Mi si spezza il respiro nei polmoni, mentre il corpo trema senza un freno, mentre la mente viaggia verso scenari più improbabili, e per quanto io mi ripeta di calmarmi questo non ne vuole sapere di abbandonarmi. Il panico, era da tempo che non lo provavo, avevo imparato a conviverci e solo dopo aver conosciuto Alec mi aveva lasciato, adesso sembra tornato più forte di prima, pronto a mangiarmi come se fossi la sua fetta di carne preferita
<<Ti prego parlami Gi>>
Chanel mi scuote leggermente dalle spalle, la guardo ma non la vedo sul serio, i miei occhi ripercorrono quella notte, le ferite bruciano e divorano l'anima, tuttavia faccio uno, due, tre respiri profondi prima di ritornare anche solo per metà me stessa.
<<Sto bene Chanel>> biascico cercando di regolarizzare ancora il respiro.
<<Chiamo And->>
<<NO! Ho detto che sto bene, ho solo... solo bisogno di qualcosa di forte>> abbaio per poi voltarle le spalle e camminare verso il bancone dove vi sono esposti ogni tipo di alcolici
I miei passi rallentano quando riconosco le spalle larghe, le braccia muscolose e le mani che afferrano due bicchieri e nel momento in cui lui si gira verso di me, come se mi stesse aspettando, mi fa cenno di avvicinarmi e così faccio.
<<Vieni piccola, è tempo che la tua testa abbandoni qualsiasi pensiero>>
Basta solo questa frase per mandare in fiamme ogni parte del mio corpo, la sua voce ha la forza di ipnotizzarmi, è sempre stato così fin dal primo giorno.
<<Alec>> lo richiamo sorridendo quando lui passa la mano dietro la mia schiena stringendomi in seguito
<<Sei bellissima>>
Sorrido ancora una volta prima di far scorrere le mani dagli addominali scolpiti al petto marmoreo, perdendomi così nei suoi occhi scuri e profondi. Tutto svanisce, siamo solo io e lui e credo di sentirmi tremendamente leggera, i nasi si sfiorando portandoci a sorridere ancor di più se possibile, ed è un attimo prima che le labbra si uniscono in una danza peccaminosa.
<<Cosa non ti farei Ginevra>> ruggisce prima di tornare a divorare la mia bocca
<<Prendetevi almeno una stanza>>
Quella voce...
<<In questo locale ci sono anche dei minorenni>>
...Arriva come uno schiaffo in pieno viso.
Quando Alec mi lascia abbastanza spazio per girarmi non lo faccio subito, non ho il coraggio d'incontrare di nuovo i suoi occhi
<<Gi?>>
I miei occhi corrono dritti in quelli di Alec che a sua volta li assottiglia cercando di capire perché sembro essermi pietrificata
<<Tutto bene?>> mi chiede ancora, e quando alza lo sguardo capisco bene che anche Andrea si è avvicinato
Non so quanto tempo ancora rimango ferma dandogli volutamente le spalle, ma quando finalmente mi giro il terreno inizia a sgretolarsi sotto i miei piedi, la mente viaggia veloce a quella notte...
...Non credo di essere mai stata trattata così bene, anzi sono proprio sicura che nessun ragazzo sia mai stato così con me nonostante lui sia più grande.
Non ci siamo nemmeno resi conto di quanto fosse tardi fin quando non vediamo il parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto completamente deserto, sorrido quando mi afferra la mano spingendomi verso l'auto, il cuore martella nel petto non appena le sue labbra toccano le mie e Cristo mi sembra di sognare.
<<Meson>>
Lo richiamo fra un bacio e l'altro ma lui sembra essersi chiuso in un mondo tutto suo continuando a torturare la mia bocca per passare poi al collo dove lascia dei morsi piuttosto dolorosi, cerco di spingerlo via ma ottengo solo l'opposto portandolo a premere il suo corpo contro il mio facendomi sentire così l'erezione che preme nei pantaloni.
<<M-meson aspetta>>
Più lo chiamo più diventa irruente facendomi male, credo forse lo ecciti, è come se il tremolio causato dalla paura che si sta impossessando di me lo porti ad essere più aggressivo, e non voglio questo, così metto un po' più pressione sul suo petto dopo l'ennesimo morso che sono sicura lascerà il segno e riesco a spostarlo di pochi passi, ma buoni per permettermi di riprendere aria
<<Che... che ti prende?>> balbetto
Cerco di scorgere i suoi occhi ma non li vedo, è come se fosse un'altra persona, quel luccichio è stato sostituito da qualcos'altro, qualcosa di più oscuro che mi porta a fare piccoli passi laterali cercando una via di fuga. Lui rimane fermo a fissarmi e quando lo vedo abbassare la testa approfitto per compiere un balzo e così scappare ma ottengo solo l'effetto opposto perché a lui basta allungarsi per afferrarmi e far aderire il mio petto all'auto
<<Se solo non fossi così stupida...>>
<<C-cosa?>>
I miei occhi si sgranano quando sento qualcosa di freddo e appuntino che preme nel fianco, la sua mano si chiude sulla mia bocca prima di lasciarmi un altro morso nel collo così forte da farmi uscire le lacrime. Quando alza la testa sento qualcosa colare lungo la clavicola per finire poi nel seno e capisco sia sangue, ma ciò che mi tiene ferma e il coltellino che continua a tenere contro la mia carne.
<<M-Meson ti... ti prego>>
Il corpo è scosso da tremori, sento il panico mangiare ogni singolo centimetro della mia persona mentre lui ruggisce una risata
<<Lo so che mi vuoi mio fiore>>
<<L-lasciami andare>>
<<Sssh non ti farò male, devi solo stare ferma>>
<<Ti ho detto lasciami!>> abbaio buttando poi la testa all'indietro facendola scontrare col suo naso, e quando si allontana mi volto di scatto ma quello che credevo essere un coltellino tascabile si rivela essere in realtà più lungo e molto più affilato.
Sento solo il bruciore sotto al seno, nel fianco e nella gamba, non ho avuto il tempo per reagire, il mio sangue cola bagnando anche l'asfalto, tutto ciò che ne viene dopo è solo un bruciore lancinante nel basso ventre...
<<Ginevra!>>
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Criminal Love 2
RomanceLei a Parigi intenta a dare un futuro migliore a quel bambino nel suo grembo. Lui a Istanbul, col cuore spezzato e l'anima arrabbiata.