Seventeen.1

90 14 5
                                    

Non so se sia l'aria di Istanbul a farmi attorcigliare le budella, o forse è l'ansia che mi sta lentamente divorando

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Non so se sia l'aria di Istanbul a farmi attorcigliare le budella, o forse è l'ansia che mi sta lentamente divorando.

Da quando ho ricevuto la chiamata che mi ha portato fin qui la mia testa ha elaborato ogni tipo di scenario, tutti terribili. Rivedere mia madre dopo diciotto anni non è una delle cose migliori che mi potesse capitare, non in questo periodo.

Non quando Jordan e Ginevra si trovano nella stessa città, non quando so per certa che lui me la voglia portare via.

<<Signora Donovan benvenuta>>

Una delle guardie di quel carcere mi saluta, e quel cognome ha il potere di accapponarmi la pelle, non ero più abituata al mio cognome da nubile, forse perché dopo aver sposato Dylan tutti avevano associato il suo cognome al mio nome, e questo, non mi dispiaceva.

<<Spero che la motivazione sia buona>> mi lascio sfuggire intanto che entro in una delle sale dedicate al ricevimento dei parenti <<Non pensavo che venissi sarò sincera>> mi risponde mia madre, la guardo, il tempo per lei sembra essere passato inesorabile.

La pelle che ricordavo liscia e sempre perfetta adesso è piena di rughe, Dio sembra invecchiata di trent'anni. <<Non ti siedi?>> mi chiede scrutandomi per bene <<Veramente speravo in una cosa veloce>> la rimbecco incrociando le braccia al petto <<Sto morendo Alyce>> benché la sua affermazione mi spiazza non riesco a provare tristezza, sarò cattiva? <<Non sei immortale mamma>> le rispondo semplicemente <<Vorrei conoscere almeno uno dei miei due nipoti prima di sfilare l'ultimo respiro>> e la sua richiesta mi causa una risata ironica <<Non ti chiedo nemmeno come hai scoperto dei miei figli, ma non ti darò la possibilità di posare le tue luride mani sulla loro persona, questo, mamma te lo posso assicurare>> le parole uscirono in un ringhio e lei, ne sembra compiaciuta <<Hai tenuto i tuoi figli lontani dalla propria famiglia>> mi rimprovera <<Io e Dylan siamo la loro famiglia>> la rimbecco allora io <<Allora forse non dovrei dirtelo che Nicholas è sulle loro tracce, e forse, in questo momento sta proprio parlando con tua figlia...>>

Le sue parole le assimilo come si assimila un pugno in pieno stomaco, avevo fatto di tutto per depistare ogni mia traccia, e ogni volta che Nicholas sembrava volermi cercare lo venivo a sapere sempre per tempo e riuscivo a mandarlo fuori pista, allora perché le parole di questa donna mi sembrano così vere? Che abbia trovato Ginevra <<Non potevi nasconderli a lungo Alyce, non a me, non a Nicholas e nemmeno a Jordan>>

La guardo, ma in realtà non la vedo. Il disprezzo che provavo con lei avevo imparato a piantarlo in un angolo della mia anima, ma non riesco a controllare più lo sdegno e quindi le rivolgo uno sguardo torvo <<Creperai prima ancora di poter solo respirare la stessa aria dei miei figli, e Nicholas, se davvero si trova nelle loro tracce dovrà passare sul mio cadavere>> lei ride <<Allora fai presto e prendi il primo aereo, a quanto so, lui è già a Parigi>>

Cerco di mantenere la calma mentre raddrizzo la schiena e le do le spalle <<Ci rivedremo ancora Alyce>> mi dice prima che io possa fare un altro passo <<Io ti rivedrò, mamma, dentro una bara il giorno in cui la tua misera e deplorevole esistenza sarà giunta, finalmente, al termine>>

Non le do nemmeno il tempo di ribattere, anche se penso che le parole le siano morte in gola dopo quelle che le ho riversato addosso. Non mi sono soffermata più di tanto ad analizzare quello che è successo, neppure la sua allusione a Jordan. Tutto ciò che ho fatto è dire a mio marito il minimo e indispensabile per poi correre all'aeroporto e ritornare a Parigi.

<<Se Nicholas è a Parigi non impiegherà molto a trovare Ginevra>> do voce ai miei pensieri mentre i miei occhi rimangono fissi fuori dal finestrino <<Chi è Nicholas mamma?>> mi giro verso Erik e gli sorrido <<Un problema tesoro>>

Criminal Love 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora