Eighteen.2

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<<Avremmo fatto bene a lasciarla andare con Nicholas?>>

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<<Avremmo fatto bene a lasciarla andare con Nicholas?>>

E forse la quinta o la sesta volta che pongo a Dylan la stessa domanda, e non so come mai non mi ha ancora cacciata via dallo studio.

<<Vieni>> mi dice mentre apre le sue braccia così da farmi accoccolare contro il suo torace <<Nicholas e Ginevra hanno bisogno di conoscersi adesso>>

<<Sono stata così ingiusta con lui, ho pensato solo a me stessa al mio rancore e l'ho lasciato solo>>

<<Hai pensato a Ginevra e al suo bene tesoro>>

Guardo gli occhi dolci di mio marito e mi maledico ogni giorno per il male che gli ho fatto, non meritava di essere tradito in quel modo e l'avrei capito se mi avesse odiato, eppure lui è qui, con me a tranquillizzarmi.

<<Non so cos'ho fatto per meritarti Dylan>> gli dico facendolo sorridere di cuore

<<Aly->>

Un trambusto ci fa voltare entrambi, e quando la porta si spalanca ci alziamo di scatto, nel momento in cui i miei occhi incontrano quelli neri e spaventati di Jordan il mio cuore si ferma

<<Dimmi che lei è qui>> dice con voce tremante

<<Di cosa stai parlando?>> gli chiede Dylan andandogli incontro

E non so perché ma io mi siedo, le gambe improvvisamente molli non mi aiutano più a reggermi in piedi, una sensazione brutta accartoccia il mio stomaco mentre gli occhi rimangono fissi su Jordan.

<<Mia figlia Dylan>> ringhia <<Dimmi che Ginevra è qui!>>

Eppure la sua richiesta non può essere esaudita, perché Ginevra non è qui.

<<E' uscita con Nicholas>> dice Dylan allarmato.

Ed è proprio in quel minuto che vedo Jordan crollare contro la parete, lanciando poi il cellulare verso il fratello.

"Se pensavi che sarebbero bastati diciotto anni per dimenticarti di me, sappi che a me non basterebbe una vita per dimenticarmi di te"

Dylan legge ad alta voce il messaggio nel cellulare di Jordan e calde lacrime rigano il mio viso quando mi affretto a prendere il mio cellulare per chiamare mia figlia.

<<Non risponde>> riesco solo a dire prima di alzarmi e correre dietro Jordan seguita da Dylan alla ricerca di Ginevra.

Quando ci mettiamo in macchina il telefono squilla nuovamente e quando vedo il numero di Ginevra rispondo subito

"Gini amore dove sei?" chiedo allarmata

"Ma...mma"

Metto il vivavoce intimando a Jordan di accostare la macchina

"Ginevra mi senti?"

"Aiu...to"

"Ginevra sono papà dove sei?"

Jordan mi strappa il telefono dalle mani pronunciando quelle parole, e il mio cuore sprofonda.

"Jordan Sanders quale onore"

Il sangue si gela nelle vene quando sentiamo la voce del vecchio socio di mio padre...

"Jhon"

"Hai una figlia davvero bella lo sai"

"Sei un bastardo" grida Dylan

"Ma come sei fortunata Ginevra, hai addirittura due papà"

"Che cosa vuoi?"

Una risata segue la domanda di Jordan, cerco con tutta me stessa di distinguere le voci ma non riesco a sentire nulla

"Non puoi più darmi nulla Jordan, per questo prenderò tua figlia"

La chiamata viene interrotta e quando cerchiamo di riavviarla la vocina della segreteria ci fa capire che il cellulare è stato spento.

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