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Il primo a staccarsi fu il corvino che ipnotizzò Jimin con il suo sguardo cercando di capire quanto si fosse pentito, quel pulcino tanto timoroso e bisognoso di amore.
Jimin era davvero paralizzato, rimanendo seduto sulle gambe di Kook, non riuscendo minimamente ad alzarsi senza rischiare di cadere, era folgorato da quello sguardo profondo che Kook gli stava dando. Era confuso, eccitato, timoroso, ma soprattutto si sentiva terribilmente in colpa...non per il bacio, anzi in quel momento non riusciva nemmeno a pensare coerentemente perché l'unica cosa che voleva era tornare a baciare quelle labbra dal dolce sapore di fragola, ma Jimin non poteva.
Si staccò dal corvino e cercò di rimettersi in piedi tentando di iniziare a parlare, ma venne subito fermato da Kook che gli prese la mano e lo zittì.
"Ti prego, non dire che è stato uno sbaglio, non dire che non desideravi questo bacio tanto quanto lo desideravo io perché credimi che è fiato sprecato. Non ti crederò mai" sospirò e lo fece sedere sul letto accanto a lui, prendendogli entrambe le mani "E' stato il bacio più bello che ho mai ricevuto e per me non è stata solo semplice attrazione fisica. Jimin, non voglio accelerare i tempi e nemmeno fare le cose con la fretta. Non voglio portarti a letto solo ed esclusivamente per calmare il mio desiderio che mi sta facendo impazzire...voglio conoscerti. Voglio che tu impari a conoscermi e se poi deciderai che non siamo fatti l'uno per l'altro, allora non ti disturberò più, ma dacci la possibilità di provarci, dacci una piccola speranza...ti prego" lo supplicò disperato. Kook aveva gli occhi lucidi, perché per quanto desiderasse il corpo di quel ragazzo, voleva il suo cuore, si era davvero perdutamente innamorato di Jimin e sapeva benissimo fin dal primo momento che non sarebbe stato facile entrare nel suo cuore, ma doveva solo dargli una possibilità e lui ci avrebbe messo l'anima pur di conquistarlo e amarlo con tutto sé stesso.
"I-io...n-non lo so Kook" cercò di parlare il moro con il magone che lo stava attanagliando, forse era arrivato il momento di essere sincero con quel ragazzo, tirò un lungo sospiro e parlò con il cuore aperto "Io non posso dire che mi sei indifferente, sarei davvero un bugiardo, però...ho paura. Ho davvero tanta paura Kook, sei un bellissimo ragazzo, dolce, gentile, ma sei un giornalista...e io non posso assicurarti che mi fiderò mai completamente di te...mi dispiace"
"Perché Jimin? Perché sono un giornalista? Che cosa è successo per farti odiare così tanto la mia professione?" chiese dolcemente.
"Io...senti ti va se ci spostiamo sul divano?" chiese deglutendo il moro "N-non riesco a concentrarmi in questa stanza...non sei l'unico a provare desiderio Kook e per quanto anche io desidero averti, non posso permettermi di farlo, primo perché sei ancora fottutamente malato e poi perché devo parlarti di una cosa molto importante e se non lo faccio ora, perderò tutto il coraggio"
"Andiamo" disse semplicemente il corvino, alzandosi dal letto e intrecciando la mano di Jimin, lo condusse con leggerezza sul divano, facendolo sedere e mettendosi subito al suo fianco.
Jimin, sorpreso da quella delicatezza e dal fatto che probabilmente per Kook era già tutto facile, prima di raccontare la parte più dolorosa della sua vita, si prese ancora un attimo di tempo per raggruppare le idee e nel frattempo prese una coperta e coprì Kook cercando di non sfiorare il suo corpo, adesso che lo aveva assaporato era ancora più dura stargli lontano.
"Non so nemmeno da dove partire a raccontare Kook" disse sinceramente Jimin, mettendosi a sua volta seduto sul divano.
"Dimmi semplicemente perché odi così tanto i giornalisti?" lo aiutò Kook che si avvicinò al moro e gli prese la mano fra le sue accarezzandogliela dolcemente.
