"Buongiorno, amore mio" lo svegliò dolcemente Kook la mattina, accarezzando i suoi lisci capelli e donandogli piccoli baci sul viso.
"B-buongiorno" grugnì Jimin, ancora assonnato, rannicchiandosi fra le braccia del corvino tornando a sonnecchiare.
"Alzati pigrone, devi andare a lavorare. Stamattina esco anche io con te. Devo andare in redazione e vedere la situazione, manco da ormai due settimane e il mio capo mi ha detto che ha dei pezzi da assegnarmi" lo spronò Kook vedendo che il moro non si smuoveva dalla sua comoda posizione, tra le sue braccia.
"Ok...ok mi alzo...prima però voglio un bacio, un bacio con la lingua" disse maliziosamente, avvicinando subito le sue labbra e prendendosi ciò che aveva chiesto.
"Aishh Jiminnn, stop!!! Altrimenti stamattina col cavolo che apri il bar. Forza alziamoci"
"Sempre il solito guastafeste" lo provocò.
"Preparati per stasera, piccolo mio. Non ti puoi nemmeno immaginare cosa ti faccio" lo minacciò baciandolo ancora e scappando in bagno per farsi la doccia, lasciando un Jimin con un piccolo problemino in mezzo alle gambe e una gran voglia di raggiungerlo in bagno e infilarsi sotto la doccia insieme a lui. Peccato che era consapevole del fatto che se fosse corso da lui, al bar non ci sarebbero arrivati nemmeno per mezzogiorno, così decise con grande sforzo di andare nell'altro bagno per sistemarsi anche lui.
La giornata passò velocemente per entrambi i ragazzi, Jimin finite le sue ore al bar, tornò a casa e si rintanò nella stanza dedicandosi alla scrittura.
In quel periodo era molto ispirato, stava ormai concludendo il suo ultimo libro della famosa serie che aveva avuto un enorme successo. Praticamente mancavano gli ultimi dettagli e poi poteva mandarla a Tae per la revisione finale.
Stava tranquillamente scrivendo quando sentì la porta d'entrata sbattere violentemente accompagnata da un'imprecazione e un forte boato, simile ad un pugno tirato da qualche parte.
Accorse subito in cucina e vide Kook piegato sul tavolo, con la testa china e le mani contratte a pugno. Non aveva la minima idea di cosa fosse successo, si avvicinò cautamente e gli mise una mano sulla schiena per tranquillizzarlo.
"Che ti è successo?" chiese dolcemente Jimin, alzandogli il viso e vedendolo rigato di lacrime.
"M-mi dispiace...mi dispiace Jimin" continuò prendendo il moro tra le braccia e stringendolo forte "Stronzi, sono tutti dei fottuti stronzi" continuò.
"Aspetta Kook, che è successo? Mi stai spaventando?" cercò di calmarlo Jimin, ma non riuscendo affatto, anzi lo vedeva ancora più nervoso e incazzato nero.
"Sono tutti degli stronzi Jimin. Ho fatto di tutto per farli smettere di indagare su di te, ma non c'è stato verso. Hanno affidato il pezzo sullo scrittore fantasma a...Taemin. Mi dispiace Jimin, ho fatto una cazzata a lasciare il pezzo, io potevo continuare facendo finta di non trovare informazioni, sono un idiota. Mi dispiace, piccolo. Mi dispiace così tanto"
"Ok, cerchiamo di calmarci. Stai tranquillo, non sarà di certo questo Taemin che scoprirà la mia identità. Lo sai benissimo che sono anni che mi cercano e tu lo hai semplicemente scoperto perché io ho voluto. Stai tranquillo, ora avviso subito Tae, Jin e Nam e vediamo di capire quanto è grave la situazione" lo rassicurò Jimin, anche se dentro di lui stava morendo, la paura stava riaffiorando a poco a poco. L'unica cosa che non lo stava facendo impazzire, era il fatto che accanto a lui ora c'era quel piccolo coniglietto che era sicuro lo avrebbe protetto, ma era comunque sconvolto. Per fortuna l'ultimo libro era praticamente concluso e per un po' non avrebbe più scritto, aveva preso ormai la decisione di concludere la tesi e prepararsi per un master.
