32
I ragazzi passarono la serata insieme, in attesa del ritorno di Nam, che a parte Jin, nessuno sapeva cosa era andato a fare.
Jimin e Tae erano anch'essi all'oscuro, Nam era per loro il ragazzo di Jin ed una brava persona. Per Jimin era il suo mentore, era l'unica persona che poteva permettersi di giudicare il suo lavoro, ma non aveva mai indagato sulla sua vita privata, nessun sapeva chi era effettivamente Nam.
Jimin raggiunse in cucina Jin, il quale si era messo ai fornelli per sfamare la sua ciurma.
"Ehi, piccoletto come stai? "gli chiese appena vide entrare il moro.
"Non lo so...non riesco ancora a capacitarmi di quanto dolore, vissuto in silenzio, abbia affrontato Kook. Mi sento una merda per come l'ho trattato e per i miei stupidi problemi. A confronto di quello che ha dovuto sopportare lui, i miei sono delle bazzecole" confessò amaramente.
"Non è vero. Jimin, nessuno ha dei problemi più gravi o meno gravi dell'altro. Ognuno di noi li gestisce a suo modo, non fartene una colpa piccoletto. Nemmeno tu hai avuto una vita facile" lo consolò Jin, avvicinandosi per abbracciarlo.
"Si ma io ho avuto voi al mio fianco e ho avuto l'amore incondizionato della nonna"
"E lui ha avuto la fortuna di avere al suo fianco due amici che lo hanno salvato. Non saranno così espliciti come me e Tae, nel dimostrare il loro amore verso Kook, ma quello che hanno fatto per lui è la dimostrazione che quel piccoletto è stato amato molto da entrambi. Ed ora a te che sei di una dolcezza disarmante, quando vuoi si intende" scoppiò a ridere il maggiore, appena venne attaccato da una gomitata nel fianco.
"Ehi che succede qui?" chiese Kook, interrompendo i due amici, dirigendosi subito ad abbracciare la schiena del suo ragazzo che, a sua volta, lo circondò con le braccia posando il capo sul suo petto.
"Nulla amore mio, stavo solo picchiando questo insolente" disse, facendo una linguaccia al maggiore e tornando a contemplare con gli occhi Kook.
"Se continui a guardarmi in questo modo giuro che ti porto in camera immediatamente" sussurrò all'orecchio del moro, che sussultò immediatamente.
"AISHHHHH vi prego non fate sconcerie davanti ai miei occhi, sono ancora innocente IO, a differenza di qualcuno" li prese in giro il maggiore.
"Smettila hyung, sai benissimo che mi metti in imbarazzo" disse Jimin, nascondendo il suo rossore nel petto del suo ragazzo che scoppiò a ridere e prese ad accarezzare i capelli del moro con dolcezza.
"Jin" chiamò Kook all'improvviso assumendo un'espressione seria "Dove è andato Nam? Non voglio crearvi problemi ragazzi, Taemin è davvero pericoloso"
"Ehi piccoletto, non ti preoccupare. Credimi che non sarà Nam ad avere problemi, stai tranquillo e ricordati che non sei più solo. Oltre ad avere Yoongi e Hobi ora hai anche noi. Fai parte della famiglia e non pensare minimamente di affrontare tutto da solo, chiaro?" lo minacciò dolcemente il maggiore che in men che non si dica si sentì avvolgere dall'uragano Kook.
"Grazie" sospirò, facendo venire il magone sia a Jin che a Jimin che nell'osservare quella scena trovò ancora più tenero il suo ragazzo e fu ancora più convinto che lo doveva proteggere a tutti i costi, non gli importava più niente nemmeno del suo segreto. La cosa più importante per lui era Kook.
"Figurati piccoletto" gli disse Jin scompigliandogli i capelli "Andiamo di là, forza. Aiutatemi a portare questi vassoi"
Mentre stavano mangiando, grazie alle battute stupide di Jin, alla solarità di Hobi e al continuo punzecchiarsi di Jimin e Yoongi, la tensione di poco prima si era assopita ed era stata sostituita da un'atmosfera più rilassata e meno pesante.
Mentre stavano chiacchierando tranquillamente vennero interrotti dallo squillare del telefono di Jin, era Nam e dall'espressione seria del maggiore tornò la tensione e la paura, soprattutto sul volto di Kook che venne subito circondato dalle braccia di Jimin.
Appena concluse la telefonata Jin spiegò che Nam stava arrivando per spiegare bene la situazione ai ragazzi.
"Ragazzi, non dovete preoccuparvi, è più complicato di quanto pensava, ma credetemi quando vi dico che il mio uomo non si ferma davanti a niente. Kook sei in una botte di ferro, quell'idiota di Taemin non ti farà più del male e non lo farà nemmeno a Jimin" lo rassicurò subito, capendo immediatamente che la preoccupazione maggiore del corvino non era per sé stesso, ma era x Jimin.
"Grazie Jin" disse Jimin, alzandosi dal divano "Scusate, vado un secondo in bagno"
Kook che ormai aveva imparato a conoscere quel cucciolotto, lo seguì e appena questo tentò di chiudere la porta, si frappose tra di essa ed entrò insieme a lui, chiudendo poi la porta a chiave.
"Aishh, non posso avere nemmeno un po' di privacy in bagno?" lo assalì immediatamente, pentendosi nell'esatto istante seguente, quando alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi lucidi del suo ragazzo.
Lo abbracciò immediatamente e si fece prendere in braccio e coccolare.
"Stupido...sono un'idiota. Sono io che dovrei coccolarti e sostenerti e invece sei sempre tu che mi calmi e mi vieni dietro" disse a bassa voce Jimin, con le labbra appoggiate al collo di Kook.
"Smettila di prenderti colpe che non hai. Non sei stato tu a farmi del male, non sei stato tu ad assumere quell'idiota" lo rimproverò, continuando a cullarlo.
"Vero, ma se io ti avessi permesso di intervistarmi, avresti in primis il tuo pezzo, la tua promozione e quel fottuto bastardo non sarebbe apparso di nuovo nella tua vita"
"Ti sbagli, amore mio, persone come Taemin trovano sempre il modo per vendicarsi. Magari non sarebbe stato ora, ma stai sicuro che mi stava osservando già da un po'. Ed è questo che mi preoccupa" sospirò, facendo scendere dalle sue braccia Jimin, e circondandolo con le braccia "Il fatto che lui mi stia spiando da mesi, vuol dire che ha visto te...sono sicuro che questo lo ha fatto imbestialire e sono altrettanto sicuro che la sua vendetta sarà farti del male...ecco perché sono in ansia" confessò con angoscia.
"Non m'importa. L'importante è che non faccia più del male a te. Solo perché ho la lacrima facile e ho sempre bisogno delle tue attenzioni, non vuol dire che non sono forte. Gli spacco la faccia a quello stronzo se solo si avvicina di nuovo a te. Tu sei mio, solo mio e d'ora in poi nessuno può permettersi di toccare il tuo corpo. E' di mia proprietà" si indispettì il moro, facendo scoppiare a ridere Kook che lo stritolò ancora di più riempiendolo ovunque di piccoli baci a stampo.
"Ragazzi è arrivato Nam, uscite e smettetela di fare cose sconce" urlò Jin, facendo ridere tutti i ragazzi.
"Ora lo ammazzo, giuro che lo faccio fuori" disse Jimin innervosito cercando di aprire la porta, ma venne subito fermato dalla risata del corvino che lo fermò.
"Lascialo perdere, dammi un bacio e usciamo di qui" disse Kook scoppiando a ridere.

STAI LEGGENDO
Una storia da raccontare
FanfictionJimin un ragazzo normale, uno scrittore di successo denominato "Lo scrittore fantasma" perchè nessuno conosce la sua identità...ama la solitudine e vive in una baita immersa nella natura. Odia profondamente i giornalisti. Jungkook un giornalista all...