L'orto della scuola era sempre più rigoglioso. In poche settimane avevano fatto crescere specie di cui nemmeno sapevano di possedere le sementi.
I sopravvissuti proposero a Eva di portare i bambini in visita anche ai campi principali. Lì si coltivavano principalmente cereali, pomodori, patate e granturco. Poteva essere un'occasione per mostrare ai piccoli come avveniva il lavoro su scala più grande. Non le nascosero che pensavano portassero fortuna. O che qualcuno di loro fosse dotato di un incredibile pollice verde. Le ultime stagioni erano state devastanti dal punto di vista dell'agricoltura. Ma quell'anno le cose erano radicalmente cambiate. Così, all'improvviso. Forse erano le condizioni metereologiche, forse la ciclicità delle stagioni. Chissà.
Eva non poteva fare a meno di incupirsi sempre di più.
Nessuno si accorgeva della bizzarria? Nessuno ci faceva caso? Fortuna? Pollice verde? Impossibile.
Aveva provato a parlare coi fiori, come faceva la piccola Jenny. Era stata la cosa più folle che avesse mai tentato. Se n'era profondamente vergognata. Le margherite erano rimaste lì, impassibili, l'avevano osservata mute con la loro corolla immacolata mentre lei confidava loro le sue pene d'amore. Nemmeno una risposta. Era divenuta rossa come un peperone ed era fuggita via. Le era sembrato quasi di percepire alle sue spalle i loro sguardi impietositi.
Leggeva e rileggeva il volume di botanica che le aveva lasciato l'Anziano. I tempi non coincidevano. Inoltre era totalmente sicura di non aver mai piantato l'anice, il coriandolo e il cumino. Li aveva riconosciuti a colpo d'occhio. Chi era stato? La bambina? Uno dei sopravvissuti aveva messo mano all'orto di nascosto per fare loro una sorpresa?
Non voleva rendersi ridicola diffondendo le sue perplessità. Eppure era attanagliata da un dubbio.
Se facesse anche questo parte del suo potere?
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«Eva!»
Le grida la destarono dai suoi pensieri.
«Eva corri, presto, ti prego! Eva!»
Era dentro la tenda con i bambini. Loro stavano ricopiando le vocali su alcuni sassi colorati che aveva raccolto nella foresta, lei stava studiando un libro di botanica con Olly steso in grembo che riposava placidamente dopo lo spuntino pomeridiano.
«Cosa succede?» Chiese allarmata.
Sam aveva il volto sconvolto e i lunghi capelli corvini erano tutti spettinati.
«Devi correre, ci penso io a loro. Ti prego, corri alla barriera!»
L'Umana ubbidì. Le lasciò il bambino e avanzò verso l'esterno.
Le sarebbe servito un bastone, il suo l'aveva dimenticato nella tenda. Senza di esso la sua andatura assomigliava a una claudicante marcia affrettata.
Chissà come aveva fatto a non accorgersene! Era troppo immersa nel suo mondo, nei suoi dilemmi floreali.
Il villaggio era in subbuglio, gente che si nascondeva, una frenetica corsa agli armamenti, alcuni erano già in lacrime, altri urlavano frasi sconnesse e prive di senso.
Riconobbe il gruppo delle mamme, avevano lasciavato i loro posti di lavoro per recarsi dai loro bambini.
Accelerò più che poté il passo, seguendo le urla e gli spari.
Quando scorse Melchor e Solomon armati, lanciò a sua volta un grido violento.
«FERMI!»
I due si voltarono in sincrono, mentre l'ombra alle loro spalle avanzava indisturbata, battendosi il petto con le enormi mani pelose.
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UMANA ∽ L' Antico Potere
Ciencia FicciónIl gruppo deve ambientarsi nel nuovo villaggio. Sebbene alcuni dettami risultino ancora inconcepibili, d'altra parte anche loro sono ora, a tutti gli effetti, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑣𝑣𝑖𝑠𝑠𝑢𝑡𝑖. Ulrik, Hans, Tomas, Kuran e Shani verranno ufficialmente arruo...