La mattina seguente i due ragazzi si svegliarono uno nelle braccia dell'altro, un po' indolenziti per la posizione scomoda del divano, ma decisamente con il sorriso sulle labbra, appena i loro sguardi si incrociarono.
"Buongiorno principessa" esclamò con voce rauca Kook, stringendo ancora di più fra le sue braccia il moro non ancora del tutto sveglio. Gli depositò un bacio a stampo sulle labbra, facendolo sussultare e imbarazzare.
"Aishhh, Koookkkk lasciami mi soffochi e poi smettila di sbaciucchiarmi, non mi sono ancora lavato i denti, idiota" lo sgridò Jimin, facendo scoppiare dalle risate il corvino che si vendicò iniziando a baciarlo ovunque sul viso, provocando una serie di risate da parte di Jimin che erano musica per le sue orecchie.
"BASTAAAAAAAA"urlò, cercando di scansare Kook dal suo corpo, non riuscendo a spostarlo nemmeno di un millimetro. Il corvino stava recuperando alla grande e lo si poteva notare dalla forte presa che stringeva i fianchi di Jimin.
"Sai che c'è piccolo, non ho la minima intenzione di lasciarti scappare da me stamattina. Ti devo un favore e, sinceramente, non vedo l'ora di rendertelo" lo provocò all'orecchio, mentre iniziava a leccare il suo lobo, muovendo i fianchi del corvino sulla sua erezione.
"O-Oddio K-kook s-smettila subito" mugugnò il moro sentendo il suo corpo andare in fiamme. Jungkook aveva uno sguardo famelico, affamato, tirò ancora più a sé Jimin, gli mise una mano dietro la nuca, infilò le dita nei suoi morbidissimi capelli e avvicinò il suo viso facendo prima sfiorare le loro labbra lievemente per poi impossessarsene facendo incontrare eroticamente la sua lingua con quella del compagno, in una danza talmente appassionale che entrambi iniziarono a gemere e a volere sempre di più, strusciando i loro corpi e le loro erezioni ormai gonfie e dolenti.
"RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIII...CI SIETEEEE? DOVE SIETE? "dall'altra parte della casa, una voce a loro troppo conosciuta li fece sobbalzare e dividere subito. Jimin fu il primo che si riprese da quello stati di trance, si alzò dal divano, cercò di ricomporsi alla meglio senza però guardare il corvino negli occhi, nonostante quello che era successo la sera prima e anche pochi attimi prima, era davvero tanto imbarazzato.
Il corvino se ne accorse subito e questo atteggiamento di Jimin lo rendeva ancora più attraente ai suoi occhi, perché sapeva benissimo che sotto quella maschera di timidezza e imbarazzo, si nascondeva una vera tigre.
Prima che uscisse dalla stanza, lo prese di nuovo tra le sue braccia facendolo sedere a cavalcioni su di lui provocandolo in modo subdolo, mise di nuovo le mani sui suoi fianchi e lo fece strusciare sulla sua erezione provocandogli ancora dei piccoli gemiti e sospiri che vennero subito fermati dal bacio rubato che Kook gli diede.
"Non credere di averla passata liscia, mio caro. Appena quel rompiscatole se ne va, salderò il mio debito" gli sussurrò all'orecchio, facendolo squittire.
"S-smettila Kook. Alzati e vieni con me...Jin ci sta aspettando, muoviti"
"Vai tu, ti raggiungo fra un attimo. Come vedi non posso presentarmi davanti a lui in questo stato" disse Kook facendo segno verso la sua prorompente erezione che gli stava esplodendo nei pantaloni.
"D'accordo" disse il moro inghiottendo la saliva, dopo essersi leccato le labbra davanti a quel ben di dio...
Jungkook, dal canto suo, aveva osservato benissimo la reazione del moro e non vedeva l'ora di trovarsi da solo con lui, lo avrebbe fatto impazzire.
"Ciao Jin, che ci fai qui?" chiese Jimin sbucando in cucina, dove Jin si era già messo al lavoro, preparando il pranzo per i suoi due amici.
"Ehi, finalmente. Ma dove eravate? Non dirmi che stavate facendo sconcerie?" lo provocò Jin , scoppiando a ridere appena notò il rossore del suo migliore amico, che però dopo due secondi si fiondò tra le sue braccia singhiozzando.
