"Andrea, ottime notizie!" Amanda sbucò dal nulla, mentre percorrevo i corridoi, e mi saltò addosso "prova a indovinare".
Sembrava felice, sorrideva a trentadue denti.
"Notizie talmente emozionanti da saltarmi addosso come un grillo?"
"Esatto!"
"Hm, vediamo", finsi di pensarci su, "non saprei proprio, davvero, ma posso tentare... Valerio?"
Amanda smise di sorridere e parve rimproverarmi con gli occhi. Poi mi diede uno schiaffetto. "Non prendermi in giro! E no, non è Valerio... ma sarebbe stato ancora meglio..." mise il broncio. Era così carina e buffa.
"Non è questo? Allora non ne ho idea" ridacchiai, pensando a cos'altro mettesse Amanda di così buon umore.
"Te lo dico!" esclamò, come una bambina, "ti ho combinato un appuntamento! E' fantastico!"
Oh, no. Alla fine l'aveva fatto davvero...
"Oh... sì... meraviglioso..." ripresi a camminare per mascherare la mia delusione.
"Ehi! Dove vai? Non vuoi sapere con chi?" mi raggiunse saltellando.
"Oh... certo... con chi?"
"Con la mia amica con i capelli uguali a Nikolaj. Te l'avevo detto. Si chiama Emma, e mi ha detto che ti conosce anche. Pensa, sei famoso fra le ragazze!" lo disse come un motivo di vanto.
"Non sono Valerio, non mi interessano certe cose e... ti pare? Sono un ragazzino chiuso e asociale, le ragazze amano i vincitori come il tuo amato buzzurro" replicai.
Mi spinse di lato, scherzando. "Valerio è un magnifico vincitore! Sei invidioso".
"Come sono invidioso di una scimmia che si gratta il didietro"
"Ma che razza di paragone sarebbe..." commentò Amanda
"Non sono granché con le metafore. Comunque, dove e quando per la tua amica?"
"Lo vedi? Sei interessato!" strepitò, aggrappandosi al mio braccio.
No, non lo ero per niente, ma evitare il discorso mi avrebbe fatto stare peggio. Dovevo farlo, dovevo provare, per me stesso e per la mia reputazione. Fra noi ragazzi, c'è una bella differenza fra un ragazzo che è stato sempre single e vergine e un ragazzo che ha avuto storie interessanti... ma ora che ci pensavo bene, forse non era nemmeno per quello.
Volevo sentirmi qualcuno. Volevo sentirmi normale, volevo essere come gli altri, pensare "sto per andare ad un appuntamento con una strafiga!" senza ripensamenti, disgusto, dubbi. Volevo smettere di odiarmi e vergognarmi. La storia più interessante che avessi avuto era stata con Alessandro ed era terminata con calci e pugni; con Natalia per me non aveva avuto nessun valore. Desideravo disperatamente essere come tutti.
"Sì, è tanto che non esco con una ragazza"
"La tua migliore amica ti aiuterà!" ci separammo per andare in classe. Trascorsi la giornata depresso, senza neppure sapere il perché; o lo sapevo, ma non ammettevo. Perché volevo essere come tutti, ma non ci riuscivo, perché solo il fatto di dubitare mi rendeva diverso. Non mi sentivo emozionato. Provavo più emozione quando pensavo a uscire con... dannazione! Perché era sempre nei miei pensieri? Anche quando pensavo al mio appuntamento, lui era lì, fisso!
"Perché non te ne vai dalla mia testa..." poggiai la fronte sul banco e cominciai a parlare da solo. Era arrivata la ricreazione e non avevo seguito mezza parola delle lezioni precedenti. "Devi toglierti dalla mia mente, non hai motivo di restarci. Davvero. Ti prego, Nikolaj, ti prego..." mugugnai.
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My strange love //(boyxboy)
Teen FictionAndrea è un ragazzo dalla vita semplice: ha un migliore amico, Andy, con cui passa la maggior parte del tempo. Non ha mai avuto una fidanzata, perché non è mai stato interessato né alle ragazze né all'amore. Ma quando proprio il suo migliore amico...