35. Missione

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Nel giro di quei quattro mesi, la mia media scolastica crollò; avevo avuto sempre una media piuttosto alta, sull'otto, che sarebbe stato un nove senza la presenza di voti altalenanti a matematica. Di solito, in un pomeriggio studiavo almeno due ore: dato che, al contrario, quel periodo studiai un'ora scarsa al giorno – con frequenti giornate di nullafacenza... – scesi al sei stirato.

Sempre sufficiente, ma...

"Andrea, lo studio prima di tutto. Non puoi sacrificare la scuola per un ragazzo"

"Non sto sacrificando un bel niente per un ragazzo. Nikolaj mi aiuta molto a matematica. Ho avuto un periodo stressante".

I miei non erano del mio stesso avviso. Abituati a voti alti, avevano associato il crollo al mio fidanzamento. Non era del tutto un errore, ma non era Nikolaj in sé ad avermi distratto dallo studio, piuttosto le mille elucubrazioni che mi aveva generato, fin da principio. Come l'effetto farfalla: il suo arrivo e la mia iniziale breve cotta avevano condotto a un forte stress... che stavo superando meglio delle previsioni.

"Ti distrae, passate troppo tempo insieme"

"Non c'entra. Studiamo anche quando è qui, ci avete visti". Con molta fatica, data la smania di toccarci, avrei aggiunto, ma ci impegniamo. "Ora mi lasciate solo, per favore? Devo studiare delle cose al computer".

Acconsentirono, dopo avermi fatto promettere di essere più costante nello studio, così riuscì finalmente a concentrarmi.

Giovanni De Luca.

Il signor De Luca era piuttosto conosciuto a Roma: a fondare l'azienda era stato suo padre, ma a renderla degna di nota soltanto lui. Parlavano di lui come di un visionario, un genio del marketing, un ottimo leader a capo della squadra. Leggendo certi commenti, compresi che Valerio aveva ripreso da lui una parte del carattere.

Non si sapeva molto, tuttavia, della vita privata: aveva sposato la figlia di un banchiere, il loro matrimonio era molto felice, avevano un figlio destinato al successo.

Punto. Lessi soltanto una riga sulla sua famiglia, su uno dei tanti articoli dei periodici online, testuali parole: I signori De Luca vivono un matrimonio splendido, il loro unico figlio sarà il degno successore di suo padre. Per il resto si trattava di affari dell'azienda, economia, finanze, storia, membri...

Dopo una lunghissima sessione di letture di vari articoli sbuffai esasperato, ma non mi diedi per vinto.

Guardai interviste complete, e ne ricavai le stesse informazioni – circoscritte all'ambito lavorativo – tranne per la domanda di un giornalista più fantasioso.

"La società è sopravvissuta nel corso di vari anni, non ha fatto che migliorare, non ha mai subito ribassi, né periodi prolungati di crisi. A cosa dovete il successo?"

Era una conferenza stampa, il signor De Luca aveva almeno dieci anni di meno e molte meno rughe.

"Il nostro successo è tutto frutto della coesione della famiglia", aveva affermato con voce profonda, "mio padre ha dato l'inizio a tutto, ho appreso fin da piccolo, sono entrato da subito nel meccanismo, come ogni membro della famiglia".

Riflettei molto sul perché avesse una privacy così riservata. I giornalisti spesso gli avevano rivolto domande indirizzate sulla sua vita, ma elargiva risposte vaghe.

A livello di direttore della compagnia era popolare, riceveva consensi e apprezzamenti, riscontri positivi che su molti aspetti lo agevolavano. A livello personale era altrettanto, ma non perché venissero condivise le sue scelte nella vita privata, ma perché se ne sapeva pressocché nulla: come si può attaccare o criticare qualcosa, se non si conosce?

My strange love //(boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora