La mattina trascorse tranquillamente, Jimin preparò la colazione per entrambi e appena Kook uscì dal bagno, lo accompagnò in salotto e lo fece sedere sul divano davanti al fuoco appena acceso, lo coprì con una coperta e gli portò la colazione.
Non riuscì a mangiare molto, ma quanto bastava per poter dargli le medicine e questo era già una buona cosa.
"Dovresti cercare di sforzarti un po' di più e mangiare ancora qualcosa" lo rimproverò Jimin.
"Non ho molta fame" sospirò il moro che non sopportava di stare male e di essere accudito da qualcuno, anche se quel qualcuno era Jimin, provava rabbia verso sè stesso per non riuscire a cavarsela da solo.
Jimin si accorse del cambiamento di umore e decise di sparecchiare in fretta e di lasciarlo solo con i suoi pensieri, sicuramente aveva bisogno di essere lasciato in pace per un po'.
"Dove vai?" chiese Kook.
"Vado a lavare le tazze. Tu rilassati e goditi il fuoco" rispose.
"Mi stai lasciando solo? Non volevo essere scontroso, scusami. Sono solo abituato a cavarmela sempre da solo e questa è la prima volta che ho bisogno dell'aiuto di qualcuno e non è facile per me. Sento che il mio corpo è debole e lo so che stavolta sono messo male, ma...sono troppo testardo per accettare aiuto" ammise a Jimin e anche a sè stesso, chinando il capo e coprendosi ancora di più con la coperta come per proteggere a sua persona dallo sguardo indagatore del moro.
"L'ho capito, non ti preoccupare, sei molto più simile a me di quanto credi. Hai bisogno dei tuoi spazi e io te li concedo, ma hai bisogno del mio aiuto e per quanto la tua testardaggine non lo vuole ammettere sappi che io sono ancora più testardo di te" lo avvisò.
"Come se non lo avessi già capito" borbottò a bassa voce Kook, facendo scoppiare a ridere il moro mentre si recava in cucina per lavare le tazze.
Kook rimasto solo, perlustrò con lo sguardo la stanza. Era davvero molto bella e spaziosa, al centro c'era il divano bianco enorme e morbido dove lui era stravaccato ricoperto di morbidi cuscini ovunque. Un enorme tappeto sul grigio scuro e peloso, copriva tutto lo spazio che occupava il divano fino al caminetto.
Tra il divano e il camino c'era un piccolo tavolo in legno, ma la cosa che stupì enormemente Kook era la libreria che stava nella parete vicino alle scale, era enorme ed era piena di libri.
Le pupille gli si dilatarono subito alla vista di quell'enorme tesoro, lui amava i libri, erano stati la sua unica compagnia per anni, i suoi unici amici.
Decise di alzarsi per andare a vedere che libri potevano interessare al suo amico e cautamente si avvicinò cercando meticolosamente tuti i libri che potevano interessargli o che entrambi avevano letto.
Il suo sguardo si posò al centro della libreria dove c'erano i libri della sua serie preferita e del suo autore preferito: So Hu, "lo scrittore fantasma".
La cosa che più lo rendeva perplesso era che, a differenza degli altri libri, tutta la serie era stata messa al centro della libreria e ai lati c'erano due bouquet di fiori secchi con due fotografie.
In quello si sinistra, il bouquet era di rose e la foto era di Jimin abbracciato ad una signora anziana che sorrideva, un sorriso stupendo che gli faceva chiudere gli occhi.
Nell'altro lato c'era un bouquet di girasoli e una foto con Jin, Tae e una donna al centro che avvolgeva i ragazzi in un abbraccio, anche in questa foto il sorriso di Jimin spiccava.
Questo però non aveva nulla di strano se non fosse che in entrambe le foto, Jimin aveva in mano un libro...
Kook prese in mano entrambe le foto e osservò più da vicino il libro che teneva in mano rendendosi conto che non era per niente stupito di vedere di quale libro si trattava.
"C-che cosa stai facendo Kook? Perché ti sei alzato dal divano?" chiese inpanicato Jimin con il volto segnato dal terrore appena vide ciò che il corvino teneva in mano.
Kook si rese conto immediatamente della reazione di Jimin, non era stupido, ma decise di far finta di nulla, non poteva avere la certezza di ciò che pensava realmente e di tutte le informazioni che gli frullavano nel cervello e che lui stava cercando di sistemare, ma non voleva assolutamente far star male il moro.
Se avesse voluto spiegargli il significato di quelle foto e del perché Jimin tenesse in mano proprio quel libro, lo avrebbe ascoltato. In caso contrario avrebbe rispettato la sua privacy, voleva essere amico di Jimin e non un nemico.
"Ho visto la tua libreria ed ero curioso di sapere se avevamo dei libri in comune e se trovavo qualcosa da leggere, visto che mi hai rinchiuso in casa" cercò di smorzare la tensione che si era creata "Comunque vedo che anche a te piacciono i libri dello scrittore fantasma? Lo sai? E' il mio autore preferito, amo come scrive e come avvolge tutto nel mistero. Siamo al sesto libro ormai e nonostante li ho letti tutti e, credimi, più di una volta...ancora non ho capito chi è l'assassino" disse mentre si grattava la nuca pensando intensamente a quel mistero.
"Aishhh...non vedo l'ora che esca l'ultimo libro. E tu? Ti sei fatto un'idea su chi possa essere l'assassino?" chiese innocentemente il corvino, facendo scoppiare a ridere Jimin talmente forte da lasciare uscire tutta la tensione accumulata, appoggiandosi a Kook per evitare di cadere.
La risata di Jimin era semplicemente meravigliosa e Kook ne rimase incantato e fece l'unica cosa che in quel momento voleva fare, prese Jimin fra le braccia e lo strinse forte facendogli appoggiare la nuca sul suo petto mentre sfiorava con le sue labbra i suoi capelli in un bacio leggero.
"Sei bellissimo" sussurrò tra i suoi capelli.
Jimin alzò il capo e lo guardò intensamente, uno sguardo che parlava da solo, ma che ancora non era pronto per esprimersi a parole. Si era perso in quei meravigliosi occhi da cerbiatto che lo stavano guardando talmente intensamente che si ritrovò ad avere le guance rosse e a chinare il capo intimidito da quello sguardo profondo, ma anziché staccarsi dalle braccia del corvino si accoccolò di più appoggiando la nuca sul suo petto, beandosi di quelle braccia che lo facevano sentire bene.
Lo sapeva che era sbagliato ciò che stava facendo, ma era da tropo tempo che non stava così bene, sereno e spensierato...così ne approfittò e alzò le braccia per ricambiare l'abbraccio, quando venne interrotto da una voce squillante che li fece rapidamente staccare uno dall'altro, senza però smettere di guardarsi.

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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...