Tae corse subito a casa, entrò prepotentemente dalla porta e trascinò con se, nella sua stanza, il moro sotto le urla del fratello maggiore che era ancora arrabbiato con lui per averlo insultato prima.
Ma nessuno avrebbe fermato la furia di Tae in quel momento, infatti appena mise piede nella sua stanza insieme a Jimin, la chiuse a chiave ed aggredì il suo migliore amico come non aveva mai fatto fino ad allora e gli raccontò tutto per filo e per segno... la chiacchierata che aveva avuto con il corvino, senza omettere nulla.
Sapeva benissimo che probabilmente non doveva parlare dei sentimenti di Kook nei confronti dell'amico, ma sapeva anche che Jimin era un emerito testone e se si metteva in testa qualcosa era difficile fargli cambiare idea.
"Adesso tu mi ascolti senza fiatare fino a quando non ho finito di parlare e sinceramente spero davvero che quando l'avrò fatto, uscirai da questa stanza correndo subito da Kook perché in caso contrario sappi che andrò io e non ti assicuro che lo troverai di nuovo a casa tua al ritorno. Chiaro?" lo minacciò con rabbia. Tae era una persona mite e sempre con il sorriso, era raro vederlo arrabbiato, ma dopo aver visto il corvino distrutto e aver sentito quanto amava il suo amico era fermamente convinto che era arrivato il momento di interagire fra loro e far capire a quella testa dura che stava perdendo una persona speciale, che gli avrebbe sicuramente dato tanto amore e felicità.
Aveva appena finito di raccontare tutto ad un Jimin ormai singhiozzante.
"Ora ti ho raccontato tutto, mancano due cose che non ti ho detto. Una devi chiederla a Kook, devi chiedergli a cosa ha rinunciato per te" comunicò Tae con orgoglio, facendo accigliare Jimin che non capiva "E l'altra sono le sue ultime parole. Kook mi ha detto di portarti da lui perché ha bisogno di te, di sentire le tue braccia intorno al suo corpo e di sentire la tua voce. Quel ragazzo non è come gli altri Jimin, lui non ha bisogno del tuo corpo per scopare, lui ha bisogno del tuo corpo per essere abbracciato e amato" concluse Tae con emozione, guardando il suo amico che non ci impiegò un secondo ad alzarsi dal letto, abbracciare il suo migliore amico ed uscire correndo da quella casa.
"Che cosa è successo ora? "chiese Jin insieme alla madre appena Tae tornò in salotto con un sorriso stampato in faccia.
"Niente, finalmente il nostro piccolo amico ha trovato la sua anima gemella che lo ama più della sua vita, rinunciando a tutto per lui" annunciò soddisfatto, prima di sedersi e iniziare a raccontare gli ultimi eventi anche a loro due.
Nel frattempo Jimin correva per il viale per raggiungere Kook, piangendo e continuando a darsi dell'idiota per come si era comportato.
Spalancò la porta di casa e si precipitò in salotto dove vide Kook seduto con il capo chino che si martoriava le mani. Non aspettò nemmeno che alzasse la testa, si precipitò da lui sedendosi a cavalcioni su di lui avvolgendolo in un meraviglioso abbraccio che venne subito accolto dalle braccia del corvino che lo avvolse anche lui stringendolo forte.
"Scusami" disse semplicemente Jimin in preda ai singhiozzi, bagnando il collo di Kook.
"Non fa niente piccolo, la cosa importante è che tu ora sei qui con me. Non lasciarmi ti prego, ho bisogno di te...continua a stringermi, a me basta questo"
Stettero l'uno nelle braccia dell'altro per molto tempo, fino a quando lo stomaco di Kook iniziò a fare dei rumori strani, facendo scoppiare a ridere il moro che si staccò da quelle meravigliose braccia, sentendo subito il freddo avvolgere il suo corpo.
"Senti, che ne dici se vado a scaldare la cena, la porto qui e poi ci guardiamo un film?" chiese cauto Jimin. Non voleva fare ulteriore male a quel ragazzo, i suoi occhi erano tutti rossi per i pianti e anche perché la febbre si era alzata di sicuro.
"Va bene, ma non vuoi parlare di quello che è successo?" chiese con voce rauca e piena di tristezza.
"No, ho capito Kook. Tae è stato molto chiaro e...ho sbagliato a giudicarti come gli altri ragazzi. Tu sei diverso, sei davvero una persona speciale. Abbi pazienza con me Kook...non sono una persona facile e ammetto che ho una fottuta paura...di tutto ciò che questo porterà" sospirò "Ma sei davvero speciale e ho deciso di fidarmi di te, non farmi del male...ti prego"
"Non lo farò Jimin, sei importante per me...ho bisogno di te e in vent'anni sei la prima persona alla quale lo dico" ammise Kook, guardando Jimin con emozione, cercando di non piangere di nuovo.
"D'accordo Kook" lo abbracciò di slancio, lasciando un tenero bacio a stampo sulle labbra del corvino, destabilizzandolo "Adesso vado e porto la cena, prendi le medicine e poi guardiamo il film, se vuoi possiamo spostarci nel letto così sei più comodo e stai ancora più al caldo. La febbre ti è salita di nuovo stasera, non voglio rischiare che prendi freddo"
"Ok, va benissimo a patto che ti metti sotto le coperte insieme a me e mi stringi tutta la notte, ho bisogno di sentire il tuo corpo vicino al mio" insistette Kook, cercando di convincere con i suoi occhioni il moro che era ancora titubante nell'accettare quell'insolita proposta.
"Va bene, prima però mangi tutto. Altrimenti ti scordi sia il film, sia le mie coccole" lo minacciò Jimin, lasciando il corvino in salotto mentre continuava ad annuire come un piccolo bimbo al quale si era promesso un lecca lecca enorme.
Dopo aver finito di mangiare, Kook prese le medicine e andò a farsi una doccia veloce per poi coricarsi nel letto e aspettare Jimin che dopo aver lavato i piatti e fatto anche lui una doccia bollente, si infilò sotto le coperte insieme al suo piccolo coniglietto.
"Vieni qui" disse Jimin aprendo le braccia per far posare il capo di Kook sul suo petto, lasciando un piccolo bacio sulla sua nuca. Iniziò a fargli le coccole, passando la mano tra i suoi capelli, accarezzandogli la nuca proseguendo poi fino alla schiena.
Stavano bene insieme, avvinghiai uno all'altro si sentivano protetti e finalmente in pace con sé stessi, Kook aveva raggiunto la pace dei sensi nelle braccia del suo amore e Jimin si stava rilassando facendo le coccole al corvino, quando si ricordò che Tae gli aveva detto di chiedere una cosa a Kook.
"Kook, mi ha chiesto Tae di chiederti una cosa" chiese Jimin curioso, attirando l'attenzione del corvino che alzò la testa quel poco che bastava per guardare Jimin negli occhi "A cosa hai rinunciato per me?"

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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...