Capitolo 39

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Eva

Mi sveglia cercando Can dall'altra parte del letto ma di lui nemmeno l'ombra.

Mi alzai dal letto e vidi la sua maglietta sulla sedia la presi e la indossai il suo profumo invade le mie narici.

Andai a cercare Can e lo trovai in cucina intento a cucinare.

Continuò a cucinare senza accorgersi della mia presenza, aveva indosso solo un paio di pantaloncini e si muoveva come se fosse a casa sua, i suoi muscoli si contraevano a ogni suo movimento

Mi avvicinai  a lui sfiorandogli la schiena, lui sobbalzò dalla paura e si girò verso di me

'Buongiorno principessa.' Si girò e mi lascio un bacio a stampo ma non essendo contenta lo attirai ancora a me e approfondi il bacio, lui non esitò a ricambiare il mio bacio.

Mi prese per le cosce e mi alzò sul bancone della cucina

'Che buongiorno.' Disse tra le mie labbra

Rabbrividì al contato con il bancone freddo

Mi allontanai da lui per concentrarmi sul suo lobo

'Eva.' Gemette, scesi più succhiando la pelle del suo collo

'Non provocarmi.' Disse tra i denti mentre spinse la sua erezione contro di me per farmi notare di  quanto mi desiderasse

'Cosa c'è Can?' Dissi spostandomi di nuovo verso l'orecchio e gli sussurrai 'mi vuoi?' Volevo fare lo stesso gioco che lui aveva fatto con me la sera prima.

Volevo essere io ad avere il controllo su di lui, abbassai la mano sul suo membro toccandolo

'Eva.' Sussurrò, non mi accontentavo, volevo sentirglielo dire

Questa volta infilai la mano dentro i suoi pantaloni a contatto con il suo pene e ci giocai mentre lui appoggiò la sua testa nell'incavo del mio collo

'Dillo Can.' Dissi cominciando a muovere più veloce la mia mano 'dillo che mi vuoi.'

'Dio Eva, ti voglio.' Sussurrò e io sorrisi felice

Tirai fuori la mano e lui mi guardò senza capire le mie intenzioni

'Mettimi giù.' Fece come avevo detto e lo presi per mano accompagnandolo al divano gli abbassai i pantaloni e lo spinsi sul divano guardandolo maliziosa.

Sali su di lui a cavalcioni e lo baciai con foga tirandogli i capelli lui mi palpeggiava il sedere mentre con l'altra mano la sposto sul mio seno stuzzicandolo attraverso la sua maglietta, mi spinse in su per infilare la sua mano nella mia intimità cosa che gli risultava facile visto che non portavo le mutandine

Cominciò a giocare con il mio clitoride cosa che mi fece andare fuori di testa

'Dio Eva quanto sei bagnata.' Sussurrò tra le mie labbra

Gemetti quando infilo un dito dentro di me quasi perdendo il controllo, non potevo, era sempre lui ad avere il controllo su di me questa volta volevo averlo io.

Ripresi il controllo, e mi alzai da sopra di lui, rimase deluso mi misi in ginocchio e sorrise capendo le mie intenzioni gli abbassai i boxer ormai troppo stretti per la sua erezione e lo presi in bocca  succhiandolo, lui per il piacere abbasso la testa all'indietro, alternavo i miei movimenti da veloci a piano e a volte mi fermavo per giocare con la sua punta lui per tutto il tempo ansimava.

Contenta del risultato ottenuto mi fermai, non era ancora il momento di farlo venire. Gli sfilai del tutto i boxer e lui mi aiuto alzando il sedere, i suoi occhi luccicavano di desiderio, lo vedevo come fissava ogni mia mossa.

Mi misi di nuovo sopra di lui prendendo in mano il suo membro per infilarlo dentro di me, mi fermai qualche secondo per abituarmi alla presenza ancora piacevole ma fastidiosa, una volta abituata cominciai a muovermi sopra di lui mentre lui abbasso la testa all'indietro presi l'opportunità e cominciai a baciargli il collo

'Mi stai facendo impazzire.' Disse ansimando

Il suo respiro era affannoso, cominciai a muovermi sempre più veloce sopra di lui.

Sorrisi vedendolo così vulnerabile a causa mia.

'Fermati.' Rimasi delusa senza capirne il motivo, avevo fatto qualcosa di sbagliato?

'Dio Eva, non mi fai durare nemmeno cinque minuti.' Disse sorridendo

Mi tolse la maglietta e cominciò a baciarmi il seno mentre l'altro  lo stuzzicava con le dita.

Questa volta ad abbassare la testa fui io.

Il mio corpo era un uragano di piacere.

Mi sollevo i fianchi e mi teneva stretta con le sue grandi mani mentre cominciava a spingere dentro di me, alla prima spinta urlai ma non di dolore ma soltanto puro piacere, abbassai la testa per guardarlo mentre lui mi guardava dall' basso con lo sguardo pieno di passione, era bellissimo, piccole gocce di sudore scendevano sul suo viso.

Le sue spinte all'inizio erano lente ma violente, e io non potevo più resistere a tutto quel piacere, continuò a spingere dentro di me e io ogni volta urlai di piacere tirandogli i capelli mentre i miei seni sbattevano sulla sua faccia seguendo i suoi movimenti veloci.

Come la sera prima arrivammo insieme all'apice del piacere urlando i nostri nomi.

Avevo perso il controllo.

Lui mi faceva perdere la testa.

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