Twenty

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Otto giorni, sono otto giorni che non la vedo e che non la sento e mi manca, mi manca terribilmente la mia bambina

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Otto giorni, sono otto giorni che non la vedo e che non la sento e mi manca, mi manca terribilmente la mia bambina.

In casa c'è un continuo via vai di poliziotti, investigatori e chi più ne ha più ne metta.

Ginevra ha perso il cellulare davanti la discoteca, invece quello di mio fratello è stato messo fuori uso impedendoci di localizzarlo.

Jhon è più furbo di quello che credevo, ma io non mi arrendo, e non lo farò fin quando mia figlia e mio fratello non varcano la soglia di casa.

Non so cosa vuole, non so cosa pretende da me, da Dylan o da Jordan, abbiamo smantellato tutto diciotto anni fa e quindi non c'è più niente che possiamo dargli indietro, e Cristo, gli darei la mia stessa vita in cambio di quella della mia bambina.

<<E' arrivato un messaggio>> annuncia Jordan.

Lo guardo, ha delle profonde occhiaie e il viso sciupato.

Non ha dormito ne mangiato da quando hanno portato via Ginevra, Dylan al suo fianco ha il volto contratto dalla rabbia e dalla disperazione.

Ha messo Parigi e la Francia sottosopra pur di trovarla, ma nulla ci ha mai condotti a lei, tutte le strade sono state solo un buco nell'acqua.

Guardo lo schermo del cellulare di Jordan con le lacrime che mi offuscano la vista, Ginevra all'interno, il viso stanco, è più magra, i capelli sono legati.

E' spezzata, così come lo sono io, così come lo siamo tutti.

E spero vivamente che lui non le abbia fatto nulla, vederla anche solo in un semplice video mi da speranza vederle il viso pulito, senza un graffio mi da speranza, anche se lei è lontana, anche se lei non è qui.

Gli agenti si sono messi subito in moto per cercare di localizzare da dove è stato mandato il video, sembrano dei robot, sono ogniuno concentrato nel proprio pc, il telefono di Jordan fra le mani.

<<Ci siamo>> annuncia un ragazzo.

Mi alzo di scatto e gli vado incontro.

<<Il segnale è debole, ma c'è. Segno che sono in un seminterrato o qualcosa del genere>> spiega

<<Dove esattamente>> chiede Jordan

<<Marsiglia, Tower Street. Non so dirle altro>>

<<E' qualcosa, andiamo>>

C'incamminiamo subito, Jordan brucia tutti i limiti di velocità e quando arriviamo a Marsiglia decidiamo di lasciare l'auto in una delle vie principali e poi proseguire a piedi.

Ci sono molti poliziotti con noi, ovviamente sono tutti sotto copertura, non sappiamo cosa ci troveremo davanti quindi dobbiamo mantenere un profilo basso.

<<Tower Street>> annuncia Dylan.

Mi guardo attorno accigliata, è una via davvero piccola e stretta ma nessuna di queste abitazioni mi da modo di pensare che mia figlia sia chiusa li dentro.

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