Five.2

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Non avevo mai discusso con lei, ho sempre saputo fosse uno spirito libero e ho sempre cercato di assecondare i suoi desideri,  trasmettendole tutto l'amore che provo, perché anche se non è mia è come se lo fosse

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Non avevo mai discusso con lei, ho sempre saputo fosse uno spirito libero e ho sempre cercato di assecondare i suoi desideri, trasmettendole tutto l'amore che provo, perché anche se non è mia è come se lo fosse. C'ero quando ha mosso i primi passi, quando ha messo il primo dentino, quando ha detto la prima parola, c'ero quando piangeva la notte, c'ero quando crescendo ha iniziato ad assaporare la sua libertà, e sono fiero della persona che è diventata e di ciò che vuole diventare, nonostante ciò sapere che mio fratello è qui mi tormenta, e mi rende particolarmente nervoso, però non potevo dirle la verità, mi avrebbe odiato, e avrebbe odiato sua madre.

<<Dottor Azlan>> mi sento chiamare, così sbatto più volte le palpebre mettendo a fuoco ciò che mi circonda, ed ero così avvolto dai miei pensieri che mi sono completamente dimenticato di essere nel mio ufficio

<<Dimmi Margot>>

<<C'è qui per lei un ragazzo che vorrebbe parlarle>>

<<Fallo entrare>>

Unisco le mani sopra i fogli cosparsi sulla mia scrivania aspettando che entri, e quando lo fa mi alzo salutandolo cordialmente invitandolo poi a sedere

<<Mi ha chiamato?>>

<<Si, so che ti stai istruendo come agente speciale>>

<<Si>>

<<So che sei il migliore del tuo corso, o forse di tutto l'istituto>>

<<La ringrazio Signore>>

<<Bene, vorrei che tu lavorassi per me>>

<<Come?>>

<<Il lavoro è semplice, devi sorvegliare mia figlia>>

Il ragazzo sembra sorpreso quando finisco di parlare, i capelli scuri ricadono spettinati sulla fronte regalandogli un'aria sbarazzina, è ben impostato e cosa più importante so che è un tipo che non sfocia.

<<Mi permetta di dirle che ho avuto l'occasione di conoscere sua figlia e credo non abbia bisogno di essere protetta>>

<<Ti ringrazio per il tuo pensiero ma sono io a decidere per lei>>

<<Sarò comunque lieto di lavorare per lei>>

<<I compiti sono semplici, devi accompagnarla a scuola e ovunque lei voglia, dormirai in casa nostra, così se io e la mia signora dovessimo avere qualche viaggio di lavoro, o di piacere che sia lei non rimarrà da sola>>

Lui annuisce semplicemente prima di alzarsi e porgermi la mano concludendo così il nostro incontro.

<<Ti do la piena fiducia Andrea>>

<<Non se ne pentirà Signore>>

<<Chiamami Dylan>>

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