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La serata tra i ragazzi passò molto serenamente e come aveva previsto Kook, i suoi due amici avevano appreso la notizia del suo trasferimento con molto entusiasmo.

Jimin, al contrario, non se lo aspettava proprio, anzi non riusciva a capacitarsi di come mai i suoi più cari amici erano così felici di non averlo più in casa. Le risposte gli vennero date la sera stessa da Yoongi, quando lo prese da parte per chiedergli di trattare bene il suo piccolo amico. Yoongi era il saggio del gruppo, la persona dall'aspetto più tenebroso ma anche la più dolce e attenta al suo piccolo Kookie.

Il ragazzo gli aveva detto semplicemente che da quando conosceva il corvino era la prima volta che lo vedeva sereno e felice e che lui non era nessuno per impedire ad uno dei suoi più cari amici di vivere queste emozioni, soprattutto dopo aver vissuto la sua vita nella solitudine e nella consapevolezza di non essere amato da nessuno. Aveva aggiunto che non sarebbe andato oltre nel raccontargli la storia di Kook, ma che era sicuro che prima o poi ne avrebbero parlato.

Jimin aveva intuito che non era l'unico ad aver avuto un'infanzia difficile, anzi forse lui era stato più fortunato di Jungkook, visto che aveva avuto l'amore della nonna e della famiglia di Jin e Tae, mentre a quanto aveva capito da Yoongi, il corvino era stato solo.

Questo aspetto lo aveva ancora avvicinato di più a quel ragazzo tanto dolce e misterioso che iniziava davvero ad amare profondamente.

"Che state facendo voi due qui appartati in un angolo?" chiese Kook all'improvviso, avvicinandosi a Jimin e Yoongi.

"Stavo cercando di far colpo su questo bel ragazzo, ma a quanto pare a occhi solo per una persona...ahhh Jiminshiii non sai cosa ti perdi" esclamò Yoongi, scoppiando poi in una fragorosa risata vedendo l'espressione confusa e basita del suo migliore amico e la faccia scioccata di Jimin che non sapeva nemmeno cosa reclamare.

"Ahh voi due siete perfetti per stare insieme, due scemi che non hanno capito che stavo scherzando" continuò, ridendo a crepapelle posando una mano sulla spalla di Jimin, per poi andare subito ad abbracciare il suo piccolo Kook.

"Cerca di stare bene, amico mio. Ricordati che per qualunque cosa, a qualsiasi ora sai dove trovarmi. Non mi fido molto di questo tipetto qua" disse indicando Jimin, che ora si stava infastidendo parecchio "Se ti fa del male, lo uccido" continuò rivolgendosi più a Jimin che a Kook, che in quel momento stava semplicemente sorridendo perché sapeva benissimo che tutta quella strafottenza da parte del suo amico era solo una facciata per nascondere il fatto che gli sarebbe mancato molto.

"Mi mancherai tanto anche tu Yoongi. Non credere che ti libererai di me tanto facilmente, passerò spesso a trovarvi e verrò a scroccare da bere al tuo locale, stanne certo" lo abbracciò.

Jimin non potè far altro che sorridere davanti a quella scena, fino a quando Yoongi non si girò e gli puntò il dito contro, facendolo vacillare.

"Giuro che se gli fai del male, ti vengo a cercare e ti ammazzo" lo minacciò, facendo indispettire subito il moro che si alzò per fronteggiarlo ma venne subito fermato dalle braccia di Kook che lo strinsero forte e dalle labbra che sfiorarono le sue per calmarlo.

"Lascialo stare, imparerai a capire che è tutta una facciata per nascondere il fatto che gli mancherò da morire, vero hyung?" chiese Kook, facendo sospirare l'amico che se ne andò borbottando che non era assolutamente vero, facendo ridere Jungkook che nel frattempo non aveva smesso di tenere fra le braccia il suo piccolo amore.

Appena tutti se ne furono andati, i due ragazzi decisero di andare subito a letto. Il giorno dopo Jimin avrebbe ripreso le lezioni all'università e anche il lavoro al bar.

"Perché continui a lavorare in quel bar, piccolo?" chiese all'improvviso Kook, stringendo tra le braccia il moro e portandoselo vicino al petto.

"Perché mi piace e mi fa svagare un po' dallo studio e dalla scrittura" rispose, appoggiando la testa nell'incavo del collo del corvino che veniva percosso da brividi in tutto il corpo sentendo le dolci labbra di Jimin sfiorargli la pelle. Deglutì nervosamente e alzò il mento del moro, baciando quelle labbra che per troppo tempo non aveva assaporato.

"Giuro Jimin, che se non la smetti di provocarmi te ne pentirai amaramente"

"E chi ti ha detto che me ne pentirò?" rispose, facendo scivolare la mano sul petto fino a posarla sull'intimità del suo ragazzo che rimase senza respiro.

"J-jimin...che c-cosa stai facendo? Io f-fossi in te non inizierei q-questo gioco" balbettò il corvino, in preda già all'eccitazione che la mano del moro gli stava provocando mentre massaggiava la sua erezione ormai evidente, guardandolo con uno sguardo affamato e lussurioso.

"Kook...scopami" disse Jimin all'improvviso, salendo a cavalcioni sul corvino e iniziando a sfiorare le loro intimità, mentre assaliva la sua bocca in un bacio bagnato, dove le lingue erano in preda ad una danza erotica e senza freni.

"K-kookkk...scopami. Ti voglio dentro di me...è tutta sera che aspetto questo momento" continuò Jimin, iniziando a spogliarsi freneticamente di tutti i suoi indumenti e aiutando poi il corvino, troppo eccitato dall'intraprendenza del moro e dalle sue parole.

"Ti devo preparare, piccolo"

"No...ti voglio subito dentro di me Jungkookie"

"Amore...ti farò mal.." non finì la frase, che Jimin si impalò sopra di lui, facendo entrare l'intimità di Kook in un colpo solo.

"Cristo Jiminnn...oh merda" esclamò Kook che rimase senza respiro per alcuni secondi, eccitato come non mai davanti a quella creatura così eterea che in quel momento lo guardava con talmente tanta passione da togliergli il respiro.

"Muoviti...Kookie...ahhh...ti prego...più veloce...voglio sentirti fino in fondo"

Kook mise le mani sui fianchi del suo ragazzo che, preso ormai dall'eccitazione, lo stava cavalcando senza freni. Era indomabile...aveva i capelli sudati, la bocca spalancata ed emetteva forti gemiti. Kook davanti a quella visione stava arrivando al limite fino a quando Jimin rovesciò la testa all'indietro dando le ultime spinte sempre più forti e profonde che fece venire entrambi nello stesso momento e in un orgasmo paradisiaco che nessuno dei due aveva mai provato.

"Jimin...ti amo" sussurrò il corvino prendendolo tra le braccia, rimanendo dentro di lui ancora per qualche minuto.

"Kook..." sospirò imbarazzato Jimin, non ancora pronto per rivelare quelle due parole.

"Shhh, piccolo. Stai tranquillo, quando sarà il momento riuscirai ad esprimere ciò che senti" gli rispose, dandogli un dolcissimo bacio.

Una storia da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora