Non può fare ciò che vuole

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Thalia:

Mi sveglio con un grosso mal di testa.
Tutti i miei vestiti sono sparsi per la camera.
Li raccolgo e vado a farmi una doccia.

Appena scende l'acqua bollente sul mio corpo, sento una sensazione di sollievo.
Insapono delicatamente il mio corpo. Ripenso a ciò che è successo ieri.

Le mie parole troppo dure, troppo cattive.
Non è vero che l'ho dimenticato, non è vero che non lo penso.
L'ho detto solo con l'intenzione di ferirlo e credo di esserci anche riuscita.

È che lo amo, ma...c'è sempre un ma.
Non voglio starci male anche se così sto soffrendo di più.
Forse dovrei parlargli e spiegargli che non lo odio e che forse dovremmo riprovarci.

Esco dalla doccia e di fretta mi asciugo.
Indosso uno dei miei completi più belli ed esco di casa.

Penso a cosa potrei dirgli, infondo sono solo le undici del mattino e il mio cervello ancora non connette.
Prendo un taxi che mi porta proprio infondo al viale di casa sua.

Scendo dal taxi e inizio a camminare, quando all'improvviso la scena che vedo davanti ai miei occhi, mi lascia di stucco.

Lui a dorso nudo fermo sulla porta, e la stessa donna di ieri, che parla con lui come se ci fosse intesa.

Ridono e scherzano, ed io ho come la sensazione che fra di loro sia successo qualcosa stanotte.

Lui mi vede, incrocia il mio sguardo perso.
Non fa nulla, non mi rincorre o cerca di darmi spiegazioni, sta lì ancora parlando con quella donna.

Che stronzo.
Me l'avevano detto, ma io ho voluto controllare come sempre.

Giro i tacchi e me ne vado.
Decido di andare a piedi fino al negozio.
Cammino e non capisco nemmeno se stia andando per la giusta strada.

Mi sento uno schifo per aver anche pensato di andare da lui e dargli la possibilità di dimostrami il suo amore.
Mi sento una stupida ad andare ancora dietro a persone del genere.
Alla fine non ci ha messo molto per rifarsi una vita.

Mentre cammino verso il negozio, vado a sbattere contro qualcuno.
"Hey sta più attenta"
Alzo lo sguardo e noto un viso familiare.
Lo guardo cercando di capire chi potesse essere. Lui mi sorride.
"Sei thalia giusto?, la ragazza di ieri sera"
Io annuisco "ah certo, ho il tuo bigliettino da visita nella borsa"
Lui non mi toglie gli occhi da dosso, poi mi chiede se ci sono per prendere un caffè con lui.

Io non so se accettare o meno.
"Tra veniti minuti dovrei stare a lavoro, ma accetto"
Dico alla fine.

Insieme ci rechiamo verso un bar, ci sediamo e ordiniamo.
"Cosa prendi?" Mi chiede in modo dolce
"Un tè verde " rispondo

Iniziamo a parlare e a conoscerci meglio.
Scopro che si chiama David ed è un marinaio. Ha trent'anni e vive in America.
"Resterò qui per qualche mese , poi partirò"
Io lo ammiro, mentre mi racconta dei suoi viaggi e dei suoi sogni.

Restiamo a parlare per circa un ora.
"Oddio devo scappare" dico alzandomi e mettendomi la giacca.
"È stato un piacere" dico
"Anche per me, mi piacerebbe rivederti"

Io non so che fare, mi sono trovata bene con lui.
"Ti chiamo io in questi giorni"
Ci salutiamo e io ritorno a lavoro.

Ho trascorso un ora meravigliosa con David.
La cosa che mi spaventa è che vuole rivedermi e io non so proprio se chiamarlo in questi giorni.

Chris:
Il suo volto non lo dimentichi facilmente.
La sua espressione era troppo triste, mentre guardava me e margot ridere e scherzare.
Non l'abbiamo fatto apposta, è lei che è capitata li nel momento sbagliato.

Stamattina mi sono alzato prestissimo per preparare i primi documenti per margot, poi in seguito è venuta il pomeriggio a ritirarli.
Mi sono accorto di lei e ho iniziato ad avere un altro atteggiamento.

Spero capisca che non può fare ciò che vuole, e quando vuole.

la figlia del bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora