"JIMINNNNNN" si sentì la voce di Jin provenire dal soggiorno mentre correva verso il suo amico, vedendolo completamente sdraiato sul tappeto a terra in forma fetale che si teneva il pugno vicino al cuore respirando malissimo.
"Cazzo Jimin...guardami. Sono Jin, calmati piccolo...respira con me e cerca di calmarti...avanti così. Bravo bambino, stringi la mia mano e non smettere di guardarmi...piccolo mio" lo accarezzò dolcemente sulla schiena, stringendoselo al petto e cullandolo come un bimbo. Stettero così per almeno quindici minuti buoni, il tempo che Jimin si calmasse completamente. Jin, vedendo che stava meglio, lo lasciò per qualche secondo dirigendosi in cucina a prendere un bicchiere d'acqua per porgerla al moro che la bevve a piccoli sorsi, ancora leggermente scosso.
"C-come hai fatto a sapere che stavo male?" sussurrò Jimin, con la gola leggermente dolorante per lo sforzo che aveva fatto respirando a rantoli.
"Mi ha chiamato Tae in lacrime, dicendo di correre subito da te che stavi male. Era a casa di Hobi con Yoongi quando Jungkook lo ha avvertito piangendo che stavi male...che cosa è successo, piccolo?" gli chiese.
"N-non l-lo so...o m-meglio...io e Jungk..." stava iniziando a raccontare, ma venne interrotto subito dalle urla di Tae provenire anch'esse dal soggiorno e infatti dopo due secondi lo videro arrivare con il fiatone e con...Yoongi. E lui che ci faceva lì?
Tae si precipitò dal suo migliore amico abbracciandolo stretto.
"Che diavolo ti è successo, come stai?" chiese senza mollare la presa su di lui.
"Idiota staccati, non vedi che lo stai strozzando?" lo strattonò suo fratello, cercando di calmare entrambi. Si accorse anche lui della presenza del terzo ragazzo che li stava osservando preoccupato.
"Volete che chiamo un medico? Ho un amico che potrebbe essere qui in dieci minuti" si offrì Yoongi, tenendo lo sguardo fisso sul volto pallido di Jimin.
"N-no...g-grazie m-mille per i-il pensiero. S-sto meglio ora...m-mi dispiace m-molto di a-avervi fatto p-preoccupare" rispose il moro, mettendosi a sedere aiutato da Jin.
Tae molto più calmo e tranquillo, soprattutto avendo visto che Jimin stava meglio, decise di portare Yoongi in cucina e di lasciare solo suo fratello in modo che, almeno lui, potesse capire quello che era successo.
"Ok, andiamo in cucina a preparare un tè caldo e poi Yoongi devi immediatamente chiamare Kook, altrimenti è capace di venire qui a piedi e non mi sembra il caso visto che ha ancora la febbre alta" propose.
"L-la f-febbre alta? M-mi aveva detto c-che stava m-meglio" balbettò confuso Jimin.
"No, quell'idiota la sera che è andato via dal pub ha preso freddo e poi si è trascurato fino a quando la sua situazione non è peggiorata. E' stato ricoverato anche due giorni in ospedale per disidratazione e febbre altissima" lo informò Yoongi, che decise di lanciare un sasso in favore del suo amico.
Aveva capito benissimo quanto Kook tenesse a quel ragazzo e aveva anche intuito che Jimin era frenato da qualcosa, ma era evidente che in quel momento era davvero preoccupato anche lui e così decise di continuare "Mi dispiace davvero Jimin se siete partiti con il piede sbagliato voi due, non so cosa ti abbia fatto, ma credimi se ti dico che se ti ha fatto del male non lo ha fatto volontariamente. Tra i tre Kook è la persona più dolce e amorevole che ci sia...la vita non è stata buona con lui, ma ha sempre sorriso ed è sempre andato avanti per la sua strada con determinazione, ma non farebbe mai del male a nessuno, non ne è proprio capace. Piuttosto che far del male agli altri, ferisce sé stesso...ti prego qualunque cosa sia successa tra voi dagli l'opportunità di chiarire. Stasera voleva seguirci...era estremamente preoccupato per te...gliel'ho impedito per due motivi, il primo è che se solo si fosse alzato da quel letto credo sarebbe svenuto all'istante e secondo perché credo che anche tu sia una brava persona e non sapendo bene cosa è successo tra voi ho preferito evitare. Sono sicuro che farai la scelta giusta, Jimin" concluse il sermone, lasciando un Jimin abbracciato al suo hyung con le lacrime agli occhi e con la consapevolezza che aveva fatto un grosso errore a giudicare quel ragazzo solo dal lavoro che faceva, senza dargli una piccola possibilità.
