7. La festa - prima parte

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Ero stato in discoteca soltanto una volta prima della festa e un po' mi ero divertito. Avevo provato una sensazione strana: questo perché i ragazzi che ci andavano, lo facevano per divertirsi, quindi si comportavano in modo naturale; si beveva insieme, si fumava insieme, si ballava insieme, con chiunque. Mi sentivo molto più accolto, perché vedevo gli altri per ciò che erano veramente, cioè ragazzini che desideravano spassarsela. Eravamo tutti amici, per qualche ora. E poi, Andy ubriaco era uno spettacolo imperdibile.

Tuttavia, stare in mezzo alla folla mi metteva sempre un po' d'ansia. Mi guardai un'ultima volta allo specchio: indossavo una semplice felpa nera e dei jeans. Nulla di speciale, ma stavo bene e mi sentivo fiero almeno di quello.

"Starò con i miei amici e mi divertirò" mi ripetei, nervoso. Presi la busta con il regalo per la sorella di Roberto e lasciai da mangiare per Winston. Proprio quando misi il piede fuori la porta, mi arrivò una chiamata da Amanda.

"Ehi, ciao" risposi, chiudendo a chiave il portone.

"Ciao, Andy! Scusa la chiamata, volevo chiederti con chi vai alla festa, se ti vedi con qualcuno prima"

"Sto andando con Andy, ma è con Nikolaj, se sei sola passo da te"

"Grazie! E' che i vicoli di casa mia sono così bui a quest'ora... perché le discoteche aprono a mezzanotte? Ci si può divertire anche alle dieci" ridacchiò.

"E' vero. Comunque, lo sai che ci derubano insieme se succede qualcosa, vero? Non sono l'esatta descrizione di maschio alfa".

Scoppiò a ridere. "Non importa. Mi sento più sicura"

"D'accordo, allora arrivo".

Quando chiamai Andy per avvisarlo che sarei andato con Amanda, si offese: "Stai scherzando? Io con un siberiano idiota e tu con la mia fidanzata!"

"Non è la tua fidanzata, Andy"

"Nei miei sogni lo è. Adesso ciao. Ci vediamo là, e difendi Amanda per strada!"

"Contaci..."

In realtà la chiamata di Amanda mi aveva stupito. Come ho già detto, non eravamo amici così stretti; ci volevamo bene, ma il nostro saldo legame era rappresentato da Andy. Credevo avrebbe chiamato lui, non me.

Viveva non molto lontano da me, e la sua casa era piuttosto modesta, il totale opposto della villa di Andy: era piccola e stretta, affacciava sulla strada; ma Amanda non ci faceva caso, non le importava dei beni materiali, non le interessava di avere una grande casa o tanti soldi.

Uscì di casa raggiante, sorridente e allegra, bellissima come sempre, se non di più: aveva i capelli raccolti in uno chignon alto, un trucco leggero, portava un vestito nero aderente, con la parte superiore in pizzo, collane e orecchini argentati; facendo più attenzione si poteva intravedere il reggiseno, sotto il vestito, ma io non ero per niente interessato. Ad Andy sarebbe uscito il sangue dal naso come negli anime, ne ero sicuro.

"Ehi! Ma come sei bello oggi! Ti guarderanno tutti!" mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia. "Vuoi rimorchiare, finalmente?"

"Ma no... sono vestito normale" dissi, un po' imbarazzato, "piuttosto, tu sei bellissima!"

"Lo pensi davvero? Volevo vestirmi un po' più provocante del solito. Mi hanno detto che Valerio sarà alla festa".

Già, Valerio. Amanda non pensava ad altro, non vedeva niente oltre lui; quando si dice innamorata persa. Sospirai.

"Lo sai che..."

"Sì, non ti piace, pensi sia una scimmia eccetera" m'interruppe, "ma voglio dirti una cosa. Ascoltami bene", nel frattempo, cominciammo a camminare, "lo sai, ho sempre creduto che io e te fossimo troppo diversi per essere amici, con interessi differenti e tutto il resto. Però più passo tempo con te più mi accorgo che abbiamo un carattere simile. Mi trovo bene quando sono con te, perché mi sento capita"

My strange love //(boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora