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Quella sera si ritrovarono tutti e sette i ragazzi, a casa di Jimin. Hobi e Yoongi vennero informati di tutto, Jimin aveva deciso di fidarsi del suo ragazzo ed era sicuro che quei due avrebbero mantenuto il segreto.

Passato lo shock iniziale, soprattutto di Yoongi, che detto tra noi non reputava Jimin così intelligente, fu Kook a prendere parole iniziando a spiegare a tutti chi era Taemin e perché era così pericoloso, non solo per sé stesso, ma anche per Jimin.

"Taemin è il mio ex ragazzo, se così si può definire. E' una persona disturbata mentalmente, figlio del sindaco di Seoul e di conseguenza un ragazzo sempre senza colpe, dato le innumerevoli mazzette che suo padre versava alla polizia per farli tacere" sospirò Kook, prendendo fra le sue mani quelle di Jimin, che gliele strinse per infondergli coraggio. Il corvino guardò prima Hobi, con le lacrime agli occhi e poi Yoongi che gli fece semplicemente un cenno di assenso per fargli capire che stava andando tutto bene e che stava facendo la cosa giusta.

"Voi vi chiederete come faccio a sapere tutte queste cose e il perché non è stato mai fermato o denunciato...semplicemente perché le ho subite sulla mia pelle. All'inizio era un ragazzo fantastico, mi ricopriva di attenzioni, era pieno di soldi e esaudiva sempre ogni mio desiderio. Eravamo giovani ed io avevo scoperto da poco la mia omosessualità...non ero ancora pronto per andare oltre i semplici baci" deglutì prendendosi una pausa "Dopo un mese che stavamo insieme iniziò a volere di più e non ottenendolo con le buone, decise di prendersi ciò che gli spettava, così diceva, con la forza. Ha abusato di me per circa sei mesi, mi minacciava dicendomi che se facevo cazzate avrebbe rovinato la mia vita e quella di Hobi e Yoongi. Avrebbe bruciato il locale e avrebbe fatto in modo di farlo con loro dentro. Avevo paura, una fottuta paura per loro, così non dissi niente...fino...fino a quando Yoongi non mi vide tornare a casa una sera..." si bloccò all'improvviso, quei ricordi facevano ancora male, troppo male. Davanti a quelle persone che ora considerava i suoi migliori amici, aveva comunque timore di essere giudicato, di essere emarginato...ma lo sguardo che gli diede Jimin e il dolce bacio che gli diede sulla bocca, lo spronarono a continuare.

"Q-quella sera Yoongi mi vide tornare barcollando per il vialetto di casa. Di solito stavo molto attento a rientrare quando sapevo che entrambi non erano in casa o dormivano. Quella sera mi avevano fatto credere di essere usciti, invece mi stavano aspettando. Era da un po' che sospettavano qualcosa ed era un mese che mi pedinavano, a mia insaputa, per raccogliere prove sulle violenze che subivo. Loro sapevano e sapevano anche con chi avevano a che fare. Non mi hanno detto niente perché sapevano che me ne sarei andato, pur di proteggerli, sarei morto piuttosto. Quella sera...Taemin aveva deciso di giocare con me in modo più sadico, mi aveva provocato delle ferite in tutto il corpo...Yoongi e Hobi mi portarono all'ospedale e denunciammo la violenza senza fare nomi. Oltre ad avere le prove e le foto del mio corpo ferito, avevamo una denuncia verso ignoti alla polizia...quello che non sapevo ancora è che Yoongi era riuscito a fare foto incriminanti a Taemin mentre mi prendeva a calci fuori dalla sua casa dopo avermi usato. Con quelle prove andammo direttamente da suo padre minacciandolo di trovare una soluzione per allontanare suo figlio da Seoul, altrimenti quelle foto avrebbero fatto il giro non solo della Corea, ma del mondo. Il padre ci comunicò che il giorno dopo lo avrebbe mandato all'estero e cosi fu...sono passati quattro anni ed ora è tornato...è stato assunto settimana scorsa nella mia stessa redazione e ha voluto ad ogni costo il pezzo sullo scrittore fantasma, solo perché io l'ho rifiutato...mi dispiace Jimin, mi dispiace davvero tanto" scoppiò a piangere devastato, dopo quel racconto, lasciandosi cullare dalle braccia del suo ragazzo.

I ragazzi erano semplicemente devastati dal racconto di Kook, chi aveva le lacrime agli occhi, chi era ancora incredulo per quella storia tanto assurda quanto reale e Jimin...che non poteva che amare e proteggere ancora di più quel ragazzo che, a differenza sua, aveva avuto una vita di merda e che aveva solo bisogno di essere amato.

"Amore mio, stai tranquillo. Non sei più solo, ci siamo noi con te ora" disse Jimin, cullando fra le braccia quel corpo tremante devastato da singhiozzi che ormai non riusciva più a trattenere.

"Brutto figlio di puttana" esclamò Nam all'improvviso, facendo alzare la testa di tutti i presenti "Io lo ammazzo, stai tranquillo Kook. Non è l'unico ad avere amici importanti" si alzò di botto, facendo sussultare Yoongi che era seduto al suo fianco.

"Che intendi dire?" chiese quest'ultimo, senza ottenere nessuna risposta, ma seguendolo con gli occhi mentre usciva velocemente dalla casa sbattendo la porta d'entrata. Yoongi guardava Jin per ottenere spiegazioni su quel comportamento insolito, mentre Jin guardava Jimin e Tae con un mezzo sorriso.

"Non vi preoccupate ragazzi. Taemin ha fatto alterare la persona sbagliata" sorrise Jin.

Una storia da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora