"Eccoci arrivati" disse Jimin accompagnando Kook all'interno della sua baita, aiutato da Jin e Tae.
Quella sera avevano mangiato tutti insieme seduti a terra in salotto sul misero tavolino, nella casa dei ragazzi, per far compagnia a Kook che, anche se aiutato da Jimin, non aveva mangiato molto.
Subito dopo si erano messi a guardare un film, ma appena Jimin si rese conto che il coniglietto si stava addormentando comunicò agli altri che era ora di andare a casa.
Kook era stato preparato a dovere dal moro prima di uscire di casa, forse anche troppo esageratamente, ma a Jimin non importava nulla delle lamentele o delle risate degli altri davanti al suo comportamento.
Aveva fatto accendere la macchina da Jin mettendo il riscaldamento al massimo e poi oltre al giubbino lo aveva ricoperto con due coperte pesanti, berretta di lana, sciarpa e guanti. Se qualcuno lo avesse incontrato per strada non lo avrebbe di sicuro riconosciuto visto che gli si vedevano a mala pena gli occhi.
Kook era talmente stanco che si fece fare tutto senza dire niente e poi quelle attenzioni da parte di Jimin gli piacevano parecchio.
"Vieni ti accompagno nella camera degli ospiti così ti puoi sdraiare" lo prese per mano dopo averlo spogliato di tutti gli strati che aveva addosso.
"Jimin mentre accompagni Kook, io preparo un bel tè caldo per tutti" affermò Jin dirigendosi in cucina, seguito da suo fratello.
"Credi che stia sbagliando Jimin ad ospitare Kook, vero?" chiese Jin al fratello, che nel frattempo si era seduto sullo sgabello nella cucina del moro con un'aria abbastanza preoccupata in viso.
"Non lo so nemmeno io. Sappiamo entrambi che in quest'ultimo anno Jimin è diventato apatico, privo di ogni emozione e finalmente oggi ho rivisto per qualche secondo il sorriso vero del vecchio Jimin e tutto questo grazie a Kook" sospirò Tae "Ma non dimentichiamoci chi è Kook e chi è Jimin, spero tanto che non si penta di questa sua decisione improvvisa"
"Secondo me non se ne pentirà e sono fiducioso nel credere che Kook è davvero un bravo ragazzo e sono sicuro che non farà mai del male a Jimin. Certo che non capisco come abbia cambiato idea su di lui in poco tempo. Jimin ha avuto una crisi oggi e proprio per colpa della persona che ora gli starà accanto ventiquattro ore su ventiquattro" scosse la testa Jin, non capendo proprio l'atteggiamento del suo amico "Di una cosa sono sicuro...Jimin è una persona intelligente e sono sicuro che se lo ha portato qui, nel suo luogo sicuro è perché si fida di lui, forse in quella stanza è successo qualcosa che ancora non sappiamo" sogghignò maliziosamente Jin, facendo l'occhiolino a suo fratello.
"Aishhh...Jinnnn ma perché pensi sempre a quello...povero mio cognato che ha a fianco un pervertito del genere" scoppiò a ridere Tae inseguito dal fratello che cercava di prenderlo per le orecchie.
"Che cos' è tutto questo casino? Non li posso lasciare un secondo da soli quei due che iniziano a litigare ed a urlare come pazzi. Aspettami un secondo" disse Jimin dirigendosi verso la porta della stanza per andare a sgridare quei due, ma venne fermato dalla mano di Kook che cercò di afferrarlo debolmente per il polso.
"Lasciali stare, sono abituato al fracasso, vivo con Hobi da anni ormai e Yoongi è sempre a casa nostra, quindi non ti preoccupare" lo avvisò il corvino con voce stanca e debole.
"D'accordo...vieni che ti aiuto ad entrare nel letto"
"Non sono più un bambino, ce la faccio da solo sai" lo fulminò con lo sguardo, ma Jimin lo ignorò completamente e lo aiutò a distendersi per poi rimboccargli le coperte, sotto le lamentele continue del corvino.
"Per qualunque cosa devi solo chiamarmi e io arrivo, non fare l'eroe. Ricordati che sei troppo debole per farlo e sei umano per chiedere aiuto. Vuoi del tè caldo o preferisci dormire?" chiese gentilmente Jimin, accarezzandogli la fronte per sentire la temperatura corporea del corvino "Aishh scotti tantissimo, ora vado a prenderti le medicine per abbassarti la febbre" concluse senza nemmeno aspettare la risposta.
Andò in cucina si mise a frugare nella borsa dei medicinali che Yoongi gli aveva preparato a parte con all'interno le istruzioni del medico. Ignorò completamente i suoi due amici da tanto che era concentrato a cercare la medicina giusta, per poi correre in camera dal corvino che nel frattempo si era appisolato. A Jimin dispiaceva moltissimo svegliarlo, ma scottava troppo e aveva bisogno di abbassargli la temperatura. Lo scosse delicatamente e gli sollevò leggermente la schiena per dargli la pastiglia seguita da un bicchiere d'acqua.
"Bravo piccolo, ora dormi. Stanotte starò qui con te, non ti preoccupare" sussurrò Jimin più a sé stesso che a Kook, visto che si era addormentato profondamente nell'esatto istante in cui aveva appoggiato la testa sul cuscino.
Vedendo che stava dormendo tranquillo, andò in cucina e raggiunse i suoi amici davanti ad una tazza di tè fumante.
"Prima che iniziate a tampinarmi di domande vi dico solo che so quello che sto facendo. Non nego che ho una fottuta paura che scopra la mia vera identità e che mi sputtani al mondo intero, ma sono sicuro che non lo farà. Mi fido, non chiedetemi il perché...non ho una risposta concreta da darvi, ho solo il mio cuore che mi dice che devo fidarmi di lui" li rassicurò, avendo visto subito le loro facce preoccupate.
"Va bene piccolo, per qualunque cosa sai che noi ci siamo. Se hai bisogno di aiuto batti un colpo e come sempre arriveremo in un lampo. Domani sia a pranzo che a cena che ne dici se vengo io a cucinare così non lo avveleni subito i primi giorni?" cercò di scherzare Jin ed alleggerire la tensione che si era creata in quella stanza.
"Grazie Jin, mi farebbe molto piacere e sono sicuro anche a Kook" gli rispose Jimin regalandogli un sorriso e guardando Tae preoccupato. Sapeva che il suo migliore amico non era convinto di quella sua decisione presa, tra l'altro, in pochi minuti.
"Mi dispiace Tae, davvero abbi fiducia in me" lo pregò il moro.
"Jimin io ho piena fiducia in te e sono sicuro che Kook sia un bravo ragazzo, ma non posso non preoccuparmi. La situazione è delicata e tu stai rischiando molto, ma se sei convito di quello che stai facendo io posso solo starti a fianco e dirti che in qualunque momento ci sono e ci sarò sempre" lo rassicurò ricevendo subito un abbraccio dal moro che in poco tempo si ritrovò circondato anche dalle braccia di Jin.
La vita era stata davvero buona con lui nel regalargli due amici così speciali.

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Una storia da raccontare
FanficJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...