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"Andiamo a farci la doccia piccolo e poi mangiamo qualcosa, mi hai sfinito e ho bisogno di ricaricarmi" sussurrò Kook dando un ultimo bacio a Jimin, prima di alzarsi dal letto trascinando con sé un ragazzo stremato che faceva davvero molta fatica a fare anche un solo passo.

"Jungkoookieee non ci riesco sono troppo stanco" piagnucolò il moro, che in men che non si dica, si sentì sollevare da due forti braccia che lo portarono dritto in doccia, lavandolo e coccolandolo accompagnando il tutto con baci dolcissimi che sfioravano tutto il corpo. Kook era di una dolcezza disarmante e Jimin era un ragazzo che aveva bisogno di tutte queste attenzioni, non lo avrebbe mai ammesso, nemmeno a sé stesso, ma Jungkook comportandosi così lo stava conquistando completamente.

Quando si furono vestiti e sistemati andarono entrambi in cucina e mentre Jimin si accasciò sulla sedia esausto, Kook si mise a preparare qualcosa per il suo amore.

Jimin osservava il corvino che trafficava fra le stoviglie e non poté far altro che ammirare la sua bellezza, il suo corpo scolpito, i suoi capelli mori mossi e i suoi magnifici occhioni da cerbiatto che quando lo guardavano erano sempre pieni di amore.

"Kook" lo chiamò Jimin avvicinandosi a lui e facendolo voltare. Gli mise le braccia intorno al collo e si avvicinò per poi baciarlo cercando il più possibile il contatto con il suo corpo. Kook capì subito che questo non era il normale comportamento di Jimin, c'era qualcosa che lo stava preoccupando, non che gli dispiacesse tutta questa dolcezza da parte del moro, ma sicuramente gli frullava qualcosa nella testolina.

"Che succede Jimin?" chiese preoccupato, stringendolo ancora più forte e avvolgendolo tra le sue braccia, aveva capito che in quel momento, aveva bisogno di sentire il contatto umano.

"Non andartene" rispose semplicemente strofinando il naso sul collo del corvino.

"In che senso piccolo. Non ho la minima intenzione di lasciarti, starò sempre al tuo fianco, amore mio. Devi stare tranquillo"

"Lo so" continuò Jimin, nascondendo il suo volto sul petto del corvino "N-non voglio che tu te ne vada...s-sei quasi guarito ormai, ma io non voglio che te ne vai da questa casa...rimani qui"

"Mi...mi stai proponendo di venire a vivere qui con te?" chiese scioccato da quella proposta così improvvisa e inaspettata. Tutto avrebbe immaginato, ma mai quella proposta. Sapeva che Jimin era geloso della sua privacy e della sua solitudine, nemmeno Jin e Tae si fermavano mai a lungo, era davvero sorpreso, ma felice, euforico e forse incredulo.

"Si, cioè se vuoi. Lo so che ti mancano i tuoi amici e che sicuramente non vedi l'ora di tornare a casa tua...m-ma...ma n-non v-voglio che te ne vai...n-non voglio l-lasciarti...i-io...io...non voglio rimanere solo" ammise Jimin sull'orlo delle lacrime.

"Oddio amore mio" sospirò, stringendolo ancora più forte "Rimango...rimango qui con te. Farò tutto quello che vuoi piccolo, non ti lascio solo per nessun motivo" concluse sorridendo, mentre alzava quel dolce viso con gli occhi lucidi e le labbra gonfie dovute ai morsi che Jimin si era provocato per il nervoso.

"Smettila di torturare queste labbra, Jimin" disse dolcemente, passando il pollice sulle labbra accarezzandogliele. Il moro era talmente felice della risposta appena ricevuta che non si curò di niente se non di baciare appassionatamente il suo ragazzo avvolgendo le gambe intorno al suo bacino.

Jungkook lo prese al volo e lo appoggiò sul tavolo, staccandolo da lui quel poco che bastava per guardarlo negli occhi.

"Sei davvero sicuro di ciò che mi hai chiesto?" chiese di nuovo il corvino per avere un'ulteriore conferma e per permettere a Jimin di poter cambiare idea nel caso avesse fatto quella proposta di getto senza soffermarsi sui pro e i contro. Voleva che il moro fosse davvero sicuro, non voleva ne rimpianti ne ripensamenti.

"Si, ne sono davvero sicuro. Io-io mi sono abituato ad averti intorno e mi sentirei davvero solo se te ne andassi...ti prego rimani qui con me" lo supplicò di nuovo, facendo affiorare sulla bocca di Kook un bellissimo sorriso da coniglietto che gli illuminava quei grandi occhioni.

