CanMetin aveva organizzato un'altra festa come ogni fine settimana ero indeciso se andare o no, mi parlò di Leyla la tizia del negozio di abbigliamento e tutta la settimana continuava a dirmi di quanto fosse bella è che sarebbe venuta anche lei alla festa, sperai di incontrare anche la sua collega Eva.. mi piaceva da morire stuzzicarla.
Appena entrai nella villa di Metin la cercai con lo sguardo e la vidi con la sua amica e Cey Cey uno del gruppo di Metin, indossava un abito lungo rosso che le stava d'incanto i lunghi capelli sciolti, dopo che i suoi amici si allontanarono la raggiunsi e cominciai a stuzzicarla.
'Vuoi ballare?' Le chiesi
'No' mi disse
'Sciogliti regina di ghiaccio.' Le dissi si girò verso di me, brutto errore principessa pensai, i nostri respiri si mescolavano tra di loro, le soffiai in faccia lei nervosa si alzò dalla sedia per andarsene ma io le presi il braccio
'Dove vai?.' Si girò guardando la mia mano a volta al suo braccio
'Che ti importa?' Aveva ragione cosa mi importava? Le lasciai il braccio e la lasciai andare
Non capivo perché mi sentivo attratto da lei, era come una calamita, da quel giorno al parco avevopensato spesso a lei.
Un momento lei aveva un figlio, lei era mamma quindi doveva anche avere un fidanzato. Mi incuriosiva sempre di più.
La osservai per tutta la sera si vedeva che non si sentisse a suo agio.
'Can come mai tutto solo?' Mi girai per vedere Polen guardarmi maliziosa
'Ciao Polen.' Con lei avevo avuto una sorte di storia , ma era più che altro una storia fatta di sesso, lei sapeva che io non fossi suo e che non fosse mia, solo piacere. Si avvicinò e cominciò a giocare con i miei capelli.
Cercai Eva con lo sguardo e notai che mi stava fissando le feci l'occhiolino e lei imbarazzata tolse lo sguardo.
'Ti va di salire?' Annui con la testa, mi prese per la mano e la segui, mi girai verso Eva che trovai a fissarmi ancora e le mandai un bacio volante lei di risposta mi fece il dito medio
Ciao ragazze!!! Cosa ne pensate??
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Un nuovo inizio // CY
Romance"La prima volta non fu quando ci spogliammo ma qualche giorno prima, mentre parlavi sotto un albero. Sentivo zone lontane del mio corpo che tornavano a casa" (Franco Arminio)