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"Buongiorno amore mio" disse Kook vedendo il piccoletto che si stava strofinando gli occhi.

"Buongiorno...possiamo dormire ancora un po'?" chiese accoccolandosi sul petto del corvino circondandolo con le braccia e accavallando la gamba sulle sue. Una sanguisuga, Jimin era diventato una sanguisuga con il suo ragazzo e ne era consapevole e non si vergognava nemmeno di nasconderlo.

"No amore mio" rise teneramente Kook dopo aver depositato un bacio sulla sua bocca "Dobbiamo andare dai ragazzi a fare colazione e dobbiamo parlare di quello che faremo"

"Dammi un bacio prima" ordinò Jimin venendo subito accontentato "Ehi ma che cosa mi rappresenta questo bacino? Kook voglio un bacio con la lingua...voglio assaporarti di prima mattina"

"Sei tremendo...so benissimo qual è il tuo scopo...non ti è bastato stanotte amore mio? Avanti su dobbiamo alzarci altrimenti stavolta ci ritroviamo davvero Jin in camera da letto con il mattarello" lo sgridò il corvino sentendosi però leggermente impossibilitato a muoversi, in quanto il piccolo diavoletto si era sdraiato sul suo corpo, gli aveva alzato la maglia del pigiama e aveva iniziato a baciargli il petto giocando con i capezzoli ondeggiando il corpo in modo tale da frizionare le loro erezioni che si stavano svegliando.

"N-non v-voglio andare dai ragazzi...s-se prima non m-mi baci c-come si deve" ansimò Jimin immerso nel piacere che si stava provocando continuando a strusciare su quel bellissimo corpo, non ne aveva mai abbastanza di lui. Kook che dall'altra parte ormai aveva un problemino da risolvere, invertì prepotentemente le posizioni, baciò Jimin insinuando la sua lingua nella cavità del moro iniziando così una danza fatta di baci bagnati e ansimi che riempivano la stanza. Non riuscendo più a trattenersi, Kook sfilò velocemente i boxer di entrambi e con una spinta decisa penetrò il moro che urlò di piacere misto ad un leggero fastidio per l'irruenza che aveva avuto il corvino.

"S-si...oddio...si...si Kook...c-continua...ah...lì proprio lì...oddio...s-sto...venendo...n-non ti fermare" gemette Jimin.

"Vieni insieme a me...avanti Jimin...fammi vedere come vieni per me" lo incitò il corvino ormai al culmine anche lui continuando a spingere sempre più velocemente e con decisione.

"S-siiii...oddio...K-KOOKKK" e venne, accompagnato immediatamente dopo dal corvino che per la spossatezza si appoggiò sul corpo del moro cercando di riprendere a respirare normalmente.

"Tu...prima ...o poi mi ...farai morire" lo accusò il corvino svuotato da ogni energia per quel forte orgasmo avuto in meno di quindici minuti...era la prima volta che gli succedeva una cosa del genere.

Si alzarono e fecero la doccia insieme prima di recarsi mano nella mano nella casa a fianco dove la mamma dei ragazzi insieme a Yoongi avevano preparato un'abbondante colazione.

"Eccoli qui i due piccioncini. Finalmente vi degnate di mostrarci i vostri visi" esclamò Jin, ridendo e prendendoli un po' in giro.

La mattinata passò allegramente, tra una presa in giro e l'altra e una miriade di risate e aneddoti che legarono ancora di più quei sette ragazzi.

"Bene io direi che è ora di parlare di quello che dovremo fare" interruppe Nam annuendo verso Kook, pensando che prima affrontavano quel discorso e prima potevano ritornare alle loro vite senza più preoccuparsi di nulla "Mio padre mi ha chiamato stamattina e mi ha detto che la situazione si sta muovendo. Per quanto riguarda il padre di Taemin è abbastanza probabile che entro la serata venga arrestato insieme ad alcuni funzionari corrotti, dopo di che possiamo occuparci di Taemin. Purtroppo per la sua questione è più complicato perché le denunce sporte da Kook sono scomparse e di conseguenza il ragazzo ha la fedina penale pulita...nonostante sappiamo tutti cosa è successo con tanto di prove, il fatto che le denunce non ci sono più comporta un problema. Mio padre aveva proposto delle soluzioni e, sia io che Kook, abbiamo pensato che quella più conforme era usare Kook come esca" sospirò Nam, sapendo si aver scaricato una bomba che a breve sarebbe esplosa, ed infatti così fu.