"Va bene, chiamali subito. Jimin, lo so che non vuoi far sapere ad altri la tua vera identità e capisco benissimo se mi risponderai di no a questa richiesta, ma credimi che se te la faccio c'è una motivazione valida" gli disse Kook, sempre più preoccupato e serio "Possiamo far venire anche Hobi e Yoongi?"
Jimin, rimase molto perplesso davanti a quella richiesta e sinceramente non sapeva nemmeno lui cosa fare, ma una cosa che aveva capito in quell'ultimo periodo era che di Kook si poteva fidare e anche dei suoi amici, erano davvero delle brave persone. Forse la vita aveva deciso di regalargli qualcosa.
Annuì semplicemente e vide Kook rilassarsi e chiamare subito Yoongi dicendogli semplicemente una frase che allarmò molto il moro.
"Yoongi, chiama Hobi e venite subito a casa di Jimin, vi dobbiamo parlare di una cosa importante...L-Lui...lui è t-tornato" balbettò il corvino.
"Arriviamo" si sentì la risposta di Yoongi che chiuse immediatamente la chiamata.
Kook si girò verso Jimin e lo prese tra le braccia, stavolta era lui che cercava conforto nelle sue braccia, aveva bisogno di sentire il calore del suo compagno.
"Mi dispiace Jimin, con tutte le persone che ci sono in redazione, hanno affidato il pezzo a quel fottuto bastardo. Sono mancato due settimane e quel bastardo si è fatto assumere, non doveva manco essere in Corea"
"Kook...chi è Taemin?" chiese titubante Jimin, sperando che il corvino gli rispondesse sinceramente, aveva capito che era un argomento abbastanza delicato e che probabilmente era una persona che gli aveva fatto del male.
La risposta di Yoongi lo aveva lasciato ancora più basito, non aveva chiesto il perché dovessero andare immediatamente a casa sua, niente battute stupide...aveva semplicemente risposto con un arriviamo...non aveva nemmeno dovuto fare il nome di Taemin che aveva capito subito.
Guardò il corvino con aria interrogativa e preoccupata, fino a quando sganciò la bomba che gli fece fermare il cuore.
"Taemin è il mio ex ragazzo se così si può definire una persona che mi ha rovinato la vita a livello fisico e psicologico. Io-io...mi dispiace Jimin" sussurrò, accasciandosi completamente fra le braccia del moro che continuò a tenerlo stretto accarezzandogli la testa.
"Vieni qui" lo prese per mano e lo fece sedere sul divano, vicino a lui "Ascoltami attentamente Kook. Nessuno e dico nessuno ti potrà fare del male finchè ci sono io al tuo fianco...io non sono molto bravo ad esprimere i miei sentimenti e non ho mai avuto fiducia nelle persone, ma di te mi fido e..." alzò lo sguardo verso di lui, gli prese il mento fra le mani e lo voltò per far scontrare i loro occhi.
Jimin si immerse in quelle pozze nere, sempre stupende ma angosciate velata dalla paura...sapeva cosa doveva fare, sapeva cosa doveva dire. Era arrivato il momento di mettere da parte le sue preoccupazioni e le sue ansie e di aprire il suo cuore alla persona accanto a lui, un ragazzo che sicuramente aveva sofferto molto più di lui e che molto probabilmente nessuno lo aveva mai amato.
"Ti amo" disse semplicemente, facendo spalancare gli occhi del corvino davanti a quella dichiarazione tanto attesa.
Non c'era bisogno di altre parole, non c'era bisogno di altre conferme...Jimin prese semplicemente il volto di quel coniglietto smarrito e lo baciò. Un bacio dolce e pieno di amore, non aveva nulla di lussurioso era semplicemente il bacio perfetto di due cuori innamorati.

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Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...