Tutta questa dolcezza da parte del corvino fece sciogliere il cuore a Jimin che iniziò a raccontare tutto, dalla sua infanzia solitaria ma felice, al giorno dell'incidente dei suoi genitori, al suo amore per i nonni, all'incontro fortunato con i suoi due amici della porta accanto fino ad arrivare al suo stato psicologico e di conseguenza ai suoi attacchi di panico e al suo odio profondo verso i giornalisti che gli avevano tolto troppo presto l'amore dei suoi genitori.
Kook era stato zitto, non aveva mai interrotto il fiotto di parole di Jimin, lo aveva semplicemente accarezzato, consolato con carezze fino a quando alla fine del racconto lo aveva preso tra le sue braccia lasciandolo sfogare di tutta la rabbia che aveva dentro.
Jimin ormai piangeva come un bambino e si rannicchiò ancora di più fra quelle braccia tanto forti che lo avvolgevano con calore e lo facevano sentire protetto.
"Mi dispiace piccolo" sospirò Kook, lasciandogli piccoli baci sul viso rosso e devastato dalle lacrime.
"S-scusami...di solito non mi lascio andare tanto facilmente...scusami Kook, mi dispiace" singhiozzò.
"Sei pazzo? Ti dispiace per cosa? Jimin, sono felice che ti sei sfogato e che ti sei fidato di me, nonostante faccio parte della categoria che più odi. Non posso dire niente in merito a questo, probabilmente anche io odierei i giornalisti se avessi vissuto la tua vita. L'unica cosa che mi sento di dirti è che io prima di essere un giornalista sono semplicemente un ragazzo che ha un cuore e non metterei mai la vita di una persona davanti ai miei interessi...mai. Soprattutto se parliamo di una persona che per me è molto importante" ammise Kook continuando a guardare Jimin, sapeva che il moro nascondeva ancora qualcosa e forse aveva anche intuito cosa. Ormai i pezzi del puzzle stavano andando tutti apposto, ma voleva che fosse lui a parlargliene liberamente, solo in quel momento avrebbe capito di aver conquistato la sua fiducia. Fino ad allora avrebbe aspettato, non aveva fretta, aveva tutto il tempo del mondo per conquistare quel piccolo pulcino.
Jimin era semplicemente un ragazzo che era cresciuto troppo in fretta, amato tantissimo, ma aveva già affrontato troppe perdite e non sarebbe riuscito a sopportarne altre.
Jimin se amava, amava incondizionatamente e se fosse stato tradito, probabilmente questa volta non avrebbe retto la delusione, ecco perché stava procedendo cautamente con Kook...perché quel ragazzo stava diventando troppo importante per lui e la paura di rivelare chi realmente fosse e di conseguenza essere tradito dal corvino era troppo forte.
"Jimin...che ne dici se adesso ci guardiamo un film e non pensiamo più a nulla e ci rilassiamo?" chiese speranzoso Kook, vedendo che il corpo del moro iniziava a rilassarsi.
"Va bene...mi dispiace davvero Kook. Ci sto provando a fidarmi di te, ma è davvero difficile" ammise.
"Stai tranquillo pulcino" gli sorrise, prendendogli il mento fra le dita e avvicinandolo alle sue labbra "Non mi importa quanto tempo ci impiegherò, io riuscirò a conquistare la tua fiducia perché per me sei diventato molto importante Jimin e non permetterò a nessuno di farti ancora del male" lo baciò a stampo, cogliendo di sorpresa il moro che si mise una mano sulla bocca, spalancando gli occhi per la sorpresa, facendo scoppiare a ridere Kook.
"Sei sorpreso per un piccolo bacino...ahhhh piccoletto...non sai quello che ti aspetta. Voglio conquistare la tua fiducia e questo vuol dire che ti bacerò ancora e ancora" sussurrò avvicinandosi sempre di più alle labbra del moro, prima di avvolgerlo in un bacio carico di lussuria, giocando con le meravigliose labbra di Jimin. Chiese immediatamente l'accesso per intrecciare la sua lingua con l'altra succhiandola morbosamente facendo gemere Jimin che non negò nulla al corvino, anzi avvicinò ancora di più il suo corpo passando le mani dietro al collo di Kook e avvinghiandosi a lui.
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Scusate l'assenza, ma ho avuto un pò di imprevisti.
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, cercherò di aggiornare prestissimo.
Grazie mille a tutti quelli che stanno leggendo la mia storia.
A presto 💜💜💜

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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...