"COS..??? NO, ASSOLUTAMENTE NO. NON SE NE PARLA NEMMENO PER SCHERZO" urlò Jimin, alzandosi dal tavolo, facendo cadere la sedia all'indietro provocando un frastuono che però non aveva nemmeno sovrastato la sua voce, da tanto che era alta e incazzata.

"NON ESISTE...KOOK COME PUOI PERMETTERE UNA COSA DEL GENERE...NON ESISTE PROPRIO...NON TORNERAI IN ALCUN MODO VICINO A QUELL'ESSERE SPREGEVOLE. TUO PADRE DEVE PASSARE SUL MIO CADAVERE PER FARE UNA COSA DEL GENERE. TANTO INTELLIGENTI QUELLI DEI SERVIZI SEGRETI CHE NON HANNO TROVATO ALTRE SOLUZIONI????" continuò Jimin sull'orlo della disperazione.

"Ehi amore mio" lo prese per mano Kook facendolo sedere sulle sue gambe accarezzandogli la schiena per calmarlo "Ascoltami bene, non mi è stato imposto da nessuno, ma credo anche io che sia la soluzione migliore per uscire da questa situazione ed è l'unico modo per mettere dentro anche quel coglione insieme al padre. Non ti preoccupare, non sarò solo. Sarò comunque seguito dai servizi segreti e appena lui oserà farmi qualcosa loro interverranno immediatamente" spiegò accarezzando la guancia del moro depositando poi un leggero bacio sulle sue dolcissime labbra tremolanti.

"N-non v-voglio c-che ti s-succeda niente...n-non v-voglio che t-tu sia costretto a...a r-rivedere quel mostro" singhiozzò Jimin posando il viso nel petto del corvino che lo strinse a sé sollevando lo sguardo verso i suoi amici e vedendo che anche loro avevano gli occhi lucidi, provati da quella scena dolcissima vedendo Jimin che dopo anni finalmente aveva ritrovato la forza di amare qualcuno. Proprio per questo, però, capivano molto bene come stava il loro amico. Sapevano benissimo quanto fosse difficile per il moro accettare quella situazione, aveva paura che fosse successo di nuovo qualcosa di brutto alla persona che amava.

"Non voglio che ti succeda niente...i-io n-non voglio perderti...t-tutti quelli che amo se ne v-vanno s-sempre via da me..." singhiozzò ancora più forte.

"Piccolo ascoltami attentamente. Non mi succederà nulla...io non ti lascerò mai. Non esiste nessuno su questa terra che mi potrà separare da te, io sono tuo e tu sei mio" lo consolò dolcemente stringendolo tra le sue braccia coccolandolo.

"Jimin" lo chiamò Nam, interrompendo le dolci effusioni che i due ragazzi si stavano scambiando "Facciamo così. Oggi pomeriggio dobbiamo tornare da mio padre per attivare il piano, vieni con noi così ti sentirai più tranquillo nel vedere con i tuoi occhi che l'operazione sarà sicura per Kook e che non avrà nessun tipo di problemi. Che dici?"

Jimin annuì immediatamente a Nam e si strinse ancora di più a Kook circondandogli il collo con le braccia appoggiando la sua testa sulla spalla del corvino.

"Ahhh quanto sei appiccicoso piccolo esserino" lo infastidì Jin, cercando di riportare un po' di allegria in quella tavolata anche se la sua voce era leggermente incrinata dall'emozione di rivedere il suo amico amare di nuovo.

"Stai zitto che sei solo invidioso che io posso farlo e tu no perché Nam ti darebbe subito un calcio se solo provi a sederti sulle sue gambe" sbuffò Jimin mentre tutti scoppiarono a ridere nel vedere le orecchie di Jin prendere colore prima di esplodere scuotendo la testa e urlando che non era vero.

Quei ragazzi erano ormai davvero una cosa sola, ognuno di loro sapeva come sdrammatizzare e cercare di alleggerire anche le situazioni più difficili, insieme erano una grande squadra.

Una storia da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora