CONTROLLO🔴

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Ragazzi vi avverto, questa storia sarà abbastanza cruda, ci saranno molte scene forti anche di sesso (a cominciare da questo capitolo che spero vi piaccia) ricordatevi che stiamo parlando di Tom Riddle, quindi non aspettatevi la solita storiella d'amore piena di cliché (anche perché capirete subito il rapporto tra i due protagonisti).🐍
Detto questo superate il muro, dobbiamo prendere l'Hogwarts Express.✨
Buona lettura.♥️
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Ultimo anno ad Hogwarts, la scuola di magie e stregonerie.
Sono una purosangue serpeverde, fiera di poterlo urlare ai quattro venti.
Mi chiamo Isabella, ho 18 anni e la mia ambizione è quella di diventare la strega più potente del mondo.
Come ogni anno ritornare in quella scuola piena di pattumiera mi fa bollire il sangue.
Mezzo sangue, mud blood, chi più ne ha più ne metta.
Sono costretta a vederli e andare sbatterci già in stazione per prendere l'Hogwarts Express.
Salgo cercando di non cruciare nessuno e come sempre io e Tom ci mettiamo nella stessa cabina.
-Tom!-
-Che c'è?- dice spostando gli occhi dal libro che ha in mano, a me.
-L'hai mai fatto nella cabina di un treno?-
-Sei sveglia solo da poche ore e hai già voglia?-
-Cosa c'è di male? Voglio far morire di invidia tutte quelle troie illuse che ti guardavano!- gli dico facendo una risatina, per poi fargli un sorriso malefico.
Mette da parte il libro, toccandosi poi le ginocchia per farmi avvicinare, e senza farmelo ripetere due volte, vado a sedermi sulle sue gambe.
Mi metto sopra di lui con le gambe aperte, lui mi mantiene per le cosce, e io gli massaggio le spalle aspettando di potergli togliere la camicia.
-Sarebbe divertente, ma adesso non mi va-
-Fanculo sono io la donna, sono io che decido se ti va o no!- cerco di sbottonargli la camicia, ma mi blocca i polsi.
-Tu su di me non decidi un bel niente-
Alza la gonna, sposta le mutandine e mette due dita dentro.
Entra e esce, prima piano e poi velocemente mantenendomi la schiena con una mano.
Gemo dal piacere, chiudo gli occhi portando indietro la testa e metto la mano dietro la sua nuca stringendo i capelli.
Arrivo al culmine, e lui mi guarda soddisfatto.
Prendo quelle due dita e me le metto in bocca, le lecco guardandolo negli occhi.
-Sei soddisfatta?- mi chiede facendo uno dei suoi soliti sorrisini da maniaco.
Mi avvicino al suo orecchio e bisbiglio -Che alla fine hai fatto quello che volevo? Si tanto-
Vedo la sua faccia contrariata e mi metto a ridere.
-Ti va di ridere ancora?- con la mano ancora dietro la schiena, alza la camicia, infilza le unghie, e scende forte per provocarmi dei graffi.
-Lo sai che non puoi niente..il dolore mi piace più del dovuto-
-Sadica del cazzo-
-Parli proprio tu!- mi avvicino al suo orecchio e sussurro -Non vedo l'ora di arrivare in camera. Se questo è l'assaggio, immagino la portata principale-
Mi spinge in avanti buttandomi a terra, per togliermi dalle sue gambe, quindi mi alzo e mi sistemo.
-Isabella-
-Che c'è?-
-Voglio il completo nero stasera-
Inclino il busto, mi metto faccia a faccia, e metto le mani sulle sue gambe facendole scivolare avanti e indietro lentamente.
-Stasera? Devo aspettare tutto questo tempo?-
-Bella sai meglio di me che abbiamo altro da fare-
-Che palle!-
Io e Tom lo facevamo ormai da anni, so quali punti toccare come ho fatto adesso, mi piace stuzzicarlo, e amo il suo pensiero di potere sul mio corpo e sulla mia mente. Godo anche del dolore fisico che mi fa, quindi non l'avrà mai vinta con me.
Purtroppo il ragionamento vale anche per me.
Tom non è un ragazzo qualunque.
Dal giorno in cui l'ho incontrato, capii subito che era meglio non mettersi contro di lui.
La sua presenza mette in soggezione, ti senti nudo davanti a lui, ti senti morire quando inizia a parlare con quel tono di voce persuasivo, sembra addirittura che ti abbia strappato il cuore e che ti stia deridendo, solo avendo incrociato i suoi occhi..sono spenti, sono vuoti, non hanno luce, hanno solo oscurità, come oscura è la sua anima.
Tom Orvoloson Riddle, già il nome trasuda potere.
Forse è per questo che ho deciso di seguirlo.
Lui ha una cosa che io non ho, una maschera.
Ha un autocontrollo che invidio, riesce a misurare tutte le parole che dice, si fa rispettare da tutti, non con la sua perfidia, ma con le buone maniere. Riesce a manipolare perfino i professori a fare quello che vuole.
Io non sono molto diversa da lui, ma non ho la sua "eleganza" come si è potuto capire.
La mia ambizione è di essere la migliore, e lui era chiave per poterlo diventare.
Tornai al mio posto.
-Sei malata di sesso- disse riprendendo il libro che stava leggendo.
-È l'unico momento in cui posso sfogarmi. E poi quest'anno mi piacerebbe fare una bella collezione di marionette da torturare. Magari ne trovo un più bravo di te- dico maliziosamente.
Lo vedo irrigidirsi, ma non mi guarda negli occhi -Quindi appena scenderemo andrai a trovartene uno!?-
-Esattamente, quindi fottiti!- prendo la pochette dove metto i trucchi, e cerco lo specchietto.
Prendo un fazzoletto per togliere il rossetto sbavato.
Prendo poi il mio rossetto preferito, il nero, e me lo metto, notando con piacere Tom che mi fissa.

Male senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora