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Il viaggio in macchina che li avrebbe portati dal padre di Nam era stato molto silenzioso per il moro che aveva troppa ansia per quello che sarebbe successo a breve. Lui non voleva che Kook facesse da cavia e non perché non si fidava degli agenti o del padre di Nam, ma semplicemente perché aveva imparato a conoscere bene il suo ragazzo e sapeva benissimo che il suo stato psicologico, in questo momento, era instabile anche se lui faceva il grande uomo e diceva che non era un problema.

Jimin non ne aveva mai parlato con i suoi amici, ma Kook di notte aveva ancora qualche incubo e a volte lo trovava a fissare il vuoto. Per quanto diceva di essere forte...non lo era per niente.

Arrivati a destinazione la tensione era ormai alle stelle e Jimin era consapevole del fatto che difficilmente avrebbe accettato la proposta del padre di Nam di usare Kook, avrebbe lottato per impedire che ciò accadesse.

L'edificio nel quale furono portati era immenso e anche molto sicuro, aveva guardie armate all'ingresso e in ogni stanza c'era una guardia appostata fuori, sembrava più un carcere, pensò Jimin osservando attentamente ogni minimo particolare.

"Buongiorno ragazzi, ben arrivati. Presumo che tu sia Jimin...giusto? Mio figlio mi ha parlato molto bene di te" si presentò il padre di Nam, al quale Jimin strinse la mano dopo essersi inchinato.

"E' un piacere ed un onore incontrarla" rispose educatamente il moro.

"Il piacere è mio. Grazie mille per essere di nuovo qui e grazie a te Jungkook per prestarti a tutto questo. Abbiamo già ideato un piano e adesso ve lo esporremo nei minimi dettagli, in modo che capiate benissimo che non c'è assolutamente nessun pericolo" Iniziò a spiegare il padre di Nam mentre conduceva i due ragazzi in una stanza con al centro un enorme tavolo e con due persone già accomodate all'interno che al loro ingresso si alzarono subito salutando i due ragazzi.

"Mi scusi Signore, non voglio risultare maleducato" lo chiamò il moro che era abbastanza nervoso per le parole che aveva appena ascoltato "Possiamo gentilmente prima vedere il piano che avete fatto e solo dopo darvi conferma che Kook parteciperà a questa scenetta?" chiese schiettamente e con un tono di voce molto alterato.

"Ehi...piccolo" lo interruppe Kook mettendogli una mano sul braccio "Ho già deciso cosa fare. Ti ho portato qui perché solo in questo modo starai più tranquillo...ma sono già d'accordo con loro. Sono stanco di nascondermi e scappare...e soprattutto non voglio che faccia del male a qualcuno di voi" ammise il corvino abbassando lo sguardo prima di rivolgersi al padre di Nam "Lo scusi Signore, ma deve capire che il mio ragazzo è iper protettivo nei miei confronti...continuiamo pure"

Jimin che nel frattempo si era zittito gli lanciò uno sguardo carico di rabbia e si avvicinò al tavolo incazzato nero e sempre più convinto che avrebbe fatto di tutto per fare in modo che Kook non venisse coinvolto. Non gli importava molto se davanti a sé aveva una delle persone più importanti della Corea, non gli importava niente se era il padre del suo migliore amico...l'unica cosa per lui importante era che doveva proteggere a tutti i costi il suo amore. Non aveva potuto impedire l'incidente dei suoi genitori e nemmeno la malattia della nonna, ma questo lo poteva impedire eccome ed avrebbe fatto di tutto per farlo...non voleva assolutamente mettere in pericolo la vita di Kook.

Dopo una buona mezz'ora che il padre di Nam esponeva il piano, Jimin doveva riconoscere che era studiato nei minimi particolari e che sicuramente il suo ragazzo non avrebbe corso nessun tipo di pericolo, ma il problema principale non era quello, era il fatto che doveva incontrare di nuovo Taemin e questo gli faceva storcere il naso e di conseguenza reputava quel piano un fallimento.