"Ehi piccolino, che succede? Giuro che se ti ha fatto del male, lo ammazzo" disse Jin, abbracciando a sua volta il suo piccolo amico.
Spense tutti i fornelli e, osservando il volto stravolto di Jimin, gli dedicò tutta la sua attenzione.
"Nulla, non è successo nulla. O meglio...Kook non ha fatto nulla di male...io...solo che io..." balbettò Jimin tra una lacrima e l'altra, non capiva bene il perché nemmeno lui di questa sua reazione, ma non riusciva ad essere tranquillo. Si sentiva troppo felice ed essendo la prima volta, aveva paura che tutto questo svanisse.
"Dove è Kook?" chiese Jin, alzando lo sguardo per vedere se lo vedeva arrivare.
Jimin, che non si era staccato dal corpo del suo migliore amico, si appoggiò al suo petto e disse una frase che fece spalancare la bocca a quest'ultimo.
"L-lui...è nella stanza...in...in quella stanza..." mormorò il moro.
"COS- COSA? Intendi nella stanza dove lavori ai tuoi libri? Jimin...glielo hai detto?" chiese serenamente Jin.
Era sorpreso, ma anziché essere incazzato, come pensava Jimin, era la persona più felice di questa terra. Finalmente Jimin, il suo piccolo cucciolo, si stava fidando di nuovo, stava vivendo la sua vita.
Jimin però era molto confuso e non era sicuro di aver fatto la cosa giusta, si sentiva nervoso e aveva davvero paura che Kook lo avrebbe tradito. Non lo faceva apposta, sapeva nel suo profondo che era davvero un bravo ragazzo, ma era semplicemente lui il problema principale...non riusciva a fidarsi fino in fondo.
"Ascolta JImin" lo prese per mano e lo fece sedere sulla sedia in cucina, mettendone un'altra davanti a lui e sedendosi "Io credo che sia arrivato il momento che tu sia sincero con te stesso. So benissimo quanto sia difficile per te fidarti Jimin, io c'ero quando i tuoi genitori sono morti e c'ero anche quando la nonna se ne è andata. Ti ricordo che hai fatto una promessa a quella dolce nonnina. Le hai promesso di essere felice, o sbaglio?" chiese il maggiore, vedendo subito Jimin annuire "Allora cosa aspetti a farlo? Rispondi a questa semplice domanda...Kook ti sta rendendo felice?" lo provocò Jin, voleva ad ogni costo far ammettere i suoi sentimenti, primo perché voleva che se ne rendesse conto e secondo perché davanti a lui, nascosto da Jimin, c'era Kook che stava ascoltando la loro conversazione con gli occhi lucidi lucidi, come un cerbiatto ferito. Non poteva permettere a Jimin di lasciarsi scappare la sua anima gemella e quel ragazzo che era di una dolcezza infinita e lo amava davvero tanto.
"S-si...ma" sospirò Jimin, prima di venire subito bloccato dalle parole taglienti di Jin.
"Nessun MA, ora basta Jimin. Apri il tuo cuore e ama senza paura e senza rimorso...vivi...smettila di pensare che il mondo ce l'ha con te, perché credimi che se fosse così non ti avrebbe mai fatto incontrare una persona meravigliosa come Kook. Quel ragazzo ha rinunciato all'articolo dell'anno ed anche alla sua promozione per te, un ragazzo che conosceva da pochissimo tempo...non ti sembra questo un atto di fiducia più che valido?" si alterò.
Jimin si diede semplicemente dell'idiota, il suo amico aveva dannatamente ragione, gli aveva davvero aperto gli occhi. Era stato uno stupido ad avere paura di amare una persona dolce come Kook. Si alzò dalla sedia, seguito dal maggiore che abbracciò di slancio, facendolo traballare.
"Grazie Jin, sei il migliore amico che ho. Vado subito a parlare con Kook" esclamò sorridendo Jimin, girandosi di scatto ritrovandosi però avvolto nelle braccia del suo amore. Non capiva come, ma Kook lo stava stringendo fortissimo, aveva gli occhi umidi e lo teneva talmente stretto che quasi gli mancava il fiato.
Jin sorrise e uscì di casa lasciandoli soli, portando nel cuore la felicità del suo migliore amico e il grazie sussurrato da Kook, devastato dalle lacrime che aveva versato di nascosto dietro la porta.
Jin era sicuro di aver fatto la cosa giusta.
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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...