"Jin...ho fatto una cazzata di nuovo. Yoongi ha ragione, voi ragazzi avevate ragione...non gli ho nemmeno dato una possibilità. L'ho giudicato e messo in croce senza nemmeno conoscerlo...è stato malissimo e io non lo sapevo nemmeno. Mi sono preoccupato solo di me stesso...da quando sono diventato così egoista? La nonna non sarebbe per niente orgogliosa di me in questo momento, mi ha sempre insegnato di non giudicare mai le persone dalla loro copertina, ma di aprire il libro e leggerlo prima, io con Jungkook non ho nemmeno tentato di aprirlo" sussurrò Jimin piangendo disperato sulla spalla del suo amico, che non aveva mai smesso di accarezzarlo e di stringerlo tra le braccia.
"Ascolta piccolino, la nonna sarebbe invece orgogliosissima di te...nessuno può biasimarti per quello che pensi sui giornalisti, ma non sono tutti uguali Jimin e lo sai. Ci sono giornalisti buoni e giornalisti che pensano solo a sé stessi e a fare del male alle persone pur di avere un articolo bollente. Non credo che Kook faccia parte di questa categoria, è un bravo ragazzo e credo che anche la sua vita non sia stata rosa e fiori. Come ha detto Yoongi, dagli una possibilità, impara a conoscerlo e sii sincero con lui, non sei costretto a rivelargli i tuoi segreti più intimi, ma non ti nascondere troppo credo che meriti una spiegazione...un filo di verità gliela puoi dire, non credi?" lo baciò sulla fronte per dargli un po' di forza. Jin amava quel piccolo pulcino, era un fratellino per lui e si sentiva responsabile nei suoi confronti. Lui e la mamma avevano promesso alla nonna di Jimin che lo avrebbero sempre protetto e che lo avrebbero aiutato ad essere felice e Jin era fermamente convinto che Kook era un ragazzo speciale e che forse lo avrebbe aiutato ad esaudire il desiderio della nonna.
Avrebbe aiutato quei due ragazzi che tanto avevano bisogno di amore.
"Che ne dici se chiediamo a Yoongi di portarci a casa di Hobi per una serata tra amici tranquilla, senza affaticare Kook, in modo che tu possa accudirlo, parlare con lui e toglierti i sensi di colpa che ti stanno mangiando il fegato?" propose Jin.
Jimin rispose immediatamente di sì e senza pensarci un secondo andò subito a cambiarsi mentre Jin andava in cucina ad avvisare Yoongi e Tae che trovò seduti vicini vicini e con le mani intrecciate.
Al suo arrivo si staccarono immediatamente e Jin fece finta di niente, quando sarebbe stato il momento era sicuro che il fratello gli avrebbe detto che cosa stava succedendo tra di loro. Yoongi accolse la proposta di Jin con un sorriso enorme e lo ringraziò immediatamente per quello che stava facendo.
"Sono convinto che quei due ragazzi abbiano molto da dare uno all'altro e se posso sarò il primo ad aiutarli a stare bene"
"Non rimarrai deluso Jin, Kook è davvero un bravo ragazzo e ha davvero tanto bisogno di essere amato...nasconde tutto con il sorriso, ma è solo...le uniche persone che ha siamo io e Hobi"
Queste furono le ultime parole che disse Yoongi e che Jimin sentì benissimo mentre stava per entrare in cucina e gli diedero una morsa al cuore facendolo fermare un attimo dietro la porta per riprendersi dal magone che aveva inumidito i suoi occhi. Ora sapeva cosa fare.

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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...