La serata è stata piacevole, non ricordo nemmeno l'ultima volta che ho riso così tanto in sua compagnia, ed è come se lui non se ne fosse mai andato.
Adesso stiamo camminando in uno dei tanti piccoli ponti che attraversano la Senna, in silenzio fin quando lui non si ferma:
<<Perché sei voluta uscire con me?>>
<<Perché mi mancavi Ethan>>
<<E devo crederti?>> mi chiede facendo scontrare i suoi occhi chiari con i miei
<<Perché non dovresti>>
<<Perché ti conosco uragano, dimmi cosa frulla nella tua bella testolina>> dice picchettando l'indice contro la mia fronte
Sorrido voltando lo sguardo verso il fiume completamente nero illuminato solo dalla flebile luce della luna. Vorrei potergli dire cosa voglio fare ma ho come la sensazione che lo sapesse darebbe di matto
<<La sera che mi avete detto la verità sono andata da Chanel>> inizio <<Non ha negato>>
<<Solo questo?>>
<<Chi è Jordan Sanders>> dico di botto per poi ripuntare lo sguardo nel suo
<<Un mafioso molto potente, e altrettanto pericoloso>> mi risponde prima di posare gli avambracci sulla ringhiera
<<Sembra che tu lo conosca bene>> dico mentre mi faccio più vicina a lui
Lui sospira e inizio a pensare che sotto ci sia molto di più di quello che credo, non risponde, si limita solo ad annuire in maniera impercettibile, e se non lo stessi guardando non me ne sarei nemmeno accorta di quel piccolo movimento.
<<E' stato per lui che siamo andati via un anno fa>> confessa lasciandomi sbalordita
<<Perché?>>
<<Ti ho già detto troppo>> asserisce rimettendosi in posizione eretta <<Sei una piccola ficcanaso>>
Sorrido facendo morire il discorso, perché lo capisco dal suo sguardo che è qualcosa di cui in realtà lui non vuole parlare.
Eppure suo padre è uno dei più grandi avvocati di Parigi come fanno loro ad avere questi rapporti con Jordan, e che tipo di rapporti?
<<Abbiamo compagnia>> annuncia d'un tratto
<<Mh?>> mugugno corrugando la fronte
Lui improvvisamente cupo in volto guarda oltre le mie spalle così mi giro anch'io alzando gli occhi al cielo non appena mi accorgo che nel punto dove lui ha lo sguardo fisso ci sono i due fratelli, sembrano arrabbiati, peccato che a me non interessi poi molto.
Decido di andarci incontro alzando le mani per posarle nei loro petti marmorei bloccando così la loro corsa, con un'unica destinazione: Ethan.
<<Rilassate i nervi>> abbaio
<<Cosa cazzo facevi con lui, e perché non mi hai detto niente>> ringhia Alec levando in malo modo la mia mano dal suo petto
<<Stavo facendo una passeggiata con un mio amico>> asserisco seria
<<Un tuo amico?>>
<<Un mio amico>>
Sorride, ma non è un sorriso sincero, è uno di quelli cattivi, di quelli che esprimono tutto lo sdegno che si prova in quel momento, e vorrei davvero capire cosa sia successo per loro odiarsi in questo modo, e ne dubito sia per me.
Il mio problema è stato Meson non Ethan, non ne ho mai parlato come se fosse un problema e la cosa mi dà molto da pensare.
<<Qual è il tuo problema Evans?>> Ethan ringhia contro il mio fidanzato
<<Sei tu il mio problema Cooper>> risponde l'altro
Fanno entrambi un passo avanti che io prontamente blocco, per poi girarmi verso Andrea che in tutto questo tempo se ne sta in disparte a guardare la scena
<<Ti avevo detto di rimanere a casa Andrea>> ringhio mantenendo le braccia alzate in maniera che sia Alec che Ethan stiano distanti
<<Sei stupida se davvero pensi che quel gesto sia bastato a farmi stare buono>>
<<Quale gesto?>> chiede Alec portando l'attenzione verso il fratello che mi guarda soddisfatto.
<<Ho chiesto a mio padre di farmi uscire da SOLA>> dico subito prima che il ragazzo pensi bene di rovinare quel minimo che siamo riusciti a creare.
E lo ringrazio mentalmente quando fa spallucce lasciando cadere il discorso, meritandosi comunque un'occhiata torva da parte mia
<<Adesso andate a casa>> ordino ad entrambi
<<Si ma tu vieni con noi>> mi dice Alec
<<Io vado a casa con Ethan>>
Detto questo gli volto le spalle, maledicendo il destino per come ha fatto finire la serata.
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Criminal Love 2
RomanceLei a Parigi intenta a dare un futuro migliore a quel bambino nel suo grembo. Lui a Istanbul, col cuore spezzato e l'anima arrabbiata.