Sono stata stupida, e avventata. Ho chiamato Alec pensando al mio piacere, pensando che in questo modo io potessi mandare via gli occhi e le mani di Andrea ma non è stato così, ansi, credo di aver solo peggiorato la situazione.
E adesso... mentre lo vedo entrare ferito e ubriaco capisco che forse non avrei dovuto sfidare la sua pazienza, egocentrico da parte mia pensare che la causa dello stato in cui adesso versa sia io, eppure mi piace pensarlo, mi piace pensare che lui mi voglia quasi allo stesso modo in cui mi rendo conto di volerlo io.
<<Che ti è successo?>> prorompo avanzando verso di lui, ma i miei passi si fermano non appena lui ride maliardo e si avvicina minacciosamente alla mia figura
<<Tu, ecco cosa mi è successo>> asserisce duro
<<Sei ubriaco?>> e non so nemmeno perché ho fatto questa domanda
Lui tuttavia non risponde, anzi, afferra il mio braccio e mi fa salire le scale per poi chiuderci entrambi nella sua stanza, stando attento a girare la chiave
<<Perché chiudi la porta>>
<<Perché non voglio essere disturbato>> ringhia
Assottiglio gli occhi nella sua direzione e lui di rimando fa la stessa cosa perlustrando il mio corpo coperto solo dalla vestaglia nera in pizzo, lasciando in mostra la brasiliana e il reggiseno del medesimo colore.
<<L'hai fatto per lui?>> chiede improvvisamente
<<Cosa?>>
Fa saettare la mano dall'alto al basso indicando gli indumenti che indosso facendomi capire a cosa si riferisce
<<Anche se fosse?>>
<<Si o no>> si avvicina
<<Si, si l'ho fatto per lui>> abbaio aggirando la sua figura
<<Perché scappi?>>
Ma non rispondo, mi limito solo ad alzare gli occhi al cielo e andare nel bagno della sua camera per prendere il piccolo kit di pronto soccorso.
Quando pochi attimi dopo mi vede tornare con tutti l'occorrente in mano inarca le sopracciglia accigliato
<<Cosa vuoi fare?>>
<<Sei ferito Andrea, ti medico>>
<<Mi medichi>> ripete
Lo invito a sedersi sul letto e m'inginocchio tra le sue gambe iniziando a disinfettare il taglio sul sopracciglio destro
<<Cos'hai fatto?>> chiedo lievemente
<<Non ti piacerebbe saperlo>>
<<Perché hai bevuto?>>
<<Non ti piacerebbe saperlo>>
Lo guardo da sotto le ciglia perdendomi nei suoi occhi e qualcosa mi dice che c'è molto di più dietro le sue parole
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Criminal Love 2
RomanceLei a Parigi intenta a dare un futuro migliore a quel bambino nel suo grembo. Lui a Istanbul, col cuore spezzato e l'anima arrabbiata.