Non era possibile che delle menti tanto intelligenti non avessero studiato un altro piano dove non venisse proprio coinvolta la vittima di quel delinquente...era davvero assurdo.

Più questi pensieri affollavano la sua mente, più non riuscì a tenerseli per sé e sbottò.

"Scusate" interruppe all'improvviso Jimin, decidendo di dar vita ai suoi pensieri facendo subito preoccupare il suo ragazzo a fianco che sapeva benissimo che Jimin avrebbe fatto qualunque cosa per distruggere quel piano "Ho una domanda, non abbiatene a male ma possibile che l'unica soluzione che avete trovato è stata quella di coinvolgere Kook? Non credete che abbia già subito abbastanza?"

Il padre di Nam, per nulla infastidito dal commento di Jimin, anzi non aspettava altro che questo. Come infatti volevasi dimostrare, suo figlio gli aveva parlato molto bene del ragazzo ed è per questo che aveva fatto in modo di chiedere a Nam di fare in modo che Kook lo portasse da lui. Suo figlio non aveva torto nel descriverlo come una mina vagante con un carattere tosto e deciso, ora capiva benissimo perché era così amato e stimato.

Sorrise nella sua direzione e con molta calma spiegò a Jimin che effettivamente avevano valutato molte opzioni insieme e che alla fine erano rimasti con due possibili strategie, quella che avevano appena esposto e quella che Kook aveva categoricamente rifiutato subito.

"No...sono stato chiaro al riguardo. Se volete il mio aiuto e la mia testimonianza dovete lasciar perdere quella soluzione" scattò in piedi il corvino, lanciando uno sguardo furioso al padre di Nam che aveva accennato alla seconda opzione. Guardò il suo ragazzo e per la prima volta lo fulminò con lo sguardo e parlò molto freddamente "Jimin ti ho portato qui solo per farti capire che non c'è nessun pericolo, non per decidere tu al mio posto cosa fare. Sono io il diretto interessato e sono io che prendo le decisioni. Stanne fuori"

"Cos..." lo guardò Jimin con gli occhi umidi, era la prima volta che lo trattava così male e nemmeno capiva il motivo "Io lo faccio solo per il tuo bene...non voglio che tu affronti ancora Taemin. Sei un idiota se pensi che portandomi qui non avessi fatto nulla per impedire tutta questa commedia...per chi mi hai preso? Cosa credi che sia bello sentirti piangere la notte??? IDIOTA" battè i pugni sul tavolo e si diresse verso la porta, uscì da quella stanza, uscì lasciando tutti a bocca aperta e lasciando Kook con lo sguardò abbassato e le lacrime incontrollate che scendevano dal suo viso.

"P-perché glielo ha detto? Le avevo espressamente chiesto di non accennare alla seconda opzione...perché?" chiese Kook alzando il suo sguardo bagnato verso il padre di Nam.

"Mi dispiace ragazzo...ma credo che la soluzione che tu hai rifiutato sia la migliore perché nessuno si faccia del male...Taemin è davvero pericoloso e anche se usiamo tutte le precauzioni possibili il fatto che tu e lui vi rincontrate non è mai piaciuta nemmeno a me. Sono un essere umano anche io e sono un padre...se al tuo posto ci fosse mio figlio l'ultima cosa che vorrei sarebbe quella di vedere di nuovo il suo viso davanti a quello del suo peggior incubo...Jimin ha ragione e il fatto che gli abbia permesso di vedere in anteprima il piano era semplicemente perché ero sicuro che non lo avrebbe mai accettato come invece sono sicuro che l'altra soluzione verrà accettata immediatamente ed è quella più sicura per tutti" spiegò con molta calma avvicinandosi a Kook mettendogli una mano sulla spalla.

"Vai a parlargli...credimi Kook nemmeno io vorrei coinvolgerlo...Nam mi ha già raccontato tutto di lui, ma l'unico che può aiutarci in questa impresa è lui, lo scrittore fantasma"

"Sono pronto ad ascoltarla" disse una voce decisa e ferma che sbucò da dietro la porta, fissando entrambi con uno sguardo che non ammetteva repliche.

Una storia da raccontareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora