Capitolo 48

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Can

Le mie dita sfioravano la schiena nuda di Eva mentre la sua testa era appoggiata sul mio petto, il suo respiro era regolare mentre io ero tutto tranne tranquillo, avevo appena ammesso a me stesso di essere innamorato di Eva.

Avevo paura.

Paura di non essere abbastanza per lei.

Paura di non riuscire a esprimere questo nuovo sentimento.

Paura di non essere ricambiato.

'A cosa pensi?' Sussurrò Eva mentre disegnava segni immaginari sul mio petto

'A noi.' Guardi il soffitto per paura di guardarla che alzò lo sguardo verso di me

'A noi?' Domandò senza capire

'Tu sei la mia fidanzata.' Mentre lei mi guardò strano, idiota, era l'unica cosa che potevo pensare di me stesso.

Non avevamo ancora parlato di quello che eravamo ma nemmeno chiederglielo in quel modo dovevo fare.

'Cioè.. volevo dire..' cominciai a balbettare e diventai rosso dall'imbarazzo.

'Vuoi essere la mia fidanzata? Cioè.. ormai stiamo insieme da un po'.. voglio dire..' Il suo sguardo si addolcì e io per un momento mi rilassai

E si avvicinò e lascio un piccolo bacio sulle mie labbra.

La nostra bolla magica venne scoppiata dal mio cellulare, Eva allungo il braccio e mi passò il telefono

Risposi a Metin

'Si?'

'Can sei vivo.' Era vero, ormai nella mia vita esisteva solo Eva.

'Si Metin, sono vivo.'

'Vieni da me stasera? Una piccola festa niente di che.'

'Un attimo che chiedo a Eva.' Senti metin ridacchiare Ma non comentai

'Metin fa una festa stasera.. ci vogliamo andare?' Lei annui

'Si Metin, veniamo.' Tra una battuta e l'altra chiusi la chiamata

Lei stava appoggiata sul mio petto guardando la tv, non potevo credere che lei mi fosse capitata nella vita.. le lasciai un piccolo bacio sulla testa e alzò la testa

'A che ora andiamo?' Chiese, rimasi deluso perché non mi aveva ancora risposto alla mia proposta

'Alle 22.' Tornò con la testa sul mio petto

Cosa potevo fare per farla diventare mia al cento percento?! Capivo tutto quello che le era successo nella vita.. ma volevo essere io ad avere il suo cuore adesso.. dentro di me c'era un pizzico di gelosia ma tanta comprensione.

La sua era solo paura di soffrire ancora e per quanto potevo essere comprensivo e dopo aver ammesso a me stesso di essere innamorato di lei non potevo fare altro che aspettare ..

'Ti amo Eva.'

Non ho scuse per la mia assenza.. diciamo che non avevo più fantasie per scrivere.. però mi sono riletta la storia e mi è tornata la voglia di scrivere perché sono innamorata di questa storia.

Chiedo scusa per la mia assenza. Prometto che comincerò ad aggiornare più spesso.

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