La mattina seguente i due fratelli, come promesso, accompagnarono Jimin al lavoro e mentre stavano gustando il cremoso cappuccino del loro amico, sentirono la porta aprirsi e vedendo il corpo di Jimin irrigidirsi, capirono subito che era appena entrato il famoso Jungkook.
I due ragazzi osservarono forse troppo intensamente il ragazzo, tanto che quest'ultimo nel sentirsi osservato li guardò immediatamente, ma anziché reagire in modo brusco vedendo quattro occhi che lo fissavano in modo non tanto amichevole, si inchinò davanti a loro e gli diede il buongiorno sorridendo.
Entrambi i fratelli rimasero sorpresi da questa sua reazione, Jin pensò subito che se fosse stato al suo posto, avrebbe sbranato la persona che lo stava fissando, invece Jungkook, oltre a non averlo fatto, gli aveva riservato un sorriso e un inchino.
Jin non perse l'occasione di cogliere la palla al balzo ed infatti sorrise a sua volta.
"Buongiorno...Jungkook vero?" chiese quest'ultimo indirizzando al ragazzo un sorriso, mentre si stava sedendo al solito posto per prendere la solita colazione e salutare Jimin, che non si era mosso dalla sua posizione da quando era entrato il corvino nel locale, troppo nervoso per fare qualsiasi mossa e alquanto preoccupato per quello che stavano tramando i due fratelli, li conosceva bene ormai e sapeva che insieme erano tremendi e non si fermavano davanti a niente pur di raggiungere il loro obiettivo, anche calpestare la sua dignità, purtroppo.
"Oh...si sono io...m-ma come fa a saperlo?" chiese balbettando il ragazzo, gli succedeva spesso quando si sentiva sotto pressione ed in quel momento quel ragazzo lo stava davvero mettendo in soggezione per il modo in cui lo stava fissando.
"Ahhh, tranquillo sono un carissimo amico del piccolo Jimin-shi" rispose subito evitando lo sguardo del moro che in quel momento era diventato rosso come un peperone per la voglia di strangolare il suo hyung e pure suo fratello, nonché suo migliore amico, che rideva a crepapelle davanti a quella scenetta comica, d'altronde quando suo fratello ci si metteva era davvero uno spasso.
Effettivamente immaginatevi un Jungkook sorpreso e balbuziente, un Jin tutto euforico e allegro e un Jimin rosso come un peperone...Tae non poteva far altro che ridere.
"Mi presento, io sono Jin e questo idiota che continua a ridere è mio fratello Tae e migliore amico del piccoletto dietro al bancone" disse indicando Jimin, che stavolta non stette zitto per il nomignolo affibbiatogli dal maggiore.
"Jinnnnnn Hyungggg basta con questo nomignolo, non sono più piccolo, ho ventidue anni" lo rimproverò il moro scocciato.
"Ahh, sarai sempre il mio piccolino" gli rispose Jin strizzandogli l'occhio e portando di nuovo subito dopo l'attenzione sul corvino, che nel frattempo si sentiva spaesato e confuso, ma anche divertito da quello strano personaggio.
"Basta, voi due mi avete scocciato...perché vi ho permesso di accompagnarmi stamattina, lo so solo io...che idiota che sono" borbottò Jimin, ormai rassegnato al fatto di aver fatto una figura di merda in piena regola con il corvino.
I due ragazzi si finsero offesi dal rimprovero del biondo ed entrambi decisero di non calcolarlo più e si sedettero ai lati del corvino, iniziando a tampinarlo di domande, alcune anche fin troppo personali.
Jimin decise di ignorarli e continuò il suo lavoro, ogni tanto sbirciava nella loro direzione e vedeva che i tre ragazzi conversavano beatamente e che addirittura ridevano e scherzavano, alla faccia dei due fratelli che anziché proteggerlo dal nemico, ci stavano facendo amicizia.
"Ehi Chim" urlò Tae facendo segno al moro di avvicinarsi a loro, cosa che fece con controvoglia "Abbiamo pensato di uscire stasera tutti insieme, che ne dici? Sei dei nostri? Jungkook ha detto che il suo migliore amico è il proprietario del "Fake love", il famoso pub in centro a Seoul. Allora ci vieni? Jin e Nam ci sono"
A Jimin salì nel giro di due secondi una tale rabbia che avrebbe spaccato la faccia a Tae e Jin in quel preciso momento, ma non poteva essendo in primis il suo posto di lavoro e secondo non davanti a Jungkook, così prese il suo migliore amico per il polso facendolo alzare bruscamente dallo sgabello e trascinandolo sul retro per poi strattonarlo in modo brusco contro le mensole del magazzino del bar.
"Ma sei scemo? Tu sei davvero idiota, tu e quel cretino di tuo fratello, cosa non vi è stato chiaro della conversazione che abbiamo avuto ieri sera? Non ti preoccupare Jimin, ci pensiamo noi" lo sbeffeggiò il moro, imitando i versi dei due fratelli della sera precedente "Io non ci vengo con voi stasera e non verrò mai in nessun posto se con noi ci sarà quello stupido giornalista. Vi siete dimenticati chi sta cercando? Io davvero non ho parole...adesso andatevene che forse è meglio e non fatevi vedere a casa mia per un po'. Non vi sopporto quando fate così" concluse sconsolato Jimin.
"Chim Chim, aspetta...davvero non trarre subito conclusioni affrettate. Mi sembra davvero un bravo ragazzo Jungkook, perché non gli dai una possibilità? Non verrà mai a sapere chi sei, te lo prometto, ma che ne dici di passare una serata tutti insieme? Ne hai bisogno, amico mio. E' da più di un anno che non esci più di casa, tra studio e scrittura ti sei rintanato in quella baita. Gli esami sono finiti, il libro sta andando alla grande, concediti una piccola pausa e se poi ritieni che quel ragazzo è pericoloso e non lo vuoi più vedere, allora ti appoggerò...ma dagli una piccola chance. Fallo per me...daiiiiii" cercò di convincerlo Tae, quest'ultimo sapeva che Jimin era tanto grande con le parole, facendo anche l'incazzato e il gradasso, ma alla fine dei conti era davvero la persona più dolce e buona che lui conoscesse ed era sicuro che bastava poco per convincerlo ad andare con loro quella sera.
Ed infatti fu così, Jimin alla fine cedette e confermò al corvino la sua presenza per quella sera, nulla fu più eclatante della reazione di Jungkook che d'istinto abbracciò Jimin in mezzo al bar, scappando subito via alquanto imbarazzato, essendosi resosi conto di quello che aveva appena fatto.
"Zitti" ordinò Jimin ai due fratelli che davanti a quella scena i loro occhi si erano trasformati in piccoli cuoricini.
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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...