"D'accordo, ma rimango ad una condizione...non dormirò nella stanza degli ospiti. Dormirò nel tuo letto, voglio addormentarmi fra le tue braccia e voglio risvegliarmi con il tuo sorriso" propose Kook guardando intensamente Jimin che non poté far altro che annuire energicamente abbracciando di nuovo il suo piccolo coniglietto.

Ormai era diventato un piccolo koala fra le sue braccia, non ne aveva mai abbastanza di lui, si sentiva protetto e amato e non aveva la minima intenzione di lasciarlo nemmeno per un secondo.

Fu in quella posizione che li trovò Jin spalancando la porta d'ingresso e invadendo la loro privacy con la sua euforia.

"Ahhhh i miei bambini...a quanto vedo avete avuto modo di chiarire. Bravi piccoli miei, sono proprio contento" urlò di gioia coinvolgendo i due ragazzi in un abbraccio a tre.

"Ma cosa stai blaterando bugiardo? Fino a ieri sera l'unica cosa che volevi fare era correre qui ed uccidere Jungkook" scoppiò a ridere Tae, apparso anche lui all'improvviso, invadendo così la tranquillità dei due ragazzi che non si erano separati nemmeno di un centimetro, anzi Jimin si era incollato ancora di più a Kook ed aveva appoggiato la testa sul suo petto sorridendo all'affermazione di Tae.

"Brutto stupido che non sei altro, guarda che uno può anche cambiare idea. Sicuro, caro Jungkookie...che se gli fai anche solo un piccolo graffio, assaggerai i miei bicipiti" si voltò verso il corvino e gli mise una mano sulla spalla con un'aria minacciosa, ma che in fondo non faceva paura a nessuno, infatti scoppiarono tutti a ridere e iniziarono a prenderlo in giro. Manco mi soffermo nel dire che Jin iniziò ad arrabbiarsi urlando cose senza senso e scuotendo la testa a destra e sinistra.

"Non c'è più rispetto, siete tre idioti, ricordatevi che qui il più grande sono io e se ricordo bene sono anche l'unico che sa cucinare" li minacciò Jin, mentre gli altri tre continuavano imperterriti a ridere e a prenderlo in giro.

Jimin si soffermò per guardare quei meravigliosi ragazzi, quella era la sua famiglia, i suoi amici erano la cosa più preziosa che aveva e ora c'era lui, quel magnifico ragazzo entrato nella sua vita come un uragano improvviso che però gli aveva donato il più splendido degli arcobaleni.

"Che ne dite di chiamare tutti gli altri e di preparare qualcosa tutti insieme?" propose Jimin "Io e Kook avremmo una cosa da dire e vorrei che ci foste tutti, così mi sarà più facile affrontare la cosa"

Tae e Jin si guardarono negli occhi per spostare poi lo sguardo su entrambi i ragazzi, ancora abbracciati.

"Che succede piccolo mio?" chiese Jin, guardando subito preoccupato il suo cucciolo.

"Niente di così tragico" rispose prendendo parola Kook "Jimin mi ha proposto di prolungare la mia convivenza in questa casa insieme a lui ed io ho accettato subito. Credo che vi voglia vicino come sostegno nel caso Hobi e Yoongi si arrabbino perché mi sta portando via da loro, ma ancora non ha capito che saranno invece felicissimi" continuò stringendo sempre più forte il moro.

I due fratelli rimasero senza parole davanti a quella notizia, erano davvero felici per il loro amico, ma nello stesso momento non potevano non essere preoccupati per lui. Sapevano benissimo cosa aveva passato Jimin ed erano spaventati che Kook non avesse intenzioni serie, ma i loro dubbi furono spazzati via dalle parole che disse subito dopo quest'ultimo.

"Lo so che vi sembrerà strano tutto questo, d'altra parte io e Jimin ci conosciamo da pochissimo tempo, ma lo amo" sospirò Kook, guardando il moro negli occhi e sorridendo teneramente vedendo che quest'ultimo aveva già gli occhi lucidi "Posso capire che avete paura che lo abbandoni, ma credetemi se vi dico che non accadrà mai e che questa è anche la mia più grande paura se Jimin lo facesse. Lo amo tantissimo e lo proteggerò da tutto e da tutti, anche da se stesso. Sarò la sua ancora, deve solo aggrapparsi" concluse guardando prima Jimin che ormai stava piangendo a dirotto, per poi guardare i due fratelli anche loro commossi e sentirsi abbracciare, dopo pochi attimi, da tutti e due i fratelli.

"I miei bimbiiii" urlò Jin fra le lacrime "Ora ho acquisito un nuovo pargolo" continuò facendo scoppiare a ridere tutti. 

Una storia da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora