Capitolo 34

1.9K 100 7
                                    

Eva

Quella notte feci fatica a prendere sonno, mi sentivo tradita da Can

Come aveva potuto confessare che gli piacessi e qualche ora più tardi andare a letto con un'altra.

Tra di noi non c'era niente di concreto ma mi sentivo comunque tradita, il mio viaggio in Italia lo avevo fatto perché lui aveva suscitato emozioni dentro di me.

Quando stavo con lui mi sentivo bene, ero felice e spensierata, un sentimento che negli ultimi anni mi era mancato, lui è stato la luce nel mio periodo buio.

Quella mattina mi alzai devastata, avevo dormito pochissimo.

Non vedevo l'ora di tornare in Turchia da quando ero tornata in Italia dormivo poco.

Chris non era accanto a me mi alzai prendendo i vestiti della giornata facendo una doccia veloce.

Entrai in cucina trovandolo a giocare con mio padre.

Mi sarebbe mancato da morire ma era le decisione giusta, aveva bisogno di stare con i suoi nonni e forse io avevo bisogno di un po' di tempo per me, un mese alla fine non era la fine del mondo.

Mia madre ancora non mi aveva parlato, orgogliosa com'era!

Ma sapevo che fosse felice della decisione di lasciare Chris

'Buongiorno.' Dissi ma non si girò a guardami era intenta a cucinare qualcosa ai fornelli mentre intravidi mio padre nel giardino con Chris

Uscì a prendere un po' d'aria quella casa era troppo soffocante.

Passeggia per ore senza sapere dove fossi diretta, quel quartiere  era piena di ricordi. Ogni  posto mi ricordava lui, all'improvviso mi fermai davanti a un palazzo che conoscevo fin troppo bene.

Era la nostra casa, sorrisi malinconia.

Avevamo comprato la nostra casa con dei risparmi che avevamo messo da parte e con l'aiuto dei nostri genitori certo non era una casa grande ma era la nostra casa, il nostro nido d'amore.

Quando comprammo la casa fu qualche giorno dopo aver scoperto di essere incinta.

L'avevamo restaurata e arredata nel miglior modo possibile.

Avevamo fatto tutto di fretta, figlio comprato casa e matrimonio ma non mi pentivo di niente , anzi lo avrei rifatto mille volte

'Eva?' Senti una voce chiamarmi che fermò i miei pensieri mi girai per imbattermi in un paio di occhi azzurri che conoscevo fin troppo bene

Sempre la stessa, solito sorriso e soliti capelli: Mari la mia migliore amica

'Sei proprio tu?!' Chiese per convincere più lei che me

Mi corse incontro abbracciandomi

L'abbracciai con le lacrime agli occhi e finalmente potevo dire che qualcosa di felice quel posto mi aveva lasciato

Era stata la mia migliore amica dalla quinta elementare: la prima sigaretta, la prima canna, la prima sbornia tutte le mie prime volte.

Potevo rimanere tra le sue braccia per ore, Dio se mi fosse mancata.

'Mari.' Dissi accorgendomi di aver cominciato a piangere

'Mi hai lasciata.' Disse piangendo anche lei

'Mi dispiace.' Dissi

Era vero mi dispiaceva, forse ero stata veramente egoista come aveva detto mia madre, avevo lasciato tutti pensando solo a me, non avevo pensato alla gente che mi circondava, volevo stare bene io.

Si allontanò da me asciugandosi le lacrime

'Vuoi conoscere Chris?' Lei sorrise

Tornammo verso casa dei miei genitori chiacchierando del più e del meno.

'Come stai?' Mi chiese

'Sto bene, ormai mi sono abituata con l'idea che non tornerà.' Mi fermai 'tu invece cosa mi racconti?'

'Lavoro casa e lavoro.'

Arrivati davanti casa dei miei feci scendere Chris

'Dio mio.' Rimase a bocca aperta appena vide Chris 'è uguale..' cominciò a dire per poi fermarsi accorgendosi del male che
Mi potesse fare

'Ad Andrea.' Finì per lei

Perché era vero Chris era la copia spiccicata di suo padre

Dopo le conoscenze ci dirigemmo nei giardini vicino casa Chris cominciò a giocare con dei bimbi mentre io e Mari ci sedemmo sotto un albero

Mi era mancata terribilmente.

Passammo tutto il pomeriggio in quel parco a ricordare i vecchi periodi ridendo a crepapelle, qualcosa di bello questo ritorno mi aveva portato.

'Quando parti?' Disse

'Domani' disse e lei rimase male 'però torno tra un mese, lascio Chris dai nonni.' Dissi mentre giocavo con l'erba del prato

'Però tu vienimi a trovare, mi sei mancata.' Dissi e lei si alzò ad abbracciarmi

Quel pomeriggio non pensai a Can e non dissi di lui a nessuno.

Non aveva senso raccontare di lui a nessuno, perché appena sarei tornata a Istanbul sarebbe tornato come prima ovvero senza di lui nella mia vita

Era la decisione più giusta.

Non meritavo di stare con un donnaiolo, forse un giorno sarei tornata ad avere qualcuno nella mia vita, ma non lui.

Un nuovo inizio // CYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora