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"Mi dispiace ragazzi avervi coinvolto in tutto questo casino" proruppe all'improvviso Kook, non ancora consapevole del tutto di quello che gli aveva appena raccontato Nam. "Nam, accetterò tutto quello che tuo padre ci dica di fare, qualunque cosa. Mi metto a disposizione del governo Coreano per poterli aiutare...a-anche se dovessi fare da esca, non importa..s-sono pronto"

"C-cosa?" esclamò Jimin spaventato, girando subito lo sguardo sul suo ragazzo.

"State tranquilli piccoletti, nessuno dovrà esporsi così tanto" rispose subito Nam, che aveva capito benissimo quello che intendeva il corvino e a quanto pare non solo lui, vedendo l'espressione terrorizzata di Jimin "Mio padre e il capo dei servizi segreti vorrebbero solo parlarti. Non credo che mettano in pericolo la tua vita, stai tranquillo. Hanno bisogno solo di ulteriori prove...ah mi hanno chiesto se avete ancora quelle foto in cui c'era Taemin. Dovrete darle a Kook domani. Verranno a prenderti per fare il colloquio" disse Nam.

"Kook le foto le ho io, te le invio tutte. E smettila di pensare che è colpa tua. Nessuno di noi ti sta accusando. Credo di parlare a nome di tutti, sei semplicemente una vittima, come lo poteva essere Jin, Jimin o io stesso. Ora dobbiamo solo stare attenti e se è necessario sparire per un po'. Confido nel nostro governo e nel padre di Nam" disse Yoongi con tono calmo "Chiuderò il locale. Mi prenderò una meritata vacanza. Credo che, vista la situazione, sia ancora più pericoloso stare al locale o a casa nostra. Taemin sa benissimo dove abitiamo" pensò ad alta voce Yoongi.

"Anche secondo me è meglio sparire" concordò Hobi, che a differenza dell'amico era davvero terrorizzato e non lo nascondeva per niente, la sua faccia esprimeva tutta la paura che provava. Non voleva nemmeno uscire più dalla casa di Jimin quella sera.

"Ragazzi che ne dite di stare da noi finché la situazione non si risolve?" annunciò Tae all'improvviso guardando allegramente i suoi amici. Era davvero un ragazzo speciale, nonostante la paura, lo sconvolgimento che la loro vita avrebbe avuto e la preoccupazione anche per sua madre, lui aveva ancora la forza di sorridere. Era una caratteristica di famiglia, infatti venne subito supportato dal fratello maggiore che si alzò dal divano allegramente, guardando tutti con un sorriso enorme.

"Mio fratello è un genio, merito mio naturalmente" rise talmente forte che il gruppo lo seguì a ruota "Ragazzi io non credo che Taemin conosca le nostre abitazioni, e comunque saranno sorvegliate tutto il giorno. Che ne dite se vi ospitiamo nella nostra casa? Consideratela una breve vacanza. Abbiamo spazio a sufficienza per tutti. Kook e Jimin staranno qui e tutti gli altri da noi, sarebbe un disagio per noi stare vicino a queste due sanguisughe. Non mi soffermo nel dire che i due piccioncini saranno da noi a colazione, pranzo e cena. Allora che ne dite?"

"Effettivamente non sarebbe una brutta idea, sarà molto più facile anche tenerci sotto protezione" concordò Nam.

"A me va bene, ma ragazzi...vostra madre? Nel senso, avete presente cucinare per sette persone? Mi dispiace molto recarle tutto questo fastidio, cioè io le potrei dare benissimo una mano, però siamo comunque tanti" riflettè Yoongi, seguito subito da Hobi che nemmeno lui voleva recare tutto questo disturbo.

"Nostra madre è la persona più buona e solare al mondo. Credetemi se vi dico che sarà la più felice di tutti ad avervi in casa. Avanti ragazzi, non potete dire di no, ormai è tutto stabilito. Anzi ora corro dalla mamma e la porto qui, così vi conoscete e vedrete che mi darete ragione" disse Tae, correndo fuori come un razzo per andare a prendere la mamma, seguito dalle proteste dei ragazzi e dalle risate di Jin e Jimin che, conoscendo la mamma, sapevano benissimo che sarebbe accorsa subito e avrebbe iniziato a coccolarli, mettendoli probabilmente anche un po' a disagio. Era una donna stupenda, molto simile a Tae nella sua pazzia e a Jin nella sua allegria.

Nam, nel frattempo, chiamò il padre per aggiornarlo su tutto e anche lui si complimentò con Tae per la brillante idea avuta e per la disponibilità nei loro confronti di ospitare tutti i ragazzi. Inoltre aveva assicurato suo figlio che avrebbe messo subito in sicurezza entrambe le abitazioni con agenti dei servizi segreti e non con la polizia, essendo corrotta anche quella. Sarebbero arrivati la mattina dopo.

L'ingresso e le presentazioni della mamma dei due fratelli, furono positive. Dopo aver spiegato tutto alla madre e aver chiesto anche a lei di stare in casa il più possibile, si stabilì una solida armonia dettata dal fatto che la mamma era davvero una persona straordinaria e li aveva già presi sotto la sua ala protettrice.

"Ahh ragazzi miei, ora vado subito a preparare le vostre stanze. Ci penserò io a voi, vi cucinerò i piatti migliori. Dovete essere in forze, siete troppo magri per i miei gusti e tu..." puntò il dito verso Jimin con aria molto minacciosa "Guai a te se salti una colazione o un pranzo o una cena...ti vengo a prendere e ti sculaccio davanti a tutti. Chiaro?"

"Ma mammaaaa!!!" urlò Jimin con il viso tutto rosso, seguito dalle fragorose risate del gruppo.

"Signora, possiamo venire ad aiutarla nel preparare le nostre stanze?" si offrì immediatamente Yoongi, alzandosi in piedi.

"Tu sei un bravo ragazzo...mi piaci. Fortunato il cuore che ti conquisterà" disse la mamma di Tae, guardando quest'ultimo con un sorriso.

"Ahh, basta mamma. Andiamo ragazzi, così vi mostro la casa. Aiutiamo la mamma nel preparare le stanze e lasciamo in pace questi due piccioncini" esclamò Jin, facendo alzare tutti dal divano.

"Mamma" la chiamò Nam, ormai in confidenza con lei, visto la relazione che aveva con il figlio. Anche le famiglie si erano già conosciute e la madre, come entrambi i fratelli, sapevano già chi era Nam "Mio padre ha detto che domani mattina verranno delle squadre speciali per sorvegliare le nostre abitazioni e la zona. Inoltre porteranno una gran quantità di viveri e mi ha chiesto se hai bisogno di altro di non esitare a chiedere"

"Ringrazia tanto tuo padre, Nam. Appena tutto si risolverà, organizziamo una mega grigliata e invitiamo la tua famiglia e tutte le persone che vi stanno proteggendo" sospirò la mamma, facendo intravedere un po' di insicurezza e preoccupazione. Si riprese facilmente e abbracciò uno ad uno i ragazzi.

"Adesso andiamo, vedrete che andrà tutto bene"

Una storia da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora